La discografia va bene, eppure tra le major c’è ancora chi mette mano alla pianta organica. È il caso di Warner Music Group, label controllata dalla Access Industries del miliardario ucraino Len Blavatnik (proprietario di Dazn, ndr) e quotata a Wall Street dal 2020 da cui arriva l’annuncio di un taglio di circa il 4% della propria forza lavoro a livello mondiale. Gli esuberi sono 270 rispetto alle 6.200 persone che la casa discografica di Pink Floyd, Ed Sheeran e, qui da noi, Laura Pausini conta in tutto il pianeta. La notizia è stata annunciata al personale di Wmg in una nota del ceo Robert Kyncl.
Il capo-azienda, ex YouTube e Netflix, in carica da gennaio 2023, scrive che, nelle «discussioni con i nostri dirigenti di tutta l’azienda, molti di loro sono giunti alla stessa conclusione: per trarre vantaggio dalle opportunità che ci attendono, dobbiamo fare alcune scelte difficili per evolverci». Ha aggiunto che «coerentemente con questa direzione», l’azienda ha «preso la difficile decisione» di ridurre la sua forza lavoro globale di circa 270 persone, pari a circa il 4 per cento. Secondo quanto riferisce la lettera, Warner sta «riallocando le risorse verso nuove competenze per lo sviluppo di artisti e autori e nuove iniziative tecnologiche».
Il ceo aggiunge che l’azienda sta «anche riducendo le spese discrezionali e le posizioni aperte per garantire una maggiore flessibilità per il nostro futuro». Quindi una precisazione: «Voglio chiarire che non si tratta di un esercizio di riduzione dei costi generalizzato. Ogni decisione è stata presa in modo ponderato dai nostri operatori in tutto il mondo che hanno preso in considerazione le esigenze, le competenze e le priorità specifiche di ogni etichetta, divisione e territorio, al fine di prepararci al successo a lungo termine».
In un altro passaggio della lettera, il manager sottolinea che «il business della musica è pieno di nuove possibilità: un numero maggiore di fan si sta avvicinando gli artisti e alle canzoni come mai prima d’ora, la nostra portata è enorme e nuovi modelli di business stanno emergendo costantemente». E ha aggiunto: «Wmg si sta posizionando per questa nuova fase di crescita all’incrocio tra creatività e tecnologia». Va in questa direzione l’assunzione di Ariel Bardin, ex YouTube, alla carica di Presidente dell’area Technology, creata di recente. La controllata italiana Warner Music Italy a gennaio ha cambiato ceo, reclutando da Sony Music Italia Pico Cibelli.
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