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Tecnologia

Recensione Xiaomi 13 Ultra, IL cameraphone del 2023! | VIDEO

today13 Giugno 2023 5

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Devo ammetterlo, da appassionato di fotografia e tecnologia questa è una delle recensioni che ho atteso con più ansia nel 2023. Tra le mie mani c’è finalmente il nuovo Xiaomi 13 Ultra, un prodotto particolare che porta all’estremizzazione il concetto di fotografia su smartphone. Il suo comparto fotografico realizzato in strettissima collaborazione con Leica offre tantissimi spunti e, almeno sulla carta, delle prestazioni da primissimo della classe. Io lo sto utilizzando da qualche giorno e ho potuto saggiarne le capacità rimanendo piacevolmente stupito. Ma non dilunghiamoci oltre e andiamo subito a vedere come si comporta questo Xiaomi 13 Ultra, disponibile anche dalle nostre parti da qualche giorno, quando messo sotto torchio.

SOMMARIO

UN COMPARTO FOTOGRAFICO DA URLO

E al contrario di quanto facciamo di solito, oggi iniziamo subito parlando del comparto fotografico che è certamente l’argomento più interessante da sviscerare. Anzitutto una piccola premessa, non è questa la sede in cui andrò nel dettaglio perché tra qualche giorno pubblicheremo un approfondimento fotografico in cui ci sarà tempo e modo di andare a scavare nel profondo tra le caratteristiche di questo set di fotocamere e portare alla luce tutti i loro segreti con una analisi più attenta dei risultati. Qui troverete comunque un giudizio finale e alcune delle foto che ho scattato in questi giorni, ma vi parlerò di tutto questo a livello generale.

Prima di tutto andiamo a vedere come si compongono le quattro fotocamere di questo Xiaomi 13 Ultra e per farlo schematizziamo un po’ le caratteristiche:

  • Fotocamera principale: sensore SONY IMX989 da 1″ con risoluzione 50 mpx e stabilizzazione HyperOIS, lente Leica Summarit asferica a 8 elementi con apertura del diaframma variabile f/1.9 o f/4 e focale equivalente 23mm.
  • Fotocamera Ultra-Wide: sensore SONY IMX858 con risoluzione 50 mpx e autofocus. Lente Leica con apertura f/1.8 e focale equivalente 12mm.
  • Fotocamera Zoom 3.2X: sensore SONY IMX858 con risoluzione 50 mpx, stabilizzazione ottica e autofocus. Lente Leica con apertura f/1.8 e focale equivalente 75mm.
  • Fotocamera Zoom 5X: sensore SONY IMX858 con risoluzione 50 mpx, stabilizzazione ottica e autofocus. Lente periscopica con apertura f/3 e focale equivalente 120mm.

Siamo quindi di fronte ad uno dei comparti foto più completi che si possano trovare attualmente sul mercato con il valore aggiunto della collaborazione con Leica che porta ad alcune migliorie importanti in termini di implementazione hardware. Parliamoci chiaro, i sensori per le fotocamere degli smartphone hanno raggiunto un livello per cui, ormai, è molto difficile andare a migliorarsi in maniera importante. Allo stesso tempo gli algoritmi di fotografia computazionale funzionano bene a qualsiasi livello e riescono a spremere al massimo i sensori a disposizione. Xiaomi e Leica hanno quindi puntato sugli elementi su cui ancora si ha un certo margine di miglioramento, ovvero le lenti.

Forti della loro esperienza decennale, gli ingegneri Leica hanno così miniaturizzato le loro lenti Summicron e le hanno trasportate a bordo di uno smartphone dotandolo, di fatto, delle migliori lenti attualmente disponibili per quello che riguarda la fotografia mobile.

Inutile quindi che vi dica che le foto scattate di giorno con questo Xiaomi 13 Ultra sono assolutamente eccezionali qualsiasi sia l’ottica che andrete ad utilizzare. Tutti i parametri di scatto vengono gestiti molto bene e gli algoritmi sviluppano dei JPEG utilizzando uno dei profili colore Leica più iconici (potete scegliere tra Authentic e Vibrant al momento del primo accesso alla fotocamera).

I risultati del punta e scatta sono quindi ottimi ma questa è evidentemente una soluzione che non è pensata per questo genere di fotografia. Se siete amanti di questa arte, qui la prima cosa da fare è attivare la modalità Pro, passare alla risoluzione 50 megapixel e attivare la cattura in formato Ultra RAW. Dopodichè, divertitevi. I risultati che otterrete vi sorprenderanno e i RAW a 14 bit ( si avete letto bene) ottenuti vi permettono una profondità di intervento in post-produzione senza pari. Le immagini offrono una gamma dinamica che praticamente vi renderà quasi impossibile non riuscire a recuperare anche quelli che sembrano degli errori imperdonabili.

UNIFORMITÀ DELLE OTTICHE

Visualizza a Schermo Pieno

E la caratteristica che prima di tutte salta all’occhio è l’uniformità dell’esperienza d’uso a prescindere dall’ottica che utilizziamo. Grazie alle caratteristiche comuni dei sensori e alle lenti così performanti, Xiaomi e Leica sono riuscite a garantire un’esperienza di scatto assolutamente uniforme, caratterizzata da grande velocità e da un bilanciamento del bianco identico. L’esperienza che ne risulta è del tutto simile a quella che otterremo scattando con una fotocamera e una sola lente zoom che copre tutte le focali sopra elencate.

E anche di notte o comunque in condizioni di scarsa luminosità vale esattamente lo stesso giudizio. Le foto scattate utilizzando la modalità notturna sono molto buone, i risultati ottenuti affidando tutto agli automatismi e agli algoritmi non deludono, ma rimane comunque quell’aria di artificiosità tipica delle foto scattate con la modalità notturna, a prescindere dallo smartphone usato. Rimanendo nella modalità foto classica o utilizzando i comandi manuali della modalità Pro, invece, avremo degli scatti molto più naturali e vicini a quello che vede il nostro occhio. Ma al contrario di quanto accade con altri smartphone, non andremo a perdere praticamente nulla in termini di luminosità, perché le ottime lenti, i sensori e la stabilizzazione, lavorano all’unisono per permettere di catturare molta più luce di quanto riuscireste a fare con qualsiasi concorrente.

A sorprendere, in generale, è la resa delle due ottiche Zoom, che riescono a offrire una luminosità e una nitidezza incredibili (considerando la miniaturizzazione delle lenti e le condizioni di scatto) in tutte le situazioni. Sono ottiche perfette per scattare ritratti con un bokeh assolutamente morbido e naturale, o anche per riprendere delle scene a distanza mantenendo sostanzialmente la stessa qualità della fotocamera principale. Quest’ultima è un’ottima tuttofare che si trasforma nella lente perfetta per la street photography se utilizzata a 2x, con una focale equivalente di 42mm. Con la modalità di scatto rapido si riesce poi, con un doppio click sul tasto Volume giù, ad aprire la fotocamera e catturare un’istantanea in soli 0,8 secondi, questa velocità unita al diaframma variabile impostato su f/4.0 e quindi una messa a fuoco praticamente infinita fa sì che sia praticamente impossibile perdere uno scatto.

Velocità di scatto che è comunque una caratteristica comune di tutte le fotocamere. Grazie alle memorie velocissime Xiaomi è infatti riuscita ad annullare lo shutter lag. Può sembrare un dettaglio ma è una caratteristica che fa la differenza quando si vogliono catturare soggetti in movimento. Della serie, “son bravi tutti a fare la foto ai fiori o alle statue”.

Beh, lo avrete capito, questo comparto foto mi ha assolutamente soddisfatto e per quanto le analisi di DXOMark provino a farci credere il contrario, credo proprio che Xiaomi 13 Ultra sia il miglior cameraphone del 2023.

Ah quasi dimenticavo, c’è anche una fotocamera frontale utile per i scattare dei selfie e per le videochiamate. Un modulo discreto per prestazioni e dotato di un sensore da 32 megapixel che consente di scattare foto nella media delle altre soluzioni concorrenti. Nulla di più, nulla di meno.

E infine vi parlo di video perché anche in questo campo Xiaomi 13 Ultra si riserva un primato, almeno per quello che riguarda le soluzioni Android. Con tutte e quattro le fotocamere è infatti possibile catturare video in 4K a 60 fps ma anche in 8K a 24fps, merito soprattutto del sistema di dissipazione a liquido dinamico che permette di mantenere le temperature di processori e ISP entro un range più che accettabile. Le prestazioni sono molto buone, specialmente con l’ottica principale. I video sono caratterizzati da un’ottima stabilizzazione e da una buonissima gestione di esposizione e della messa a fuoco che è molto molto veloce e altrettanto precisa. Insomma, per quanto si tratti di uno smartphone nato per fare foto, Xiaomi e Leica non si sono dimenticate della parte video, tanto che è possibile girare in LOG a 10 bit per avere poi un maggior controllo sui colori in post- produzione.

UN DISPLAY CHE RENDE GIUSTIZIA ALLE FOTO

Ed eccoci a parlare del display che, data la qualità del comparto fotografico non poteva che essere di livello altrettanto elevato. Dopotutto, è a tutti gli effetti il mirino delle nostre fotocamere e quindi deve essere per forza di cosa all’altezza della situazione. Nel caso specifico di questo Xiaomi 13 Ultra parliamo di un pannello AMOLED LTPO, realizzato da TCL, che offre una diagonale di 6.7 pollici e una risoluzione di 3200×1440 pixel, con un refresh rate che può arrivare fino a 120Hz.

La prima caratteristica che salta all’occhio per questo pannello è certamente la sua luminosità. Il picco è infatti di 2600 nit, che non siamo riusciti a verificare ma che è, di fatto, il dato dichiarato da Xiaomi. Quello che siamo riusciti a misurare con i nostri strumenti è invece il valore massimo della luminanza tipica, che è di circa 1300 nit, esattamente quello che dichiara il produttore. Si tratta quindi di un display che non ha alcun problema ad essere visualizzato sotto la luce del sole e che restituisce colori brillanti e neri profondissimi in tutte le situazioni.


Molto buona anche la qualità nella riproduzione di colori che risponde allo standard CIE 2015 ed è caratterizzata da un errore sempre molto contenuto rispetto a quello che è il riferimento. Il pannello esce quindi ottimamente calibrato dalla fabbrica e sostanzialmente, se editate una foto su questo pannello e poi la importate sul PC per lavorarla su un display calibrato, non troverete differenze. Può sembrare un dettaglio ma è una caratteristica fondamentale se vogliamo iniziare a lavorare le nostre foto sullo smartphone per poi finire con interventi più fini e mirati sul PC o sul tablet.

E poi abbiamo anche un’ottima gestione del refresh rate che è dinamico e, come detto sopra può arrivare fino a 120Hz, anche se, viste le implementazioni pessime di molti concorrenti, la notizia qui è che si arriva a 1Hz praticamente ogni volta che il display riproduce un’immagine statica. In sostanza finché le schermate sono in movimento, se le app sono compatibili, il pannello rimane alla frequenza di aggiornamento massima o a step intermedi, salvo poi calare repentinamente non appena le schermate restano statiche per qualche istante. Con questo tipo di implementazione si riesce davvero a risparmiare qualcosa in termini di autonomia, altrimenti l’AMOLED LTPO resta solo una buona spinta di marketing.

Restando in tema multimedialità due parole anche sugli speaker che sono due e sono veri. Non è quindi la solita furbata dell’altoparlante alla base rafforzato con la capsula auricolare. E tra l’altro il suono prodotto offre un volume molto alto e un’ottima qualità generale nella riproduzione delle diverse frequenze. Una qualità elevata del comparto audio che ritroviamo anche nelle chiamate, sia per il vivavoce che per la capsula, con i microfoni che fanno un ottimo lavoro garantendo un timbro federe in uscita.

SOTTO LA SCOCCA TUTTO QUELLO CHE SERVE

Bene, ma un display così bello e delle fotocamere così performanti non possono che essere supportati da un hardware che non deve risultare mai un collo di bottiglia. A questo proposito, sotto la scocca di Xiaomi 13 Ultra, troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, che è il meglio che si possa trovare al momento sul mercato in termini di SoC, e che qui è accompagnato da 12 GB di RAM LPDDR5X e da 512 GB di storage su memorie UFS 4.0. Si tratta della tipologia di memorie più veloce tra quelle disponibili in commercio per gli smartphone, ma in questo particolare caso pare che Xiaomi abbia lavorato in stretto contatto con il produttore delle memorie stesse (dovrebbe essere Western Digital) per ottimizzare al massimo le velocità di lettura e scrittura. Si tratta di un processo fondamentale per fare sì che le memorie stesse non creino problemi di buffering quando si va a catturare delle raffiche di foto; o anche solo banalmente per, come detto sopra, eliminare lo shutter lag.

SCHEDA TECNICA

  • display: AMOLED 6,73″ 3200×1440, 522ppi, 20:9, refresh rate adattivo 1-120Hz (AdaptiveSync Pro), campionamento tocco fino a 240Hz, luminosità picco 2.600nit, Pro HDR, Dolby Vision, HDR10+, modalità Sunlight, modalità lettura adattiva, PWM dimming 1.920Hz, sensore misurazione battito cardiaco integrato nel display, Corning Gorilla Glass Victus
  • piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2
  • memoria:

    • 12GB di RAM LPDDR5x
    • 512GB interna

  • resistenza: IP68
  • sistema raffreddamento: Loop LiquidCool
  • audio: 2x speaker, Dolby Atmos
  • connettività: 5G, WiFi 6E, Bluetooth 5.2, NFC, USB 3.2 Gen 1 e uscita video DisplayPort fino 4K a 60Hz
  • fotocamere Leica Vario-Summicron 1:1,8-3,9/12-120 ASPH:

    • anteriore: 32MP, pixel da 0,7um (1,4um 4-in-1), f/2,0, Dynamic Framing (0,8x, 1x)
    • posteriori:

      • 50MP principale Sony IMX989, 1″, pixel da 1,6um (3,2um 4-in-1), f/1,9-4,0, HyperOIS, 23mm eq.
      • 50MP ultra grandangolare Sony IMX858, f/1,8, FOV 122°, AF, macro 5cm, 12mm eq.
      • 50MP tele Sony IMX858, f/1,8, OIS, 75mm eq.
      • 50MP periscopica Sony IMX858, f/3,0, OIS, 120mm eq.

  • batteria: 5.000mAh, Xiaomi Adaptive Charge, ricarica 90W cablata, 50W wireless, ricarica inversa
  • dimensioni e peso: 163,18×74,64×9,06mm per 227g

Ma quindi come si comporta questo smartphone nella vita di tutti i giorni? Ovviamente molto bene. Anche nelle situazioni più complesse, con diverse app aperte in contemporanea, riusciamo ad avere un sistema sempre e comunque reattivo, con una velocità ulteriormente accentuata dalla fluidità del pannello a 120Hz. Insomma, è esattamente quello che mi aspetto nel 2023 da un top di gamma e quindi, per quanto non sia una sorpresa è bene che sia così.

Il sistema di dissipazione dinamico di cui vi parlavo sopra in relazione alle fotocamere serve anche per raffreddare il resto dei componenti e devo dire che il lavoro fatto in questo senso sembra davvero molto buono. Anche giocando per diversi minuti con titoli impegnativi come Genshin Impact o Call of Duty, lo smartphone diventa soltanto tiepido, nonostante la temperatura esterna dell’aria ben oltre i 25 gradi.


Per il resto c’è davvero tuto quello che serve, anche a livello di connettività. Abbiamo il supporto completo alle reti europee, 5G compreso, WiFi 6, Bluetooth 5.3, GPS completo, nFC, e c’è anche il sensore a infrarossi, tipico delle soluzioni Xiaomi. La ricezione è molto buona in tutte le situazioni, allineata a quelle dei migliori prodotti della categoria, anche nelle situazioni più complicate. Insomma, l’unica cosa che manca è il supporto alle eSIM, ma non penso siano ancora così diffuse da poterla considerare una mancanza vitale.

E infine due note positive, la prima riguarda il feedback aptico, molto forte e preciso, proprio come piace a me; mentre la seconda è legata al sensore di prossimità che è fisico e funziona sempre a dovere. Può sembrare scontato ma visto il recente passato direi che è comunque una notizia, anzi una ottima notizia.

FUORI MI PIACE MA RESTA BELLO GRANDE

Abbiamo capito che tecnicamente siamo di fronte ad uno smartphone di fascia altissima ma dal punto di vista estetico e dell’ergonomia cosa possiamo dire di questo prodotto?

Partendo dalle dimensioni, non è sicuramente uno smartphone compatto, anzi: il display misura 6,7”, la bilancia si ferma a 227 grammi mentre lo spessore, in corrispondenza del bump delle fotocamere è di quasi 1 centimetro.

Diciamo quindi che l’impatto a livello di ergonomia può essere molto differente a seconda dei dispositivi con cui avete avuto a che fare in passato. Se come me arrivate da un iPhone 14 Pro Max probabilmente non vi accorgerete un granché della differenza, ma se invece avete sempre avuto a che fare con prodotti leggeri e compatti, molto probabilmente, a un primo impatto potreste restare un pochino spaventati. Non vi preoccupate comunque, sono sensazioni che spariscono dopo pochi giorni di utilizzo e sono comunque compromessi che accetterete volentieri per poter godere delle sue fotocamere.


Il frame che circonda lo smartphone è leggermente squadrato ed è realizzato in materiale metallico. La forma aiuta ad aumentare il grip di uno smartphone che comunque, per via delle sue dimensioni, resta un po’ scomodo da utilizzare con una sola mano. Il resto della cover posteriore presenta una finitura con una texture che richiama la pelle me che dovrebbe garantire una maggiore resistenza rispetto a quest’ultima perché effettivamente è realizzata in un polimero più simile alla gomma. Frontalmente a protezione del display abbiamo poi un vetro Gorilla Glass Victus che ci dà una certa sicurezza in termini di resistenza a urti e graffi.

Per il resto è uno smartphone come molti altri, fatta eccezione per un blocco fotocamere dal design iconico e sicuramente imponente in termini di dimensioni. Lungo la cornice troviamo ovviamente tutto il solito set di tasti, microfoni e speaker, compreso il carrellino che può ospitare due nano SIM. Nota di merito per la USB-C che è di tipo 3.2 e garantisce velocità di trasferimento dati molto elevate. In questo modo è possibile passare le nostro foto su supporti esterni molto rapidamente e andare così poi a lavorarle su schermi più grandi.

AUTONOMIA OK E RICARICA A 90W

E infine parliamo di autonomia. Questo Xiaomi 13 Ultra integra una batteria da 5000 mAh che è assolutamente sufficiente per garantire una giornata piena di utilizzo anche abbastanza intenso. Nella mia “giornata stress” durante la quale ho scattato praticamente tutte le foto della recensione, insieme a molte altre che vedrete nell’approfondimento fotografico, sono riuscito ad arrivare a sera con ancora un 10% di batteria residua e quasi 6 ore di display attivo. Limitando un pochino l’utilizzo delle fotocamere non è quindi utopico pensare di migliorare questo dato.

Parlando poi di ricarica rapida la potenza massima supportata è di 90W e il caricatore in confezione è in grado di erogare proprio questo quantitativo di energia. Non è certo un record, ma una carica completa da zero viene comunque portata a termine in circa 40 minuti, che è un risultato comunque molto buono.

CONSIDERAZIONI

Eccoci al momento di tirare le somme e iniziamo proprio andando a scoprire il prezzo di questo Xiaomi 13 Ultra. In Italia è disponibile una sola versione, ovvero quella da 12 GB di RAM e 512 GB di storage, in due colorazioni: Olive Green e Black. I canali di vendita sono mi.com e Xiaomi Store Italia. Il prezzo di listino è di 1499,99 euro una cifra che, se paragonata alla concorrenza non può che essere giudicata come assolutamente adeguata. Se guardo al mercato questo è uno dei rari casi in cui un prodotto è posizionato correttamente, se non addirittura un pochino più in basso di quello che mi sarei aspettato, e no, Xiaomi non mi sta pagando per questa recensione come sicuramente andrete a scrivere nei commenti.

Anche perchè qualsiasi ragionamento sul prezzo, a mio modo di vedere, è comunque superfluo nel caso di uno smartphone come questo. La motivazione è molto semplice: chi è interessato a una soluzione così estrema ed esclusiva semplicemente non guarda al costo. Fosse costato 999 euro o 1999 euro non sarebbe cambiato nulla, se uno lo vuole davvero trova il modo di comprarlo a prescindere, un po’ come con gli iPhone pagati in 3-4 anni. E vi dirò di più, dato che le quantità saranno limitate non mi sorprenderei se andasse esaurito in poche settimane, se non giorni.

PRO E CONTRO

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Scritto da: redazione

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