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Lollobrigida, cassaforte aperta dal fabbro e vuota, conti al minimo. Cosa è stato scoperto

today8 Aprile 2023 7

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Metà patrimonio al figlio Andrea Milko Skofic e l’altra metà ad Andrea Piazzolla, suo ex segretario e factotum. Così ha voluto nel suo testamento Gina Lollobrigida, la diva scomparsa lo scorso 16 gennaio a 95 anni. Ma di quel patrimonio mancano parti, a cominciare dalla sua cassaforte fatta aprire da un fabbro e in cui non si è trovato nulla. Ennesimo capitolo della guerra legale fra il figlio e l’assistente della Lollo. Intervistato in tv a Mediaset, il legale di Skofic, Paolo Lelli ha detto: “Abbiamo chiamato il fabbro per aprire la cassaforte nella stanza della signora ed era completamente vuota”. Poi ci sono le frasi del figlio dell’attrice sentito in udienza nell’apertura del processo contro Piazzolla.

“Mia madre strana e io escluso da tutto”

Di fronte al giudice Milko Skofic ha detto: “Mi hanno chiuso tutte le porte. C’era questa depandance dentro la proprietà con un piccolo cancelletto per entrare saldato, sono stati messi i lucchetti a tutte le altre porte. Non ho mai capito perché. Io ho chiamato mia madre, ho chiesto spiegazioni e lei ogni volta che la chiamavo si inventava: “Ho gli ospiti francesi; Oh no, ho la tazza sul fuoco'”. Secondo Skofic, sua madre Gina è cambiata profondamente dopo un viaggio assieme a Piazzolla: “Quando sono tornati, a un certo punto il comportamento di mia madre è diventato piuttosto strano”. Ancora dalla sua versione in tribunale: “E’ stato cacciato in malo modo l’avvocato che si occupava di tutti gli affari di mia madre, l’accusavano di avere rubato chissà che. E poi è stata cacciata via la donna di servizio che stava lì da più di dieci anni, una volta parlandoci mi diceva che aveva paura di Piazzolla. Poi è stato mandato via il giardiniere, perché era un ex maresciallo dei carabinieri, era diventato come il diavolo”.

Duecento milioni di patrimonio

L’accusa per cui è indagato Andrea Piazzolla è circonvenzione di incapace. Lui si è difeso, anche in una intervista tv, dicendo che la causa scaturisce soprattutto dal cattivo rapporto fra madre e figlio. La trasmissione Pomeriggio Cinque ha fatto parlare per la prima volta Stefano Agamennone, l’amministratore di sostegno della diva che ha fornito la sua versione: “Sui conti personali di Gina Lollobrigida c’erano due o tremila euro, praticamente nulla. Ci sono stati molti movimenti, ma alla fine questi conti erano quasi tutti a zero, fino al 2020 c’erano movimenti a favore di persone che facevano parte dell’entourage della signora, potete capire di chi sto parlando. Skofic ha sempre contestato l’operato dell’amministratore, il quale tre anni fa ha disposto la vendita di beni fermi in un deposito di una casa d’aste. Agamennone ha risposto: “La volontà della signora non era chiara. Io ho cercato di vendere quei beni ai quali sapevo che lei non era legataì, altrimenti era tutto paralizzato. Il legale della signora mi ha detto che Gina Lollobrigida era in difficoltà economiche, non riusciva a pagare il dentista”. Ma Gina Lollobrigida era capace o no di intendere e volere? Stando alla trasmissione, una perizia avrebbe evidenziato che era suggestionabile e con scarsa capacità critica. Questo è un altro punto su cui si combatte la guerra fra eredi. 

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Scritto da: redazione

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