Un alt che sorprende, specie chi vede l’Unione europea come la culla di tutte le innovazioni legate al cibo, a ciò che berremo e a come verrà coltivato a discapito della sana tradizione. Uno stop che fa molto discutere e che suscita l’ira in particolare della comunità veg. La sentenza proviene da Strasburgo e conferma lo schema di promozione e educazione alimentare in ambito scolastico (vedi qui) stabilendo che il latte vegetale venga escluso da ogni promozione nelle linee guida sull’alimentazione sana che fanno parte dei programmi di istruzione.
Come si è arrivati a questa decisione
Le decisione dell’Ue giunge dopo la dura opposizione di allevatori di diversi Paesi membri che protestano per l’arretramento dei loro prodotti, soprattutto in termini di finanziamenti futuri, sfavoriti a loro dire dall’aumento degli spazi dati all’alimentazione veg anche a livello istituzionale. Le linee guida della buona alimentazione, presenti da qualche decennio, sono in piena evoluzione e la comunità vegana e i relativi produttori spingono decisamente perché questi cibi entrino a farne parte. Il contenitore che dovrebbe accogliere queste innovazioni è l’ambizioso programma Fame To Fork della Commissione Ue. Ma da cui resta fuori il latte vegetale.
“Discriminati, così ne va della nostra salute e libertà”
La battaglia per l’educazione al cibo in ambito scolastico prosegue, andando ad escludere cibi troppo ricchi di grassi e zuccheri e gli alimenti ultra processati(vedi quei quali sono) a favore di bio food e materie prime di maggiore qualità. Ma il latte vegetale no, per quello non ci sarà spazio. Con vibrante protesta di chi, rappresentato da Pro Veg International, dice che in questo modo si limita la libertà di scelta dei consumatori e si mette a rischio la salute di chi non può proprio berlo il latte di origine animale. Si attende un secondo round nei palazzi del potere comunitario europeo, e potrebbe far scuola la causa che negli Usa ha intentato la studentessa vegana di Los Angeles, Marielle Williamson, a cui è stato ingiunto di promuovere latte non caseario nella sua scuola. Lei che illustrava la bontà e i benefici del latte d’avena ai compagni di classe ed è stata bloccata e rimproverata per questo. Sull’accaduto deciderà il giudice.
Commenti post (0)