Richard Linklater avrà 80 anni quando finirà Merrily We Roll, ma la nostalgia del regista traspare anche in altre dichiarazioni: in un’intervista a The Hollywood Repoter, infatti, ha ragionato sul cambiamento nell’industria hollywoodiana dopo l’avvento dello streaming.
Linklater ritiene che “l’ultima era buona per il cinema” abbia lasciato il posto a contenuti simili ad algoritmi, per poi aggiungere: “Sembra che tutto sia stato spazzato via dal vento – o dall’algoritmo. A volte parlo con i miei coetanei e diciamo: ‘Oh, mio Dio, questo non potremmo mai farlo oggi’. Da un lato, egoisticamente, pensi: ‘Immagino di essere nato al momento giusto. Ho potuto partecipare a quella che sembra sempre l’ultima era buona per il cinema’. Ma speri anche in un futuro migliore“.
Il timore principale è che le prossime generazioni potrebbero non apprezzare più il cinema, soprattutto perché “il cambiamento nella cultura coincide col cambiamento nella tecnologia“. Infatti, “è difficile immaginare che il cinema ritorni all’importanza che aveva un tempo. Penso che avremmo potuto avvertirlo quando hanno iniziato a chiamare i film ‘contenuto’, ma è quello che succede quando lasci che le persone tecnologiche prendano il controllo del tuo settore“. E questo – continua – vale anche per gli altri settori artistici: basti pensare alla letteratura, che “non occupa più lo stesso spazio nel cervello” ed è stata relegata dagli adolescenti in favore degli smartphone.
C’è speranza, per il futuro? “Devi soltanto persistere in quello che fai, perseguire le cose in cui credi. Le cose possono cambiare, diventare migliori. Non è questo ciò che tutti quanti noi desideriamo, dalla democrazia in poi? Non possiamo soltanto tornare a essere migliori?“.
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