Ilaria Spada: “Sono una madre ansiosa, ma sto migliorando”

Ilaria Spada atterrata in Sardegna, in occasione del Filming Italy Sardegna Festival, è luminosa e sorridente. Si diverte anche davanti ai fotografi che la immortalano davanti a un panorama marittmo. Questo inizio d’estate ha messo di buon umore l’attrice di Latina che a breve dovrà tornare sul set di un family movie, di cui non ci può dire nulla. Intanto al cinema, è uscito in questi giorni un altro film per grandi e piccini, si tratta della commedia di Volfango De Biasi Un matrimonio mostruoso, dove Ilaria Spada torna nei panni di Stella, una coatta divertente che parla romanesco stretto.

“Ci siamo ritrovate (dopo il successo di Una famiglia mostruosa ndr)”, afferma l’attrice, “uso Stella come sfogo per qualunque fantasia: la piccola e povera Stella è mostruosa, divertente e surreale, anche quando esagera”. È un po’ figlia de I mostri di Dino Risi. Quali sono le mostruosità che ti preoccupano di più pensando al futuro dei tuoi figli? Chiediamo all’attrice, moglie di Kim Rossi Stuart, con il quale ha avuto due bambini e una bambina.  

Ilaria Spada e la leggerezza dei social

“Mi spaventa questa leggerezza che vediamo tutti i giorni sui social”, risponde, “forse è un mio limite o non conosco a sufficienza lo strumento, ma lo temo. Mi fa paura tutto ciò che passa come innocuo. Questa leggerezza mi preoccupa per mio figlio che possiede un telefono, avendo 11 anni. Tutto quello che arriva non è gestibile e invece dovrebbe esserci un filtro perché i ragazzi non hanno gli strumenti per discernere quello che va bene da quello che è da buttare”, è convinta la Spada. “Con i Mostri si rideva con intelligenza, oggi dipendiamo dalla stupidità, e mi spaventa di più della cattiveria, perché il cattivo lo riconosci e lo tieni a distanza, la stupidità si confonde, è pericolosa”.  

Ilaria Spada: “Sono una mamma ansiosa, ma sto migliorando”

Come difendersi dalla leggerezza imperante dei social? Ilaria è una madre ossessiva. “Sono molto presente, anche se sto cercando di migliorare”, ammette sorridendo, “il primo figlio è vittima di tanta attenzione, con il secondo andrà meglio e con la terza alla grande”, è convinta la madre. “Siamo in una società in cui gli adulti dovrebbero osservare i ragazzi. Forse sto replicando il modello materno, mia madre infatti era un po’ apprensiva, ma meglio essere presenti che eccessivamente dell’altra sponda. Diciamo che sono un po’ ansiosa”.