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‘Le statine mi fanno male e gli integratori non funzionano’. Guida ai migliori cibi anti colesterolo

today19 Aprile 2023 6

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Colesterolo alto. E’ il tormentone di moltissime persone e con l’avanzare degli anni diventa una preoccupazione costante, senza contare chi ha squilibri del metabolismo già da giovane. Il mercato lo sa e inonda pazienti e specialisti di prodotti che correggono l’LDL fuori controllo. Tutto bene? Non proprio perché sono diverse le lamentele di persone che non reggono le statine farmaceutiche fra indolenzimenti, stitichezza e crampi muscolari. E non sempre è possibile ricorrere alla grande alternativa che si è affermata negli ultimi anni, il riso rosso fermentato (ne abbiamo scritto qui) che ad alcuni dà intolleranza anche più severa. Poi c’è il capitolo integratori che va oltre la colesterolemia alta e mira a correggere ed equilibrare tutto il nostro saldo alimentare settimanale. Detto che FoodCulture non è un canale che si occupa di diete nel senso di quelle formulate da nutrizionisti e dietologi, nel pieno rispetto del loro lavoro, vediamo cosa si può fare con le scelte alimentari fino ad arrivare al punto da dover ricorrere al medico. E si può fare molto.

Il riso rosso fermentato. Molto utile ma non adatto a tutti (Foto Shutterstock)

Dislipidemia e iperglicemia: come correggerle scegliendo i cibi giusti

Intanto, un po’ di chiarezza: per dislipidemia si intende lo squilibrio fra i valori di colesterolo LDL (quello detto in gergo “cattivo”) e HDL (“buono”), col primo che è troppo alto e il secondo troppo basso. Quando il valore totale del colesterolo va oltre il 200 mg/dl, mentre il colesterolo LDL è più alto di 120 mg/dl si è in ipercolesterolemia. Naturalmente questa condizione va “pesata” per singolo paziente, tenendo conto dell’età, della storia familiare e del suo passato. Ed esistono cause primarie e secondarie di questo problema: le prime dipendono dalla tendenza della persona a produrre colesterolo alto, specie se ha tra parenti stretti casi simili o qualcuno che ha avuto infarto o ictus. Ma esistono cause secondarie che contano moltissimo e dipendono da come si mangia. Non tutto si risolve su quel piano ma molto sì e si può prevenire lo scenario peggiore, quello della costante cura medica. Uno dei primi dettagli da curare a tavola è la scelta della frutta (qui il nostro approfondimento). Da dosare attentamente e mangiare in quantità molto moderata quella particolarmente zuccherina, come fichi, cachi, banane, uva, frutta secca.

La scelta della frutta: fondamentale per tagliare colesterolo e glicemia (Pexels)

Gli alimenti che tengono a bada glicemia e colesterolo

Capitolo cereali, presenti in molte diete. Qui l’inganno sono gli iper palatabili (vedi qui cosa sono) mentre vanno scelti quelli integrali, senza glasse, sciroppi di glucosio o dolcificanti aggiunti. Restando nella dieta mediterranea, i formaggi vanno razionati se grassi o stagionati, bene la ricotta, il latte non intero, lo yogurt naturale e il kefir, autentico toccasana per l’assorbimento intestinale. L’olio extravergine d’oliva in modica quantità resta perfetto, no a burro, margarine, eccesso di sale rispetto a cui prediligere spezie o erbe aromatiche.

Barrette ai cereali e muesli: se zuccherati sono un falso “amico” (Shutterstock)

La carne rossa è il diavolo? Assolutamente no ma va consumata non più di due volte alla settimana (se colesterolo e glicemia sono molto fuori dalla norma, per un periodo sarà forse necessario farne a meno) e scegliendo tagli magri. Molto bene il pesce, specie quello Azzurro ma anche lo sgombro (attenzione a quanto è salato) e i legumi che integrano il minore apporto di proteine animali e di nutrienti del pane. Sempre benvenute le verdure, attenzione agli ortaggi zuccherini come i pomodori (leqgi qui) da limitare. Niente di nuovo ma troppo spesso trascurato da chi poi di fronte agli esami del sangue si allarma e corre dal medico, pretendendo che le statine risolvano tutto e subito. E magari patendone gli effetti collaterali. E come si sa, al riequilibrio dell’alimentazione deve corrispondere una equilibrata e regolare attività sportiva. 

(Pexels)

Carne rossa uguale tumore? No. L’approfondimento

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Scritto da: redazione

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