In una lunga e profonda intervista a Vanity Fair Angelina Mango si è raccontata parlando dei primi momenti della sua carriera fino alla decisione di iscriversi ad Amici. Non sono mancati poi rimandi alla sua vita privata segnata dalla perdita del padre, la fatica di portare un cognome importante e il racconto delle sue fragilità. Angelina ha raccontato il giorno in cui ha preso la decisione di iscriversi al programma: “Mi sono comparsi tanti dolori psicosomatici e, poco dopo, mi è salita anche la febbre”.
Il primo singolo EP di Angelina, Voglia di Vivere, nato proprio dentro la scuola, ha riscosso un successo clamoroso mostrando al mondo intero la forza e il talento di questa giovane ragazza. Il brano è un singolo vivace e spensierato, un messaggio di speranza e di amore.
“In questi mesi ho capito che bisogna vivere le cose e godersele tutte. Credo che questo titolo, Voglia di vivere, sia rappresentativo, perché ci tengo a trasmettere e a dire delle cose positive alle persone. Ci stanno le fragilità, ma bisogna vedere e riconoscere le cose belle che ci circondano”, ha spiegato la cantante.
Tuttavia, nonostante l’energia e la positività che si può respirare da questo testo, Angelina ha dichiarato di non essere una persona esattamente ottimista.
“Non ha mai fatto parte di me. Parto sempre con delle aspettative bassissime perché ho paura”, ha dichiarato Angelina, aggiungendo: “Paura di essere delusa. Ho spesso avuto delle sorprese non positive nella mia vita, ed è per questo che mi sforzo di essere ottimista”. Per quanto riguarda la musica, alla domanda se ha sempre voluto inseguire questo sogno, essendo figlia d’arte, Angelina Mango spiega: “Ho sempre sentito che la mia strada era quella. Fino a tre anni fa non pensavo a cosa volessi fare: facevo musica e basta. Il problema è nato quando è finita la scuola: non sono diventata una cantautrice perché lo ero già, ma è semplicemente diventato il mio lavoro”.
Infine, tra i tanti temi trattati, la cantante ha anche parlato di come abbia affrontato la morte del padre. Alla domanda se “la musica è riuscita a rendere il dolore più sopportabile?”, la risposta è stata: “Purtroppo no, ma lo racconta. E, se lo racconti, lo guardi in faccia. Senza la musica avrei compresso troppe cose nella mia testa e forse sarei scoppiata. Se non avessi avuto quel sentimento non avrei superato un bel niente. ‘Voglia di vivere’, per esempio, è nato così, in una sola giornata: è stato il mio primo pezzo felice, perché prima scrivevo solo canzoni tristi.”
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