L’affresco scoperto a Pompei che raffigurerebbe quel che sembra una pizza di duemila anni fa è l’argomento legato al cibo e alle culture di cui tutti parlano e scrivono da ore. Ma davvero quel disco di pasta con sopra alcuni ingredienti, come si sono affannati a scrivere in molti, è un prototipo millenario della pizza? E’ dunque nata a Pompei e non a Napoli? O nemmeno negli Stati Uniti come sostiene il professor Alberto grandi che ha provocato un boato di polemiche? (qui l’approfondimento). A prendere le distanze dalla faciloneria di certi titoli è stata la stessa gestione del sito archeologico di Pompei che ha emanato una nota ufficiale in cui si legge: “Sembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, ma ovviamente non lo può essere, a rigore, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella“. Tradotto: diamoci tutti una calmata ed evitiamo paragoni impropri.
Pizza tradizionale o sperimentale, le variazioni: foto
Pizza tradizionale o sperimentale, le variazioni: foto
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Non era una pizza
Non c’è nessuna evidenza storica né archeologica che la pizza fosse presente negli eventi conviviali (diversi dei quali a sfondo scopertamente sessuale) nella città partenopea cancellata dall’eruzione del Vesuvio ne 79 d.C. e raccontata in modo mirabile da Plinio il Giovane, che in quel disastro perse lo zio Plinio il Vecchio soffocato da ceneri e lapill mentre osservava l’esplosione del Vesuvio. E quindi titolare col termine “pizza” in questo caso è improprio e fuorviante.
La precisazione della gestione del sito di Pompei (da Twitter)
Quel che si vede nell’affresco è un disco di pane con sopra della frutta (dattero e fico) e un po’ di spezie a dargli ulteriore sapore. Niente vieta però di provare a capire quali ingredienti siano individuabili nell’affresco, e proporre una pizza “alla affresco di Pompei”. Lo ha fatto il sempre attivissimo Gino Sorbillo, tra i pizzaioli più apprezzati, premiati e conosciuti in Italia. Che però si è preso molte libertà come vedremo.
La pizza Pompei e quel che contiene
Nel suo post su Instagram sbanda un po’ anche lo “chef della Pizza” che parla di “antenata della pizza”. Detto che non è proprio così, Gino Sorbillo presenta la sua nuova Pizza Pompei “per il clamoroso ritrovamento dell’affresco, nel Parco Archeologico di Pompei…Nell’antico affresco si possono riconoscere tanti altri ingredienti e quindi, ispirandoci, questa particolare pizza l’abbiamo proposta con il melograno, gli spinaci, le alici, la colatura di alici (che gli antichi Romani chimavano Garum e ne abbiamo scritto qui) le noci e le olive. È stata emozionante anche la semplice preparazione”. Come si vede col disco di pane e frutta dell’affresco c’entra poco ma non resta che provarla, sognando di trovarsi fra le feste, gli agi e le mollezze della Pompei dominata dai Romani.
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