Era nell’aria la notizia che un brano creato dall’IA avrebbe potuto vincere ben due premi alla sessantaseiesima edizione dei Grammy Awards. Stiamo parlando di Heart On My Sleeve, realizzata dal TikToker “Ghostwriter977” grazie all’intelligenza artificiale. La canzone aveva riscosso un successo immediato immaginando una collaborazione mai avvenuta tra Drake e The Weeknd. Dopo una popolarità inaspettata, però, il pezzo era stato rimosso da alcune piattaforme di streaming perché mai autorizzato dai diretti interessati.
Tuttavia, negli ultimi tempi, si parlava persino che potesse ricevere gli “Oscar della musica”. In un primo tempo, infatti, era stato sottoposto alla valutazione della Recording Academy per poter essere candidato come “Miglior Canzone Rap” e “Canzone dell’Anno”. Harvey Mason Jr., CEO dell’Academy, aveva sostenuto che la canzone fosse candidabile perché era stata scritta da un umano dopo che l’Academy stessa aveva reso note le linee guida sull’uso dell’IA imponendo il fatto che solamente “artisti umani” potevano essere candidati.
In pratica, quindi, la parte di testo e musica che era frutto del lavoro di un “umano”, ovvero Ghostwriter977, avrebbe potuto accedere alla nomination ed essere premiata. Rimaneva esclusa invece la parte con le voci create dall’intelligenza artificiale dei “finti” Drake e The Weeknd. Insomma, tutto sembrava molto chiaro. Poi, però, si è diffuso un certo allarmismo sull’ingresso così “prepotente” dell’IA nel mondo della musica.
E allora ecco il dietrofront, da parte dello stesso Harvey Mason Jr.. Attraverso un video pubblicato su Instagram ha infatti chiarito che Heart on My Sleeve non ci sarà ai prossimi Grammy. Ha affermato: “Anche se il brano è stato scritto da un umano, le voci non sono ottenute legalmente e né l’etichetta né gli artisti ne hanno concesso l’utilizzo. Inoltre la canzone non è disponibile a livello commerciale: per questo non può essere considerata idonea”. In più ha precisato, per rassicurare tutti gli artisti: “Sono sicuro che le cose continueranno ad evolversi e cambiare, ma per piacere non confondetevi: l’Academy è qui per supportare e proteggere e rappresentare artisti e creatori umani”.
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