Mark Zuckerberg, fondatore di Meta, e Elon Musk, mente dietro Tesla, mettono da parte il duello che si promettono da mesi. La vicenda ha avuto inizio quando Musk ha sorpreso tutti con un tweet affermando di essere “pronto per una lotta in gabbia”. Zuckerberg, CEO di Meta, ha prontamente risposto con un messaggio provocatorio, chiedendo a Musk di “mandare la posizione”. Tuttavia, nel corso degli ultimi giorni, Zuckerberg ha annunciato sul suo profilo social di aver proposto una vera e propria data per l’evento. L’organizzatore di combattimenti dell’Ultimate Fighting Championship, Dana White, si è persino offerto di rendere la sfida una competizione ufficiale a scopo benefico. Ma le cose hanno preso una svolta inaspettata.
Zuckerberg ha dimostrato di essere preparato nelle arti marziali miste, vantandosi di aver partecipato al suo primo torneo di jiujitsu all’inizio dell’anno. Musk, dal canto suo, ha affermato la scorsa settimana di prepararsi per la lotta sollevando pesi, con uno stile tutto suo: “Non ho tempo per allenarmi, quindi li porto semplicemente al lavoro”. L’intera situazione è precipitata quando Musk ha proposto un’alternativa di fronte all’insistenza di Mark: anziché uno scontro ufficiale, ha suggerito un “allenamento” nel ring MMA ottagonale nel cortile di Zuckerberg, come scritto in un messaggio privato divulgato dal CEO di Tesla. Questo il principale motivo per cui Zuckerberg ha deciso che era giunto il momento di “voltare pagina e concentrarsi su sfide più stimolanti con persone che prendono lo sport seriamente”.
L’incertezza sulla data e sul luogo dello scontro ha suscitato interesse a livello globale, con Musk che è anche arrivato a proporre uno scenario da gladiatori a Roma come sfondo della battaglia. Il ministro della cultura Sangiuliano ha rivelato di aver discusso con Musk la possibilità di ospitare un “grande evento benefico e storicamente evocativo”, senza specificare ulteriori dettagli. La situazione ha suscitato critiche da parte di politici dell’opposizione in Italia, che vedono la volontà di Sangiuliano di ospitare lo scontro tra i due miliardari come un affronto alla dignità e alla storia della nazione. Carlo Calenda, ex ministro dell’Industria e capo del partito Azione, ha dichiarato che alcune cose non sono in vendita, e tra queste ci sono la dignità e la storia di una grande nazione. La rivalità tra le rispettive aziende dei due magnati è salita alle stelle dopo il lancio di Threads da parte di Zuckerberg attraverso la sua azienda Meta. Twitter (ora X), i cui legali hanno recentemente inviato una lettera di diffida a Zuckerberg, afferma che Meta ha commesso un’“appropriazione illecita dei segreti commerciali e di altre proprietà intellettuali di Twitter”.
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