ll nuovo “oro” dei golosi viene da uno dei marchi italiani più prestigiosi al mondo quando si parla di dolci: la Ferrero. I conti nell’azienda piemontese vanno a gonfie vele (qui i dettagli), con un bilancio consolidato di 14 miliardi di euro, fatturati in crescita del 10%, premio ai dipendenti e investimenti per 800 milioni di euro. 50 dei quali sono andati a far da “caburante” della realizzazione del nuovo biscotto perfetto. Se i Nutella Biscuits quattro anni fa sono stati come un’eruzione vulcanica nella grande distribuzione (nuova tappa del braccio di ferro fra Ferrero e Barilla che aveva osato insidiare la Nutella con la Crema Pan di Stelle) da qualche giorno nella grande distribuzione (e non solo) è in atto l’invasione dei Kinderini. Su cui Ferrero punta moltissimo.
La scommessa: dall’Ovetto al biscotto
Lo spiegamento di mezzi di Ferrero per questo nuovo prodotto è stato imponente: oltre ai milioni investiti, il potenziamento dello stabilimento di Balvano a Potenza con 120 nuovi assunti e un progetto di sviluppo di questo nuovo dolciume, un frollino, che ha richiesto sette anni per il suo perfezionamento. Non si scherza e la Ferrero li dice esplicitamente: punta a farne il biscotto più venduto in Italia e si aspetta di venderne 300 milioni di esemplari solo ne primo anno, in media fanno non meno di 5 Kinderini a testa. Questo il piano “bellico”. Ma cosa sono i Kinderini e di cosa sanno?
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La sfida parte dal “sentore”
L’idea è di replicare per quanto possibile il sapore del celebre Ovetto, dando al frollino la forma ovale e stampandoci sopra decine di espressioni diverse, come se si stesse mangiando una serie infinita di emoj. Il Kinderino è secco e sa di latte in polvere, cioccolato con piccoli inserti cremosi su occhi, sopracciglia dei frollini-emoticon, bocche e “piedi”. Friabile, croccante e non troppo dolce. Insomma, si gioca col sentore di barretta o di Ovetto Kinder anche se i nuovi frollini hanno impatto al gusto differente. E l’espediente delle faccine tutte diverse è fatto apposta per scatenare la caccia a quella che non si è ancora mangiata, divertente per piccini, e pure per adulti che non hanno dimenticato il piccino dentro di sé. Spazzeranno via dal mercato tutti gli altri frollini? E’ una guerra, una dolce guerra, vedremo che esito avrà.
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