Negli ultimi mesi se ne parla e scrive come di un autentico “super food” che avrebbe anche proprietà mediche e guaritrici. Stop esagerazioni, ripartiamo dai dati
Miele e fiori di Manuka, i nuovi le nuove “stelle” fra i cibi trendy del momento (Shutterstock)
La notizia che Nole Djokovic, a lungo numero uno del tennis mondiale, ne faccia il centro della sua alimentazione è solo la punta dell’iceberg. Perché al di là della dieta specialissima che segue un atleta, che nulla ha a che fare con il modo di mangiare delle persone comuni, la scoperta del miele di Manuka è un trend in grandissima ascesa da mesi. C’è chi lo tratta da super food, nome anche questo molto di tendenza ma che non si è capito bene a cosa debba corrispondere, se non al mondo degli Avengers. Torniamo su questa terra, alle proprietà delle materie prime alimentari, e cerchiamo di capire meglio perché questo particolarissimo miele sta godendo di un autentico boom. E in cosa è diverso dagli altri.
Miele e melata: le cose da sapere, con sorpresa finale. L’approfondimento
Direttamente dall’Oceania
Il miele di Manuka viene prodotto in Australia e Nuova Zelanda, ricavato dal nettare della pianta che gli dà il nome e che appartiene alla famiglia delle mirtacee. E’ un sempreverde che ripopola rapidamente anche zone ambientali deforestate o danneggiate, i Paesi dell’Oceania che ne hanno fatto un prodotto di punta della loro esportazione ne hanno incrementato visibilità e produzione negli ultimi anni. Il miele di Manuka ha una consistenza particolarmente collosa, un colore giallo-marrone, gusto dolce che lascia un retrogusto gradevolmente amarognolo e un profumo che sa di minerali ed oli essenziali. E’ un’autentica bomba di energia (300 Kcal per un etto di prodotto) che può sostituire lo zucchero bianco come dolcificante con una riduzione fino al 30% di calorie. Ma avendo un potere dolcificante minore, bisogna usarlo in quantità moderate.
Le proprietà “guaritrici”: occhio a non esagerare
La dose consigliata di miele di Manuka non dovrebbe eccedere un cucchiaino al giorno. Lo si può usare in tutti i modi in cui inseriamo altri tipi di miele nella nostra dieta. Ciò che va affrontato con grande cautela è la fama di medicina naturale che si è creata attorno a questo miele, che sarebbe un antimicrobico, un antinfiammatorio e un “unguento” per guarire bruciature e altri tipi di piaghe della pelle. Non c’è ancora abbastanza letteratura scientifica per confermare la bontà terapeutica del miele di Manuka, ma esistono studi sul suo impiego, i dati sono episodici e incompleti. Per cui, scrivere che aiuterebbe a curare tumori, ridurre il colesterolo alto e guarire infezioni gastrointestinali è decisamente esagerato e prematuro. E lasciamo perdere la suggestiva etichetta di storytelling super food. E’ un miele intenso, colloso, molto aromatico ed energetico. Differente dagli altri. Va già benissimo così.
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