Emis Killa è stato ospite nel programma Le Iene nel corso della puntata del 16 maggio e ha fatto un lungo monologo, essenzialmente incentrato sulla libertà di dire ciò che si pensa e sulle conseguenze che ne derivano. Ha spiegato: “Se mi chiedessero qual è il miglior pregio direi che forse è quello di essere sempre sincero ma se mi chiedessero qual è il mio peggior difetto beh allora risponderei che sicuramente è quello di essere sempre sincero”.
A suo dire, questo è diventato un suo tratto distintivo, fin dall’inizio della carriera: “Non mi sono mai tirato indietro. Ho sempre detto la mia senza troppi filtri e questo già dalle prime interviste puntualmente arrivava l’ondata di indignazione da parte di milioni di sconosciuti sui social. Chiedevano che io venissi in qualche modo cancellato. Pensavo che con il passare del tempo, facendomi conoscere, questa cosa sarebbe cambiata. Invece è rimasto tutto come prima, anzi si è ingigantita”.
Questo, chiaramente, lo ha portato ad avere molti nemici. Ma anche in questo caso non si tratta poi di un problema, anzi. “L’effetto collaterale di dire sempre quello che penso è che ho molti nemici. Però a me questo non dispiace perché i nemici spesso sono più sinceri delle persone che ti vogliono bene”. Ha anche illustrato il motivo per cui ritiene che siano “meglio” i nemici degli amici: “Una persona arrabbiata può parlare guidata dall’invidia, dal rancore ma il tuo ego sa che c’è un fondo di verità e quando è così io mi metto in discussione”.
Il rapper si è anche incentrato sul tanto discusso tema del politically correct: “La trasparenza e la sincerità oggi sono malviste e se è vero che le rivoluzioni culturali partono anche dal linguaggio purtroppo il politicamente corretto oggi più delle volte è sinonimo di ipocrisia oppure uno strumento nuovo di marketing. Di questo passo saremo sempre più allenati a mentire, a tenerci per noi quello che pensiamo”.
Infine un paragone molto forte e che, indubbiamente, farà discutere. Si è infatti messo sullo stesso piano con Giordano Bruno: “Arriveremo al punto in cui saremo così abituati a berci qualsiasi cosa che quando una voce fuori dal coro dice il vero nessuno le crederà e magari sarà anche punito. Questo nella storia è già successo basti pensare a Giordano Bruno, il martire del pensiero libero che dicendo sempre ciò che pensava è finito al rogo. Io perseguo lo stesso principio quindi prima di chiedermi qualcosa pensateci due volte, perché la mia risposta potrebbe non piacere. Sperando di non finire anche io al rogo”.
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