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Santino dei ricchi o vero grande manager? La serie su Marchionne

today13 Ottobre 2023 7

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“Confessioni di un drogato di capitale”, forse in sei puntate, proverà a raccontare il più ammirato e discusso capitano d’industria italiano recente

Sergio Marchionne, scomparso nel 2018 a 66 anni (Shutterstock)

Sergio Marchionne, scomparso nel 2018 a 66 anni (Shutterstock)

Due anni fa non era piaciuto a tutti il documentario realizzato e trasmesso dalla Rai su Sergio Marchionne. Aveva diviso nettamente i commentatori fra riteneva il lavoro diretto da Francesco Micciché un perfetto ritratto di un manager coraggioso e innovativo che aveva salvato dal baratro la Fiat, e chi accusava quel film di farne un santino della solita classe dirigente arricchita italiana, sempre pronta ad autoincensarsi preservando privilegi (spesso familiari) e giocando sporco col fisco e i tavoli di trattativa con le parti sociali. Per questo è grande la curiosità su Confessions Of A Capital Junkie, letteralmente “confessioni di un drogato di capitale” tratto dal libro su Marchionne scritto da Tommaso Ebhardt, di Bloomberg News, che sarà presentato per la ricerca dei finanziamenti per realizzarlo al Mercato internazionale dell’audiovisivo a Roma.

“Tutti in ferie, ma in ferie da cosa?”

E’ rimasta celebre questa domanda fatta da Marchionne quando in un’occasione pubblica, lui che era abruzzese di nascita ma canadese, americano e svizzero per mentalità e formazione manageriale e culturale, disse di essere rimasto allibito mentre entrava alla Fiat che perdeva milioni di euro al giorno mentre i lavoratori erano in ferie. “In ferie da cosa?”. L’uomo che ha prima ammaliato l’opinione pubblica italiana per il salvataggio di una Fiat giunta alla canna del gas, lo stesso che ha provocato molte reazioni per i suoi rapporti irrituali coi sindacati, per l’introduzione della contrattualizzazione aziendale e personale a scapito dei contratti di categoria, che ha poi fortemente finanziarizzato Fiat portandone il quartier generale all’estero, nella transizione che ha visto nascere FCA e poi il gruppo Stellantis, attende ancora di essere raccontato e sviscerato. 

Il capitale dà il capitale prende

Nelle intenzioni, Confessions Of A Capital Junkie (forse in 6 episodi) sarà anche il tentativo di raccontare il Marchionne uomo che c’era dentro il manager esigente, inflessibile, spesso senza orari convenzionali, essenziale nel look quanto molto ricco come persona. Con una formazione umanistica (“ho scelto filosofia perché mi sembrava la migliore cosa per me” disse) la laurea a seguire in Giurisprudenza, il cursus honorum come manager all’estero, la trasformazione di Fiat a partire dal 2004 e le operazioni a seguire, che hanno reso il gruppo una multinazionale sempre più estera allontanandolo da quell’Italia che però a lungo l’aveva tenuto a galla con generosi aiuti di Stato. ll capitale dà grandi imprese, ricchezza, prestigio, fama, ma chiede anche molto. E si tenterà di capire se tutto questo sforzo non abbia contribuito alla malattia che ha spento la vita di Marchionne nel 2018, a 66 anni. 





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Scritto da: redazione

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