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Tecnologia

indipendenza energetica per la casa. Intervista al CEO

today3 Settembre 2023 10

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Bluetti EP760 è una soluzione per l’accumulo residenziale, una “batteria per la casa”, anche se tecnicamente EP760 è il nome dell’inverter che poi si combina con i moduli batteria B500. La proposta dimostra come l’azienda non sia focalizzata solamente sulle soluzioni portatili (ne avevamo provata una “a zonzo con un Mercedes Marco Polo”).

Si tratta di una novità perché è il prodotto dedicato al mercato italiano, fatto prevalentemente da utenze monofase, ma l’azienda è già attiva da tempo con le soluzioni residenziali, avendo infatti già in gamma la EP600 che copre i mercati europei dove il trifase è più diffuso.

ON-GRID E OFF-GRID

Bluetti EP760 è un sistema On-Grid (collegato alla rete) e Off-Grid (a isola, indipendente dalla rete), cosa che lo rende molto versatile. Prima, però, una piccola premessa per chi mastica poco di impianti fotovoltaici e batterie.

Con un impianto fotovoltaico tradizionale ci sono diverse possibilità di configurazione: solitamente abbiamo i pannelli sul tetto e poi c’è un inverter che trasforma la corrente continua in corrente alternata per farla utilizzare dalla casa. Si può poi immettere l’eccedenza in rete, con il meccanismo dello “scambio sul posto” finché durerà: in quel caso viene solitamente installato un inverter tradizionale, fatto quindi per funzionare senza batteria di accumulo.

Chi ha invece in mente un’espansione dell’impianto, acquistando in futuro una batteria di accumulo, potrebbe optare per un più costoso inverter ibrido da associare a delle batterie. Quali? Solitamente quelle compatibili di determinati produttori a seconda del brand dell’inverter acquistato.

Con la soluzione di Bluetti arriva un pacchetto completo e versatile, l’inverter EP760 (quindi possiamo fare a meno di acquistarne uno, collegandoci direttamente ai pannelli) affiancato ai moduli batteria (Bluetti B500). Gli scenari di utilizzo sono molteplici, provo a ipotizzarne alcuni:

  • aggiungere una batteria di accumulo a un sistema fotovoltaico esistente in vista della fine dello scambio sul posto (funzionamento on-grid e off-grid di backup)
  • creare un sistema da zero, utilizzando l’inverter EP760, le batterie B500 e collegando tutto a dei nuovi pannelli (funzionamento on-grid e off-grid di backup)
  • creare un sistema solamente off-grid per quelle zone in cui l’elettricità non arriva (es: casa mobile al mare, baita in montagna)

Il vantaggio è che si può utilizzare in modalità a isola, quindi staccandosi dalla rete, oppure configurare per lavorare anche con la rete e cedere l’energia extra in caso di sovrapproduzione.

La prima modalità porta l’energia generata dal fotovoltaico alla batteria e poi la cede alla rete se c’è un eccesso. In assenza di fotovoltaico si può usare in modalità backup: la rete carica la batteria e al primo blackout può intervenire per alimentare la casa. Quando non siamo collegati alla rete, in modalità ad isola e se abbiamo un impianto fotovoltaico, la batteria agisce come accumulatore in un ecosistema chiuso.


Bluetti EP760 è un inverter che ci mette a disposizione, in monofase, ben 7.600 W (7,6 kW) ed è chiaramente configurabile per essere abbinato agli impianti fotovoltaici più comuni al momento (3 kW o 6 kW) perché ha tre ingressi, tre stringhe da 3 kW, arrivando fino ad un massimo di 9 kW dal solare.

Ogni modulo batteria è da 4,95 kWh (B500), la configurazione base ne prevede due (9,9 kWh) e quella massima permette di arrivare a 19,8 kWh, utile per chi vedrà crescere le esigenze energetiche della casa: ad esempio in caso di aggiunta di pompa di calore, sostituzione cucina a gas con induzione, acquisto di un veicolo elettrico e via dicendo…

L’obiettivo di un impianto del genere è quello di risolvere il problema dell’asimmetria di produzione del fotovoltaico, oltre a compensare eventuali giornate con eventi atmosferici poco favorevoli ai pannelli solari. Non si tratta però solo di un modo per usare meglio la propria energia, ma è anche un sistema che mette al riparo dai cambiamenti normativi relativi alla cessione/vendita dell’energia prodotta da noi, non immagazzinata e non consumata.

A prescindere da come evolverà lo scambio sul posto, la batteria è l’unico modo per essere sicuri di poter usare la propria produzione energetica e valorizzare di più l’eccedenza, che oggi viene pagata un’inezia rispetto al costo dell’energia che il cliente invece sostiene dal distributore.

In caso di blackout, poi, il sistema di Bluetti abilita il funzionamento ad isola, così da risolvere il problema legato agli impianti collegati in rete che, per chi non lo sapesse, non possono produrre quando va via la corrente per questioni di sicurezza dell’eventuale personale tecnico che sta lavorando sulla rete pubblica.


Bluetti EP760 viene proposto con certificazione CE, 10 anni di garanzia, servizio clienti con base in Italia (gli uffici sono a Milano) e i pacchi batterie utilizzano celle LFP (LiFePO4) ed è IP65 consentendo anche installazioni in esterno.

Bluetti E760 sarà disponibile ufficialmente dal 15 settembre. Il prezzo verrà comunicato a breve, ma nel frattempo il sito ufficiale comunica che ci sarà un’offerta lancio con fino a 3.000€ di sconto (l’entità dipenderà da quale pacchetto analizziamo). Per farvi un’idea, però, potete già dare un occhio alla versione trifase di questo sistema, l’EP600 disponibile sul sito Bluetti.

QUATTRO CHIACCHIERE CON IL CEO

IFA è sempre un’occasione interessante non tanto per scoprire le caratteristiche tecniche dei prodotti presentati, quelle solitamente vengono veicolate online, piuttosto per scoprire le persone dietro le aziende che ci “bombardano di prodotti”, da quelli più piccoli come gli smartphone, a quelli più grandi come questo sistema di Bluetti. Ed è proprio un’intervista a James Jiang, CEO di Bluetti Italia, che mi ha permesso di conoscere meglio il brand e, soprattutto, iniziare a fare un po’ di ordine mentale dopo una fiera di Berlino che è stata letteralmente invasa di batterie portatili o residenziali.

Sopravvivranno tutti questi marchi? Se togliamo la qualità costruttiva, se togliamo il BMS, se togliamo il software e se togliamo i servizi, riducendo quindi tutto ai minimi termini, le batterie sono tutte uguali. Sono composte dalle celle, dalla struttura, hanno un BMS, Battery Management System, e un inverter, integrato su quelle più piccole, esterno su quelle più grande. Il resto è opzionale: luci o pannelli integrati, sportelli motorizzati, prese USB, uscite di ogni genere e altri ammennicoli vari.

Rispetto ai concorrenti, però, Bluetti ha una marcia in più, anzi più di una. Innanzitutto è fisicamente presente sul territorio in cui opera (per l’Italia ha scelto Milano). Metto, e non a caso, un piccolo video con James che presenta l’EP760 proprio per rimarcare lo sforzo di Bluetti, e del suo management, di integrarsi sul territorio italiano e di sviluppare una rete di assistenza e servizi al cliente. Oggi l’assistenza di Bluetti risponde al cliente entro 24 ore, in futuro l’obiettivo è ridurre questo tempo a qualche ora.

Di marchi “usa e getta”, quelli fatti di container venduti a pacchetto, brandizzati e poi dimenticati, ne esistono tanti. C’è stato un periodo in cui nascevano, ad esempio, brand di monopattini elettrici o addirittura di scooter elettrici quasi ogni settimana. Entravano in Europa, vendevano, e poi non se ne sentiva più parlare: si potevano ottenere dei prezzi bassi, a patto però di essere fortunati nell’acquistare un prodotto decente e nel non dover mai trovarsi a cercare un ricambio o richiedere l’assistenza…

Bluetti punta anche sulla qualità del prodotto e sull’ingegnerizzazione completamente verticale ed è anche in questo che è diversa da tutti gli altri. L’unico elemento fatto da aziende terze è infatti rappresentato dalle celle: assemblaggio, progettazione, specifiche richieste al produttore delle celle, BMS (l’importantissimo sistema di controllo delle celle, fondamentale anche per la sicurezza)… tutto è fatto da Bluetti.

Bluetti usa diversi fornitori per le celle, inclusa CATL, e la parte di progettazione, test, packaging, ingegnerizzazione e produzione avviene nei tre impianti di proprietà dell’azienda in Cina

Non bisogna poi dimenticarsi del software, oggi diventato fondamentale in tutte le tipologie di prodotto, dalle auto alle batterie passando per le “banali” videocamere per la casa. Tutti i produttori (seri) con cui ho avuto modo di parlare ad IFA, inclusa Bluetti, hanno confermato gli sforzi nel potenziare la divisione software per poter creare non solo applicazioni accessibili all’utente finale, ma anche i preziosi algoritmi che vanno a gestire l’intelligenza dei prodotti.

Abbiamo circa 400 tecnici nel nostro dipartimento Ricerca & Sviluppo, ogni due mesi possiamo creare un nuovo prodotto, da quelli più piccoli come le batterie portatili a quelli più grandi come il fotovoltaico da balcone. Lo facciamo perché vogliamo essere innovativi. E i materiali? Su EP760 usiamo una lega di alluminio di derivazione aerospaziale, utile non solo per garantire la robustezza del prodotto, ma anche per svolgere funzione di dissipazione del calore.

E ancora: l’installazione e la distribuzione. Bluetti ha una rete dedicata alla formazione dei tecnici (può accedervi chiunque, anche il vostro elettricista di fiducia ad esempio), e questo consente di garantire la sicurezza in fase di installazione, necessaria poi per abilitare la garanzia sul prodotto da parte dell’azienda. Se il tecnico installatore non ha seguito la formazione, Bluetti non si assume la responsabilità nel post vendita… d’altronde stiamo parlando di batterie per la casa, non certo di pile AA.



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Scritto da: redazione

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