«Parola» s’intitola la nuova edizione del Chigiana International Festival & Summer Academy, concerti e corsi di alta formazione che s’intrecciano in un calendario di oltre 100 appuntamenti, fra Siena e dintorni. Del resto, in questo 2023 l’Accademia Chigiana festeggia i 100 anni dall’avvio delle attività concertistiche (i primi corsi risalgono invece al 1932), e l’opulenta programmazione fluviale pare d’obbligo. Quel tema, «Parola» appunto, è stato declinato dal direttore artistico Nicola Sani in una programmazione ad ampio raggio, che principalmente affronta il multiforme rapporto fra testo e musica, dalla vocalità del passato più lontano, fino alle esplorazioni della nuove frontiere: e così, in questo tourbillon di proposte che includono diverse prime assolute (come l’opera multimediale La vérité, pas toute commissionata ad Andrea Molino) troviamo pure Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, Il Campanello di Donizetti in un’inedita versione cameristica, Dido and Aeneas di Purcell, frutto del laboratorio che vede collaborare Chigiana e Mozarteum di Salisburgo; c’è anche Nicola Piovani, che torna alla Chigiana autore e interprete dello spettacolo di teatro musicale Note a margine, con le immagini di Milo Manara.
Nuovi linguaggi
Il filo rosso rimane però quello dei nuovi linguaggi, della ricerca tecnologica e delle sperimentazioni, con qualche timida puntata nel repertorio più usuale (come l’omaggio a Rachmaninov, a 80 anni dalla morte, che affiora nei concerti del violinista Ilya Gringolts e del violoncellista Antonio Meneses).
Tabea Zimmermann
Luciano Berio
«Quest’anno», aggiunge Sani, «il Festival rivolge un omaggio particolarmente significativo a Luciano Berio, compositore e intellettuale di grandissimo rilievo per la storia musicale del nostro tempo, nel ventennale dalla scomparsa, e che ha avuto un intenso rapporto con l’Accademia Chigiana»: 30 le sue composizioni in programma, fra le quali la prima esecuzione assoluta dell’edizione postuma di Canticum… per coro misto (2020), su testo di Edoardo Sanguineti. E interamente a Berio è stato così dedicato il sofisticato concerto inaugurale, volto ad indagare il rapporto del compositore con la musica popolare, da lui riplasmata e rivissuta con gusto sperimentale in screziate dimensioni sonore. Ci sono i canti della tradizione siciliana, suggeriti a Berio dal grande amico violista e sodale d’arte Aldo Bennici, ad innervare Voci (1984): qui protagonista è Tabea Zimmermann, che alla viola ricrea con realistica evidenza e una duttilità nutrita di tensione quelle inflessioni lamentose e malinconiche; intorno, Andrea Molino, alla guida dell’Orchestra della Toscana integrata dal Chigiana Percussion Ensemble, gli cuce con attenzione un tessuto di rimandi e dialoghi. Poi Coro (1976), con il suo imponente dispiegamento di voci e strumenti, assai più complesso (e troppo lungo come seconda parte di un concerto) nell’intreccio cangiante di forme e modi di canto provenienti da ogni parte del mondo. Un dialogo interculturale che si estende a dismisura come un mare, nel quale Molino naviga con vigore e sicurezza, qui contando anche sulla puntuale risposta del Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” istruito da Lorenzo Fratini, e cercando di fronteggiare la non facile acustica della Chiesa di S. Agostino.
Chigiana International Festival & Summer AcademySiena, fino al 2 settembre www.chigiana.org
Commenti post (0)