Il 20 e il 21 luglio i Måneskin hanno calcato il palco dello Stadio Olimpico di Roma per un concerto di fronte a 60.000 persone che si è rivelato particolarmente emozionante per la band. Emozione che Damiano David non ha nascosto, anzi ha reso noto a tutti: “È sempre stato un chiodo fisso arrivare a fare un palco del genere”.
Citando uno dei suoi più grandi idoli, Francesco Totti nel giorno del suo ritiro dal calcio, ha affermato: “Rubo le parole di un grande, permettetemi di avere paura. Cantare all’Olimpico era il mio sogno, il mio traguardo. Di solito sono lì (indicando la curva Sud, ndr)”
Poi il ringraziamento ai suoi “compagni di viaggio”: “Tante volte mi capita di ringraziare il pubblico, il nostro team, ma effettivamente noi non ci siamo mai ringraziati. Grazie Vic, grazie Ethan, grazie Thomas, per avermi permesso di arrivare qui”. Non sono mancati i fuoriprogramma, come un’interpretazione a cappella di Iron Sky di Paolo Nutini, un brano che faceva parte del repertorio della band ben prima del colossale successo avuto.
Un pezzo che ha regalato brividi a tutti, per l’esecuzione struggente del frontman del gruppo. Ma perché questo brano fuori scaletta, con cui David ha scelto di dire grazie a Victoria De Angelis, Ethan Torchio e Thomas Raggi? Lo ha spiegato lui stesso: “La canzone che ora sto per dedicarvi è stata la canzone che mi ha fatto capire che questa cosa si poteva fare”.
Ma questa non è stata l’unica sorpresa della serata. Ad un certo punto, infatti, quando i Måneskin erano nel pieno del loro live sold out di giovedì scorso, Damiano si è inceppato. Sarà stato per il grande caldo, sarà stata la tensione di un concerto nella sua città e in quello stadio che tante volte l’ha ospitato da tifoso, ma il leader della band romana ha dimenticato le parole di I wanna be your slave.
Si è fermato per qualche secondo e ha porto le sue scuse al pubblico, giustificandosi: “Anche i migliori sbagliano”. Dopo il boato di incoraggiamento di tutti i fan presenti all’Olimpico, Damiano è ripartito senza più tradire le attese.
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