In una lunga intervista rilasciata a La Stampa in occasione dell’uscita del suo primo libro, “Ansia da felicità”, Malika Ayane si è messa totalmente a nudo, parlando ai media della sua vita, di amore, di bellezza, ma anche di certi bei dettagli del vivere da soli e del suo rapporto con gli uomini. Il tutto in maniera matura, consapevole, adulta, lo stesso approccio che ha tenuto nella scrittura del suo primo libro: qui i cui personaggi sono diversissimi fra loro e si muovono in una realtà che non è mai definita, non è bianca o nera, ma si presenta in un caleidoscopio di sfumature cangianti.
“Faccio yoga da due milioni di anni e meditazione zen – ha spiegato Malika Ayane – Mi rendo sempre più conto che la felicità è la capacità di assaporare l’istante. Cosa non facile. Ho cantato nei teatri più belli d’Italia e nei paesi più belli del mondo. Eppure spesso ero a cercare il dettaglio che potesse non tanto rovinare l’esperienza, ma compromettere il mio stato di abbandono. Insomma anche la condizione più straordinaria può essere rovinata se non riesci a sganciarti dal senso del dovere, dal pentimento, dal rigore, dalla ossessione del perfezionismo”.
A proposito di amore, poi, Malika Ayane ha le idee ben chiare: “Durante il lockdown ho scritto una canzone, che i discografici non hanno apprezzato. Diceva: ‘l’amore è una possibilità, non l’unica’. Mi chiedo, che senso ha pensare solo alla monogamia… Abbiamo intorno la palese dimostrazione che non funziona. Le coppie scoppiano. Ci sono quelli che si separano da dio, ma ne ho conosciuti pochi. Di solito avviene il contrario. Eppure se usciamo dagli schemi tradizionali della sfera affettiva stiamo male, ci portiamo dietro strascichi di dolore immensi. Perché non dedicarsi a un sano individualismo? Alla bellezza del vivere da soli. Vuoi mettere il piacere di fare la prima, lunghissima, pipì del mattino in un bagno che non usa nessun altro?”.
Un’ultima, affilatissima parola Malika Ayane la dedica agli uomini: “In effetti ho sciorinato un bel filotto di disadattati. Scherzi a parte, credo che i maschi abbiano un problema importante in questo momento storico in cui si è sviluppata l’autonomia femminile”.
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