Il cantante britannico Ed Sheeran, la cui fortuna è stimata in 200 milioni di dollari, per difendersi dall’accusa di plagio davanti ai giudici di New York ha tenuto un vero e proprio show.
La pop star ha deciso di cantare e suonare con la chitarra per spiegare il processo creativo che lo ha portato a comporre la canzone incriminata, “Thinking Out Loud”, che secondo gli eredi del co-autore di Marvin Gaye, Ed Townsend, sarebbe identica al successo R&B: “Let’s Get it On” del 1973.
L’aula del tribunale era gremita. Il musicista tra una nota e l’altra ha spiegato: “Non sono il chitarrista più talentuoso del mondo, gli accordi sono elementi musicali comuni che non appartengono a nessuno. È facile uscire e entrare dai brani se sono nella stessa chiave. Puoi passare da “Let It Be” dei Beatles a “No Woman, No Cry” di Bob Marley”. Poi ha raccontato di come la sua canzone, uscita nel 2014, sia stata scritta a casa sua in Inghilterra con l’amica e collaboratrice Amy Wadge prendendo ispirazione dalle cose della sua vita e della sua famiglia.
Prima della testimonianza di Sheeran c’è stata quella di un musicologo chiamato dai querelanti. L’esperto ha detto di non avere dubbi, le due canzoni condividono diverse somiglianze. Il processo dovrebbe durare una settimana. Se la giuria deciderà che la star internazionale ha violato il copyright, l’azione legale entrerà in una seconda fase per la definizione dei danni. Per la cronaca, un anno fa a Londra, il 32enne Ed Sheeran è stato scagionato in un altro processo dove era accusato di aver copiato un altro brano di grandissimo successo “Shape Of You”.
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