In palio c’è il premio più ambito per tutti i debuttanti sulla Croisette, la Caméra d’or per il miglior esordio in tutte le sezioni del festival; poi i premi del secondo concorso, ovvero Un Certain Regard e infine i riconoscimenti collaterali per Quinzaine des Cinéastes e Semaine de la Critique. Insomma, chi partecipa a Cannes (16-27 maggio) fuori dalle luci del tappeto rosso e del concorso sa di giocarsi la grande chance per il jackpot: arrivi da sconosciuto e ne esci da sorpresa dell’anno, come accadde a Quentin Tarantino 31 anni fa.
Non è un caso che il regista di Pulp Fiction sia atteso questa volta come ospite d’onore della Quinzaine. La conferma che quest’anno molti fari sono puntati proprio sui debuttanti viene dalle scelte dei selezionatori: 8 opere prime a Un Certain Regard; sei alla Quinzaine, 7 (come da prassi) alla Semaine, oltre al solitario Banel e Adama di Ramata-Toulaye SY inserito a sorpresa in concorso. Meglio per ora sottolineare che l’accento è posto su cinematografie extraeuropee, con un grande risveglio di quelle africane, e la conferma delle asiatiche. Sorprende invece il numero relativamente esiguo di titoli provenienti da mercati spesso favoriti a Cannes in questi anni. Come quello nord-europeo e quello del grande est d’Europa, Russia esclusa.
Nel programma di Un Certain Regard spicca il barbuto australiano Warwick Thornton (Caméra d’or a Cannes nel 2009 e Premio Speciale della Giuria a Venezia nel 2017) e la cui nuova opera The New Boy è interpretata da Cate Blanchett. Ai suoi fianchi ci sono l’argentino Rodrigo Moreno (in concorso a Berlino nel 2006 e nel 2011) e l’iraniano Alireza Khatami che questa volta ha co-diretto con il connazionale Ali Asgari.
Qualche suggerimento per la Quinzaine: oltre all’unico italiano, il corto Il Compleanno di Enrico de Francesco Sossai e al film postumo di Manoel de Oliveira La Valle di Abramo, si segnalano il film d’apertura di Cedric Kahn, Il Processo Goldman, lo spettacolare Conann di Bertrand Bandico, Déserts del veterano Faouzi Bensaïdi e due campioni molto celebrati del cinema d’autore: Le Livre des Solutions di Michel Gondry e Woo-Ri-Ui-Ha-Ru (In Our Day) di Hong Sangsoo che chiuderà la selezione degli autori.
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