Il debutto da Mangiafuoco a Trieste con insetti interi salati aggiunti a fine cottura. “Nella farina no, sarebbe un sacrilegio”. Com’è andata
La pizza “Grillo sparlante” sfornata per la prima volta (dai social della Pizzeria Mangiafuoco)
A che punto siamo con gli insetti come ingrediente della nostra nuova alimentazione? Su FoodCulture seguiamo tutta la vicenda da tempo. Da una parte c’è il nuovo ministero della Sovranità alimentare di cui è responsabile Francesco Lollobrigida che ha emanato indicazioni e divieti sulla commercializzazione. Dall’altra le reazioni popolari a cibi fatti con la farina di grilli, dal cheeseburger a Milano (ne abbiamo scritto qui) alle minacce di morte al panettiere Murdocco (qui) fino alle prese in giro di Sorbillo che ha offerto pizza con farina di grilli ai suoi clienti a Napoli (leggi qui). Ma a Trieste sono andati oltre. Hanno servito la prima pizza con dentro grilli interi arrostiti. Ed ecco com’è andata.
“Grillo sparlante”
L’hanno ribattezzata così la prima pizza servita in Italia con grilli interi “aggiunti a fine cottura”, i pizzaioli di Mangiafuoco a Trieste. Il Friuli è così ufficialmente la più convinta terra di sperimentazione alimentare su questo fronte. Ma guai a toccare la farina, come hanno spiegato i titolari Alessandro Pribaz e Umberto Barucca, perché sarebbe “un sacrilegio”. Dunque la pizza Grillo Sparlante viene preparata così: pomodoro, mozzarella, fiori di zucca e grilli tostati e salati, oliati e salati aggiunti a fine cottura. Il costo finale è di 15 euro e come promettono alla pizzeria Mangiafuoco di cui parla e scrive tutta l’Italia, questo è solo l’inizio: “In arrivo pietanze ancora più ricche di proteine”. Ancora con insetti’ Vedremo.
Le reazioni e il punto sul Novel Food
Non è mancato chi ha fatto notare che la Sovranità alimentare si mette di traverso rispetto ad una direttiva dell’Unione europea che ha aperto ufficialmente la strada in tutti i Paesi membri al Novel Food, cioè il cibo di cui sono ingrediente anche gli insetti. L’ok arriva per le prime quattro specie. L’obiettivo è inquinare di meno, far soffrire meno animali in allevamento intensivo e sfruttare la leggerezza e la ricchezza proteica degli insetti, oltretutto molto vicini a specie come i gamberetti che già mangiamo da tempo. Per non parlare della quantità alimentare di residui di insetti che mangiamo già e che la legge tollera (vedi qui). C’è chi pensa che la chitina contenuta nell’esoscheletro degli insetti faccia male e sia addirittura cancerogena, ma non è così e qui abbiamo spiegato perché. Ma la pizza con dentro grilli interi? Sui social della pizzeria Mangiafuoco c’è di tutto. Da “mettetela su Just Eat” a “Dio che schifo”, da “ahahah triestìn grill” fino a “bravi, avete fatto bene”.
Non è mancato chi ha fatto notare che la Sovranità alimentare si mette di traverso rispetto ad una direttiva dell’Unione europea che ha aperto ufficialmente la strada in tutti i Paesi membri al Novel Food, cioè il cibo di cui sono ingrediente anche gli insetti. L’ok arriva per le prime quattro specie. L’obiettivo è inquinare di meno, far soffrire meno animali in allevamento intensivo e sfruttare la leggerezza e la ricchezza proteica degli insetti, oltretutto molto vicini a specie come i gamberetti che già mangiamo da tempo. Per non parlare della quantità alimentare di residui di insetti che mangiamo già e che la legge tollera (vedi qui). C’è chi pensa che la chitina contenuta nell’esoscheletro degli insetti faccia male e sia addirittura cancerogena, ma non è così e qui abbiamo spiegato perché. Ma la pizza con dentro grilli interi? Sui social della pizzeria Mangiafuoco c’è di tutto. Da “mettetela su Just Eat” a “Dio che schifo”, da “ahahah triestìn grill” fino a “bravi, avete fatto bene”.
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