Il cantante degli Aerosmith accusato da Julia Holcomb-Misley, i fatti risalgono al periodo 1973-76. Il rocker e gli avvocati: “Dimostreremo l’innocenza”
Steven Tyler oggi (Shutterstock) e con la Julia Holcomb all’epoca dei fatti (Instagram)
Nel mio male io sto assai bene scriveva Michelangelo durante un suo periodo di permanenza alle terme curative, e Morgan ribatte in un suo pezzo Sanremese Sto bene sto male. Nel mezzo c’è Steven Tyler, voce, presenza e linguaccia degli Aerosmith. Oggi 74enne malmesso fisicamente e in ripresa così da poter annunciare il nuovo tour della band atteso in tutto il mondo. Ma prima ancora di questo c’è una grana grossa così da risolvere. Si parla di abusi, di gravidanza e aborto imposto, di fatti quasi 50 anni fa, di Julia Holcomb-Misley che all’epoca aveva 16 anni e oggi ne ha 66. E di un Tyler che anche sull’onda del processo Depp-Heard si proclama innocente e dice di poter dimostrare che tutto fosse a posto già all’epoca e che lui non ha usato violenza a quella che allora era una ragazzina.
L’ultima occasione persa di risolvere in pace
La Holcomb da mesi continua a raccontare degli abusi subiti da Tyler nei primi anni Settanta, quel racconto è ora una denuncia. L’ultima occasione per risolvere la cosa in maniera “amichevole” (leggi: con risarcimento stragiudiziale) è svanita lo scorso dicembre. Ora si va davanti al giudice. Ma Tyler e i suoi legali si dicono convinti di poter rispondere colpo su colpo a tutte le accuse e dimostrare l’innocenza del rocker. Il quale aveva già raccontato nella sua autobiografia pubblicata tempo fa di aver “quasi sposato un’adolescente” e di averla portata con sé verso un altro Stato degli Usa senza avere conseguenze legali. Nemmeno rispetto al sesso. I fatti coprono il periodo 1973-1976. In sintesi: per Tyler la Holcomb era una compagna di avventure, di scorribande rock e di “crimini passionali”. Oggi Julia Holcomb dice di essere stata violentata e chiede danni morali e materiali.
“Era magra, sexy da morire”. Lui la fece abortire
Così scrive della Holcomb il cantante degli Aerosmith nel suo libro biografico. E oggi sostiene che proprio l’aver avuto l’assenso dei genitori e le carte legali che gli affidavano la tutela della ragazzina di 16 anni lo mettono al riparo da ogni accusa di abusi e violenze. Con la gravidanza e l’aborto a seguire. Nel libro Steven Tyler scrive le frasi che ora potrebbero costargli carissime: “Sapeva fare la porca, era magra, sexy da morire, un maschiaccio: mi innamorai perdutamente. Era il mio desiderio del cuore, la mia complice”. La legale della stella rock ha depositato una memoria difensiva in 24 punti che sostiene come Julia Holcomb fosse consenziente e sotto custodia di Tyler, con l’assenso dei genitori. Gli avvocati della Holcomb (oggi Misley) replicano inorriditi che una linea difensiva impostata così è terribile e maldestra e che non c’è nessun modo di scongiurare un reato sessuale con la custoda legale di un minore. Peggio: l’aver usato una delle tappe del tour di allora degli Aerosmith per portare la ragazza (quasi nove anni meno di lui) in uno Stato che permetteva di farci sesso a 16 anni potrebbe configurarsi come “traffico di minorenne”. Una situazione che si complica sempre di più.
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