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Cecchetto, il compleanno la nuova radio e i sassolini dalle scarpe: ‘Pezzali? A lui non penso più’

today18 Maggio 2023 2

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Il creatore di Radio Deejay e scopritore di moltissimi talenti, da Jovanotti a Linus, dagli 883 a Gerry Scotti, parla del futuro prossimo. Fra i ricordi

Claudio Cecchetto e Max Pezzali (montaggio da Instagram)

Claudio Cecchetto e Max Pezzali (montaggio da Instagram)

A 71 anni si ricomincia. Claudio Cecchetto torna al suo amore di sempre, la radio. A 41 anni dalla fondazione di Radio Deejay il produttore, imprenditore e talent scout crea la web radio che si chiama come lui: claudiocecchetto.it. Studi fisici a Milano e diffusione su Internet e social con tutte le modalità che ormai sono diventati nuovi canali di comunicazione. Se questo è il presente e futuro prossimo di Cecchetto, c’è spazio per i ricordi e per levarsi qualche sassolino dalle scarpe sui talenti da lui lanciati.

Pezzali e l’amarezza

Intervistato dal Corriere della Sera, Claudio Cecchetto ha parlato del decennio 80-90 che ha fatto la sua grande fortuna. Sua e di una notevole serie di nomi poi diventati big dello spettacolo (Linus, Albertino, Amadeus, Fiorello, Jovanotti, Gerry Scotti, questi sono solo la punta dell’iceberg). Ed eccoci agli 883, una delle creature più fortunati di Cecchetto che per diverso tempo ha lavorato spalla a spalla con Max Pezzali. Avventura finita non benissimo: “In questo momento non penso più a Max Pezzali. Un autore indimenticabile, come persona diciamo che lo è un po’ meno”. Ma è vero che era lui a scrivere successi degli 883 come Sei un mito e Hanno ucciso l’Uomo Ragno? “Assolutamente no, a firmare i pezzi dei primi album erano soprattutto Max Pezzali e Mauro Repetto. Mi consegnavano i pezzi” che poi passavano al duo Peroni-Guarnero definiti da Cecchetto “i Quincy Jones” degli 883.

Una sfilata infinita di nomi

Il passato di Claudio Cecchetto è fatto di molte vittorie e ricordi piacevoli. “Gli anni Ottanta furono un decennio fondamentale, importante, imprescindibile per la musica”. Si veniva dalla stagione politica e impegnata dei cantatutori e “qualcosa cambiò con questa british invasion fatta di funk, elettronica e new wave. Gli anni Novanta furono decisamente più dance” ed ecco le invenzioni di Jovanotti, 883, Tracy Spencer, Sandy Marton, prima ancora c’era stato il grande successo di Gioca Jouer in cui Cecchetto faceva ballare l’Italia con la musica creata da Claudio Simonetti, passato dalle colonne sonore horror alla dance (qui la videointervista). Ma ora è di nuovo radio: “Sono nato dj e morirò dj”. 

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Scritto da: redazione

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