Ricordate Paolo Meneguzzi e la sua Verofalso che ha animato la primavera/estate 2003? Ebbene, a distanza di 20 anni esatti, si torna a parlare di lui. Il motivo? Un dissing con J-Ax. Tutto è nato da un’intervista in cui il cantante pop ha ripercorso la sua carriera che, a suo dire, avrebbe potuto essere tale a quella di Justin Bieber “con la giusta strategia”. Poi ha esposto il suo parere sul panorama pop odierno, che a quanto pare non lo soddisfa affatto.
“L’estate pop 2023 è deprimente. Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli”. Il riferimento è evidente: dati i protagonisti del brano si riferiva a Fedez o a J-Ax (o a entrambi). E proprio quest’ultimo, sentendosi tirato in causa, ha voluto rispondere per le rime. Sui social ha commentato: “Eh, sei sicuro che tu vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano (Ferro, ndr)”.
Ma non è finita qui, perché il rapper ha voluto calcare la mano in una story successiva: “Non c’è niente di più triste dei cantanti falliti che danno la colpa al ‘pubblico’ che oggi non capisce più un ca**o. A tutti capita di fare canzoni che non ‘connettono’ col mercato, con la moda o con i gusti delle nuove generazioni. Se quando succede vi ritrovate con in mano un pugno di mosche, vuol dire che non avete una fan base che vi supporta anche nei momenti in cui non siete mainstream. Significa che avete fatto musica superficiale che non è entrata nel cuore della gente ma solo nelle orecchie, per poi uscirne dopo una stagione. Comunque meglio oggi con i dodicenni che fanno binge-streaming che prima con i produttori papponi che decidevano tutto”.
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