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Palinsesti La7 Cairo su Giletti E schiera Gramellini contro Fazio

today11 Luglio 2023 7

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La7 festeggia 10 anni di vita televisiva e lo fa andando “all’attacco, e non in difesa”. Il Presidente Urbano Cairo lo ricorda alla presentazione a Milano dei palinsesti per la prossima stagione, quando nel luglio del 2013 nasceva ufficialmente la rete, entrando nelle case degli italiani, lanciando la sfida di qualità e contenuti nei confronti degli altri giganti Rai, Mediaset e Sky. Bilancio di Davide contro i Golia: ottimo, visto i numeri e i risultati di questi anni. “Nonostante avessimo allora ereditato dei problemi economici importanti (120 milioni di euro, ndr), dice Cairo, “non abbiamo licenziato nessuno, ma anzi, sono stati assunti molti giovani e siamo intervenuti sugli sprechi”. Le parole chiave dei palinsesti 2023/2024 confermano allora la tendenza di crescita e di continuità nei capisaldi della rete diretta da Andrea Salerno, virata come sempre su informazione, approfondimento, inchieste, intrattenimento culturale, satira, sport (col Giro d’Italia ci sono ancora due anni di accordo con la Rai fino al 2025), cinema. Una La7 dall’identità forte, che non ha paura di lanciarsi nelle sfide e abbracciare target diversi e trasversali, di puntare, come sottolinea Cairo, anche incrementando La7d “Non è una Cenerentola: è una rete dal grande potenziale”.

 

L’intoccabile Mentana e poi Gruber, Formigli, Floris, Purgatori, Licia Colò

Il gruppo storico, e così alcuni programmi, rimangono intoccabili, a partire da Enrico Mentana, direttore del TgLa7. Il resto è una squadra che ormai sa vincere sul campo, usando una metafora cara al Presidente, fatta di attaccanti e figure capaci di far gol: si va da Lilli Gruber (con Otto e Mezzo), a Giovanni Floris (diMartedì), Andrea Purgatori (Atlantide), Corrado Formigli (Piazzapulita), Diego Bianchi, (Propaganda Live) con Makkok e tutta la banda, fino a Licia Colò (Eden – Un pianeta da salvare), Tiziana Panella (Tagadà), con gli appuntamenti giornalieri di Omnibus (condotto da Gaia Tortora e Alessandra Sardoni), Coffee Break con Andrea Pancani e In onda, col duo Marianna Aprile-Luca Telese, al timone fino a settembre e la presenza di Aldo Cazzullo (Una giornata particolare), che ritorna con otto puntate, otto giornate particolari appunto.

Gramellini raddoppia

Se, dunque, da un lato lo zoccolo della rete rimane indissolubile, dall’altro LA7, nel mercato dei conduttori, innesta un primo colpo importante, già annunciato in ogni caso, grazie alla presenza di Massimo Gramellini, che terminata l’esperienza a RAI3 con “Le parole”, si presenta con un doppio appuntamento: il sabato sera, in un programma legato all’attualità (“il titolo è ancora da decidere fra tre ipotesi”, con uno spazio riservato a Concita De Gregorio) e la domenica sera, con una striscia dopo il Tg, dove intervisterà ogni volta un personaggio del momento. 

In arrivo Ezio Mauro e Alessandro Barbero

E poi ancora: la conferma di David Parenzo, “ripromosso” alla guida de L’aria che tira, al posto di Myrta Merlino (“dopo 12 anni, lei aveva esigenza di fare altro”) e l’incursione dello storico Alessandro Barbero, a cui saranno probabilmente affidati degli speciali in prima e seconda serata. Idee in cantiere e da sviluppare. A completare la panoramica una collaborazione speciale, quella di Ezio Mauro, all’interno della nuova stagione di Atlantide, e (dal prossimo gennaio) di un nuovo programma d’inchiesta firmato ancora da Formigli, insieme  al giornalista Alberto Nerazzini (12 puntate) “su temi di grande interesse e inchieste sul territorio”.

Su Barbara D’Urso, c’è la smentita

Cairo risponde (e smentisce) su altri possibili interessi. Nessun contatto con Barbara D’Urso (“la considero una professionista di livello”) o con Lucia Annunziata. Mentre “con Fabio Fazio”, dice, “avvenne nel 2017. Fu bello: si fece qualche ipotesi, ma non demmo seguito, era una conoscenza. Ma in questa occasione non abbiamo mai pensato a lui”. Riguardo poi a Milena Gabanelli “Se volesse ritornare in tv, sarei l’uomo più felice del mondo. È una grande giornalista, non solo di carta stampata, ma anche e soprattutto in tv. Vediamo…Milena ha idee precise, deve essere lei che lo vuole, magari arriverà qualche bella news…” Su Massimo Giletti, Cairo invece parla chiaro, dopo i sei anni e la fine (“polemica” per il conduttore) di Non è l’Arena. “Io sono in buonissimi rapporti con lui.

Il contratto sarebbe terminato poco dopo, abbiamo preferito chiudere prima, ma i rapporti rimangono inalterati. Durante questo periodo mi ha sempre ringraziato per l’autonomia ricevuta. Giletti è un animale tv di grande qualità. I primi due anni sono stati molto buoni, poi come in tutte le cose è un po’ sceso, ma è una persona di alto livello e molto capace”.

 

Il rapporto con Berlusconi e la smentita alla scalata di Mediaset

“Era il 1981. Ho cominciato come assistente per 4 anni di Silvio Berlusconi, e 10 in Publitalia”, ricorda Cairo. Mi diceva che per competere con la Rai bisognava avere tre canali. Noi ne abbiamo uno fondamentalmente, ma non ci sono abbonamenti, siamo però una rete commerciale free, nessun contributo canone, anche se chissà in futuro.. Siamo riusciti a recuperare un equilibrio economico, a seguito di perdite sanguinose. Direi che mi merito una statuetta in polistirolo per le cose fatte (ride, ndr). Per noi è un motivo di orgoglio. La mia scalata a Mediaset? Oltre la fantascienza. La notizia è stata lanciata a maggio da Dagospia: non ho mai pensato una cosa del genere”. Se mi immagino scendere in politica? Ipotesi remota, ma mai dire mai”.

 

 

 

 

 

 





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Scritto da: redazione

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