Disponibili da oggi, i processori che aprono il sipario sulla serie Raptor Lake Refresh arrivano a quasi un anno esatto di distanza dal debutto della famiglia precedente con i classici tre modelli pensati per accontentare tre fasce: quella della configurazione da gioco tipica con il Core i5-14600K, quella di chi vuole un compromesso tra potenza bruta e prezzo con il Core i7-14700K e quella degli enthusiast che amano la velocità con un top di gamma che raggiunge i 6,0 GHz di frequenza in boost. Stiamo parlando del Core i9-14900K, il protagonista della nostra prima recensione dedicata ai processori Intel di 14a generazione.
CARATTERISTICHE HARDWARE
Prima di scendere nel dettaglio, è doverosa una premessa: la quattordicesima serie di processori Intel Core, qui tutti i dettagli, è un refresh della precedente e non nasce di certo con l’intenzione di innovare. Si affida infatti a una formula pressoché invariata rispetto alla generazione precedente in termini di architettura, design dei core, GPU integrata, supporto in termini di codec, Thread Director, chipset e processo produttivo, sempre Intel 7. Non sorprende, di conseguenza, che l’IPC dei nuovi modelli resti pressoché invariato.
Escludendo i core aggiuntivi del Core i7-14700K, in sostanza, il cambiamento principale di questa serie, riguarda le frequenze. Tutti i processori guadagnano 100 MHz di clock massimo per gli E-Core e 200 MHz nel caso dei P-Core e questo significa che con il Core i9-14900K, come anticipato, parliamo di 6,0 GHz di velocità massima, la stessa del ben più costoso processore speciale 13900KS della serie precedente. A differenza di quest’ultimo, però, il nuovo top di gamma non ha bisogno di arrivare a 150 W di Base Power.
I parametri di alimentazione del Core i9-14900K sono gli stessi del Core i9-13900K standard con 125 W di Base Power e 253 W in Turbo. Inoltre il nuovo top di gamma intel promette margini di overclock superiori ai modelli di punta precedenti, cosa evidente anche dall’introduzione nel BIOS di alcune schede madri di fascia molto alta di opzioni di overclock automatico pensate per portare il 14900K fino a 6,3 GHz. Ed è merito di un cambiamento invisibile, ma senza dubbio rilevante, almeno per il Core i9-14900K.
Senza un’ulteriore rifinitura del processo produttivo Intel 7, infatti, sarebbe stato impossibile spingere così tanto un processore di questo tipo, non certo pensato come upgrade appetibile per chi ha già un Core i9-13900K, a meno di non essere tra quelli inseguono frequenze sempre più alte. Ed è lo stesso pubblico in funzione del quale Intel ha lavorato anche sulle frequenze della RAM, con nuovi profili XMP per memorie in grado di spingersi oltre quota 8000 MHz, nonostante lo sweet spot indicato durante la presentazione dei processori per ottenere le prestazioni migliori si aggiri intorno ai 6600 MHz.
Diversa la questione pensando un aggiornamento se si è in possesso di un sistema con processore Raptor Lake o Alder Lake di fascia più bassa. Risulta infatti possibile risparmiare grazie alla compatibilità con le schede madri delle serie 600 e 700, sia nelle versioni DDR4 che DDR5, benché Intel consigli di controllare modello per modello per evitare sorprese. Non ci sono invece problemi, prevedibilmente, con i nuovi modelli lanciati per accompagnare i processori Raptor Lake Refresh come la ASUS TUF Gaming Z790-PRO Wi-Fi usata per la nostra recensione.
In mancanza di novità hardware, almeno per quanto riguarda il Core i9-14900K, guardiamo a quelle software che includono due novità per l’applicazione Extreme Tuning Utility di Intel. Il software, che si è evoluto nel tempo fino a permettere di lavorare su tutti i parametri di overclock direttamente dal sistema operativo, può ora essere implementato nei software di terze parti e, manco a dirlo, include una funzionalità inedita per alzare le frequenze al di sopra di quelle stock.
Stiamo parlando del nuovo assistente per l’overclock basato sull’intelligenza artificiale AI Assist che, addestrato utilizzando i dati di centinaia di CPU, promette il miglior bilanciamento possibile in termini di overclock, con un solo click. Purtroppo per il momento è utilizzabile solo con il 14900K. Ma è la nuova funzione è ancora in versione anteprima ed è quindi possibile che vada ad abbracciare altri modelli della nuova serie in futuro. Inoltre non è l’unica novità lato software.
Oltre a ottimizzare i software legati all’intelligenza artificiale, ad aumentare le frequenze ed aggiungere 4 core al modello di mezzo della serie, Intel ha lavorato sulla nuova tecnologia Intel Application Optimization (APO) che permette di calibrare il carico di lavoro dei suoi processori in funzione di miglioramenti prestazionali per il momento indirizzati nello specifico ai videogiochi.
Per il momento, purtroppo, riguarda solo Rainbow Six Siege, che secondo Intel guadagna il 13% in prestazioni, e Metro Exodus, che arriva a un incremento dichiarato del 16%. Inoltre funziona solo con alcuni modelli selezionati della serie Raptor Lake Refresh, tagliando del tutto fuori i modelli precedenti nonostante l’architettura identica. Infine, almeno per il momento, è disponibile solo su alcune schede madri che non includono la ASUS TUF Gaming Z790-PRO WIFI arrivata in redazione per la recensione del Core i9-14900K.
ASUS TUF GAMING Z790-PRO WIFI
La ASUS TUF Gaming Z790-PRO WiFi è una scheda madre DDR5 che non eccede nel lusso, cosa evidente anche da un’illuminazione RGB limitata a tre LED posizionati lungo il bordo inferiore della piastra, ma fa sul serio guardando alla sostanza. RIsulta infatti equipaggiata per sfruttare a fondo un processore imponente come il Core i9-14900K grazie a un VRM da 16(60A)+1(60A)+1 fasi, grazie ai voluminosi alimentatori passivi che lo sovrastano e grazie al doppio connettore ausiliario per la CPU che permette di arrivare fino a 960 W teorici di alimentazione massima per gli appassionati di overclocking estremo.
Non manca nulla, in sostanza, per lavorare sulle frequenze, inclusa la funzione di BIOS Image Rollback, l’ASUS Ai Overclocking e l’ASUS MultiCore Enhancement che, attivo automaticamente di default, si può disabilitare o impostare in modalità con limite di 90 gradi alla temperatura della CPU. Con il BIOS attuale, invece, non c’è traccia della nuova funzionalità di ottimizzazione APO e nemmeno di modalità per l’overclock automatico fino a 6,3 GHz. Inoltre le impostazioni in overclock della memoria DDR5 non arrivano a 8000 MHz, ma ci vanno vicino spingendosi fino 7800 Mhz.
Anche dal punto di vista della connettività la scheda ASUS non punta al massimo, ma non si dimentica della sostanza. Il modulo wireless soddisfa lo standard più elevato disponibile al momento con la combinazione Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3, mentre dal punto di vista delle porte non c’è traccia di Thunderbolt 4 ma c’è una porta Type-C da 20 Gbps con un massimo di 30 W di ricarica, seppur con modalità Fast-charge. Ed è parte di una dotazione di porte USB complessiva più che sufficiente per soddisfare le necessità della stragrande maggioranza dei giocatori e dei creatori di contenuti. Ce ne sono infatti 8 sul pannello posteriore ed è possibile abilitarne altre 7 grazie ai connettori interni. Inoltre la connettività include una porta ethernet da 2.5 GB e 5 ingressi audio per il Surround 7.1, anche se in questa modalità non è supportata la massima qualità raggiungibile di 32-Bit e 192 KHz a causa di limitazioni alla banda.
Anche dal punto di vista del supporto per gli storage le specifiche della scheda ASUS non sono estreme, per quanto sia possibile utilizzare un gran numero di unità di archiviazione. La dotazione della TUF Gaming Z790-PRO WiFi include infatti 4 porte SATA, di cui due comodamente posizionate sul lato sinistro della scheda madre, evitando il rischio che una GPU voluminosa ci impedisca di collegarle o scollegarle senza dover essere smontata, e 4 slot M.2 per SSD NVMe. Ma sono tutti PCIe 4.0. Eppure le linee PCIe 5.0 della CPU non vengono sprecate e, anzi, sono utilizzate in modo intelligente. Le ritroviamo infatti sullo slot PCIe principale, già pronto quindi per le GPU del futuro o, a seconda delle necessità, per una scheda di espansione con slot M.2 PCIe 5.0.
Tornando a parlare di estetica ed extra, pur spartana la ASUS TUF Gaming Z790-PRO WiFi ha un certo fascino, con la scritta TUF Gaming metallizzata al di sotto della quale una striscia di gomma rialzata riporta per esteso il nome del brand Ultimate Force. Ed è una combinazione che rimanda in modo efficace a una fantascienza futuristica militareggiante, come da copione per la serie di schede madri TUF. Non mancano inoltre meccanismi Q-Latch per bloccare le SSD NVMe senza bisogno di viti e il comodo tasto PCIe Slot Q-Release per sbloccare comodamente la scheda video o qualsivoglia altra scheda di espansione installata sullo slot PCIe principale.
SCHEDA TECNICA ASUS TUF GAMING Z790 PRO-WIFI
- Socket: Intel LGA 1700
- Supporto CPU: Intel 12a, 13a e 14a generazione
- Form factor: ATX
- Supporto memoria: DDR5-7800+ (OC) fino a 196 GB – 3 profili XMP
- Archiviazione: 4x slot M.2 PCIe 4.0, 4x porte SATA 6GB/s
- Slot di espansione: 1x PCIe 5.0 x16, 1x PCIe 4.0 x16 (max x4), 1x PCIe 4.0 x4, 1x PCIe 3.0 x16 (max x1)
- USB backpanel: 1x USB-C 20 Gbps (30 W Fast-charge), 1x USB-C 10 Gbps, 2x USB-A 10 Gbps, 4x USB 5 Gbps
- USB interni: 1x USB-C 20 Gbps (30 W Fast-charge), 2x USB 5 Gbps, 4x USB 2.0
- Uscite video: 1x HDMI 2.1 (4096×2160@60 Hz), 1x DP 1.2 (4096×2160@60 Hz)
- LAN: 2.5 Gb Ethernet con TUF LANGuard
- Wireless: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3
- Audio: Codec Realtek S1220A 7.1 Surround, 5x jack audio 3.5 mm
- Prezzo: 369 euro (Next)
PIATTAFORMA DI TEST
Come anticipato, per provare il 14900K abbiamo utilizzato una Asus TUF Gaming Z790-PRO WiFi sulla quale abbiamo montato una GeForce RTX 4090, una GPU che rende piuttosto facile identificare i limiti di un processore nei giochi. Come sistema di raffreddamento, invece, abbiamo utilizzato il nuovo dissipatore a liquido ASUS TUF Gaming LC II 360 ARGB che punta a combinare illuminazione e tre ventole con un prezzo abbordabile.
A completare la configurazione ci sono inoltre 32 GB di memoria Fury da 6000 MHz con CL 40. Valida quindi, anche se si può avere di meglio in termini sia di latenza che di velocità, con le indicazioni intel che puntano ai 6600 MHz come frequenza ideale. Di seguito la configurazione di test utilizzata per il Core i9-14900K e quelle dei test precedenti.
Configurazione test 14900K:
- Scheda madre: ASUS TUF Gaming Z790 PRO-WIFI (BIOS 1403)
- Processore: Intel Core i7-14900K
- Dissipatore CPU: ASUS TUF Gaming LC II 360 ARGB (AIO 360 mm)
- Memorie: Kingston FURY Beast DDR5 – 32GB / 6000 MHz / CL40
- Scheda video: GeForce RTX 4090 Founders Edition (driver 537.42)
- Storage SSD: Corsair MP700 PRO PCIe 5.0 2TB
- Alimentatore: Corsair RM1000x 1000W
- Sistema Operativo: Windows 11 Pro
Processori:
- AMD Ryzen 5 7600X, Ryzen 9 7900X, Ryzen 9 7950X3D
- AMD Ryzen 5 5600X, Ryzen 7 5800X e 5800X3D, Ryzen 9 5900X, Ryzen 9 5950X
- Intel Core i9-13900K, Intel Core i5-12600K, Core i7-12700K, Core i9-12900K
- Intel Core i5-11600K, Core i7-11700K, Core i9 11900K
Dissipatori:
- ASUS ROG RYUJIN II 360 per AMD AM5, LGA 1718, Intel LGA 1700 e Ryzen 7 5800X3D
- NZXT Kraken X63 per Intel LGA 1200 e AMD AM4
Schede madri:
- ASUS ROG Strix Z790-E Gaming WiFi per Core i9-13900K
- ASUS ROG Crosshair X670E Hero per Ryzen 9 7950X
- Gigabyte X670E AORUS Master per Ryzen 7900X e 7600X
- ASUS ProArt X570 Creator WiFi per Ryzen 7 5800X3D
- ASUS ROG Strix Z690-E Gaming WiFi per Intel Core 12a gen
- ASUS ROG MAXIMUS XIII HERO per Intel 11a gen
- ASUS Prime X570 PRO per AMD Ryzen serie 5000
Memorie:
- G.Skill Trident Z5 32GB 6000@6200 MT/s C30 (Per Ryzen 7000)
- Corsair Vengeance RGB PRO 32GB 3600 MT/s CL16 (Ryzen 5000 e Intel 11a gen)
- Kingston FURY Beast 32GB 5200 MT/s CL40 (12600K, 12900K)
- Corsair Vengeance DDR5 32GB 6200 MHz CL36 (Core i7-12700K e Core i9-13900K)
Software:
- CPU-Z Benchmark integrato
- Cinebench R15
- Cinebench R23
- Corona Benchmark
- Indigo Benchmark
- 7-Zip Benchmark 32MB
- WinRAR test Multi-thread
- 3DMark Time Spy CPU Test
- AIDA64 Extreme Crittografia AES e SH3
- Mozilla Kraken (Web browsing)
- Cyberpunk 2077 2.0
- Far Cry 6
- Watch Dogs: Legion
- Gears 5
- Red Dead Redemption 2
- Horizon Zero Dawn
- Shadow of The Tomb Raider
TEMPERATURE – CONSUMI – OVERCLOCK
Con i processori di punta Intel ci siamo abituati a temperature e consumi elevati che, prevedibilmente, caratterizzano anche l’Intel Core i9-14900K, da una parte forte di un processo produttivo più rifinito ma dall’altra spinto verso frequenze ormai estreme. Come abbiamo detto più volte, è infatti pensato per lavorare in modalità Thermal Velocity Boost a 6000 MHz, almeno per un breve periodo di tempo. Nel caso degli sforzi prolungati, infatti, è impostato per raggiungere i 5800 MHz con i due P-Core principali, mentre gli altri 6 lavorano a 5600 MHz, ed è effettivamente in grado di raggiungere queste velocità, anche se di tanto in tanto scivola fino a 5500 MHz in Cinebench R23 a causa del thermal throttling.
Tutto questo, almeno, con la modalità più spinta disponibile nel BIOS della scheda madre che prevede l’ASUS MultiCore Enhancement o MCE impostato su attivo e senza alcun limite di temperatura. E lo abbiamo fatto per mantenere un’impostazione simile a quella dei test precedenti. Ma non ci siamo fatti mancare alcuni test con la modalità MCE impostata più Auto, con il processore overclockato e con un pizzico di undervolt.
Ma torniamo alla modalità MCE On che con Cinebench R23, il benchmark più impegnativo della nostra suite, ci ha messo di fronte a 100 gradi di temperatura con un picco di 343 W di consumo prima dell’intervento del thermal throttling. Ed è parecchio, abbastanza da mettere alle corde un dissipatore da ben 3 ventole, potente per quanto non di fascia estrema. Non a caso le temperature non cambiano in modalità MCE Auto, anche se il thermal throttling risulta leggermente meno frequente e le cose vanno leggermente meglio dal punto di vista dei consumi. Ma inel caso dei test Cinebench R23 il sistema risulta comunque frenato.
Detto questo, è bene ricordare che parliamo di un benchmark che spinge il sistema al limite. Lo scenario, infatti, cambia con 7-Zip, anche se in modalità MCE On le temperature restano elevate. Ma scendono al di sotto della soglia di guardia passando alla modalità MCE Auto che in questo caso evita qualsivoglia problema di thermal throttling. E le temperature smettono di essere del tutto un problema con gli altri test, a partire da quello single thread di Cinebench R23, molto utili per rilevare l’incremento prestazionale dei core di punta, per arrivare ai giochi, laddove buona parte dei core dei processori restano spesso scarsamente utilizzati. Inoltre il dissipatore non ci ha impedito di alzare le frequenze.
In overclock siamo arrivati a 6,1 GHz sui core più performanti e 5,8 GHz di frequenza all-core con l’overclock automatico e questo sia con la nuova funzionalità AI Assist, sia con la già esistente tecnologia Speed Optimizer che tra l’altro è risultata meno aggressiva dal punto di vista dei consumi. Come risulta però evidente dal grafico prestazionale, è anche meno efficace per quanto riguarda le prestazioni. Al contrario la funzione basata sull’intelligenza artificiale riesce a spremere qualcosa in più dal processore in Cinebench R23 nonostante le temperature quasi costantemente al limite.
Si scende di qualche punto, invece, con il processore portato a 6,2 GHz in boost in overclock manuale, la stessa velocità raggiunta nei nostri test con il 13900K. Ma in questo caso ci siamo riusciti con un dissipatore meno performante, con una frequenza all-core di 5,8 GHz contro i 5,7 GHz raggiunti con il 13900K e con un nuovo record per il punteggio single thread di Cinebench R23, arrivato a quota 2442 punti. Sia chiaro, sono appena 13 in più del 13900K spinto alla stessa velocità, ma d’altronde al netto del processo produttivo rifinito, la sostanza è la medesima. Ed è una sostanza che con la nostra configurazione, come risulta evidente, funziona meglio con un pizzico di undervolt, efficace anche nel portare la temperatura al di sotto dei 100 gradi anche in Cinebench R23 multithread, mantenendo punteggi elevati.
Lato gaming, lo abbiamo detto, lo scenario è ben diverso anche se il Core i9-14900K consuma comunque parecchio, in media quasi il doppio in più del 7950X3D. Va però detto che i 164 W di media, influenzata dagli oltre 200 W toccati con Cyberpunk 2077 aggiornato alla versione 2.0, non sono molto superiori ai quasi 150 W del 13900K e possono essere ridotti a 160 W in modalità MCE Auto, ottenendo con un click temperature che sono ottime in relazione ai consumi. Anche qui, però, lo scenario migliore lo si ottiene in undervolt, con 156 W di media a fronte di un ulteriore miglioramento anche in termini di temperature.
PRESTAZIONI
Tutt’altro che sorpresi dalle temperature, passiamo ai punteggi dei benchmark che prevedibilmente vedono il Core i9-14900K superare di un margine piuttosto stretto il Core i9-13900K. E questo anche mettendo in secondo piano i punteggi di Cinebench R15, soggetto a qualche problema di stabilità sulla nostra piattaforma, e quelli di 7-Zip, crittografia e TimeSpy, influenzati dalle prestazioni della memoria che in questo caso è più lenta di quella che abbiamo utilizzato per la recensione del Core i9-13900K. Inoltre i punteggi in multithread di Cinebench R23, come anticipato, sono influenzati dalle temperature.
Detto questo, sulla nostra piattaforma il Core i9-14900K risulta superiore al predecessore del 2,1% nel test in multithread Cinebench R23 e del 4,7% in Cinebench R23 in quello single thread. In CPU-Z, invece, siamo arrivati al 3,6% circa di guadagno effettivo in single thread e al 2,8% in multi thread. Ed è un benchmark che pur breve restituisce in modo abbastanza fedele la potenza bruta complessiva di un processore che non stravolge di certo il panorama prestazionale nel campo delle CPU consumer enthusiast.
Ciononostante l’incremento delle frequenze vale il superamento del Ryzen 9 7950X in Mozilla Kraken, con un balzo in avanti sul Core i9-13900K del 5,4%. Ed è sufficiente per battere sia il Core i9-13900K sia il Ryzen 9 7950X in Corona Benchmark 1.3, anche se i due processori vengono superati di appena un secondo.
Passando ai giochi cambiamo metro di paragone chiamando in causa il Ryzen 9 7950X3D, più lento in gran parte degli scenari professionali rispetto al Ryzen 9 7950X, ma avvantaggiato laddove si fa sentire la cache tridimensionale. Ed è un elemento, quest’ultimo, che ha un peso netto proprio in ambito gaming, un aspetto che abbiamo valutato attraverso i benchmark di sette titoli, ovviamente fatti girare in 1080p per evidenziare il peso del processore sulle prestazioni della GeForce RTX 4090 Founders Edition, non certo pensata per giocare a questa risoluzione. Il tutto utilizzando gli stessi identici banchi di RAM.
Completati i test il Core i9-14900K è risultato il processore vincente, ma di pochissimo. Facendo una media dei punteggi, infatti, il processore Intel ha totalizzato 231 FPS contro i 230 del Ryzen 9 7950X3D, a conferma che la distanza tra i due processori è nulla. Entrambi infatti strappano alcune vittorie importanti e subiscono batoste altrettanto importanti in uno scenario coerente con le medie in gioco pubblicate da Intel che vedono il nuovo processore di punta della serie Raptor Lake Refresh superare il 7950X3D del 2%.
In ogni caso la vetta in ambito gaming è del Core i9-14900K anche se, l’abbiamo visto, ha un prezzo cospicuo in termini di consumi e temperature. Ma non è comunque un’impresa da poco senza cache tridimensionale e garantendo comunque la possibilità di alzare ulteriormente le frequenze. Purtroppo, sempre parlando di giochi, con l’overclock automatico abbiamo ottenuto un guadagno risicato se non nullo, ma spingendo i soli due core più performanti in overclock manuale abbiamo guadagnano fino al 2% in quei casi in cui incrementare le frequenze ha allentato il freno del processore sulla scheda video, come in Gears 5. Il tutto a fronte di consumi medi di un paio di watt inferiori rispetto all’OC automatico che in ottica gaming è generalmente sconsigliato.
CONSIDERAZIONI
L’Intel Core i9-14900K, come da previsioni, non aggiunge molto a quanto offerto dal Core i9-13900K a meno di non essere appassionati di overclock o comunque di tuning dei processori in generale. Certo, in gioco supera il Ryzen 7950X3D, ma lo fa di margini ridotti e a fronte di consumi sensibilmente superiori a quelli dei modelli top di gamma della concorrenza. Di conseguenza non è certo pensato per un upgrade dal Core i9-13900K o per una configurazione per il gaming o la creazione di contenuti bilanciata.
Va però considerato per quello che è: un processore realizzato per colmare il vuoto tra Raptor Lake e Arrow Lake spingendosi al limite, consumi o meno. Ed è comunque un processore notevole per chi vuole una configurazione enthusiast. Garantisce infatti reattività elevata in multitasking e il massimo delle prestazioni in ambito consumer in parecchi scenari. Inoltre diventa decisamente più gestibile ricorrendo a un pizzico di undervolt e ha lo stesso prezzo del predecessore.
L’altro aspetto che va messo in conto, considerando l’upgrade da un processore di fascia più bassa della serie precedente, è la compatibilità con dissipatori e le schede madri delle serie 600 o 700. Di conseguenza avendo a disposizione un sistema Alder Lake o Raptor Lake, un carro armato come il Core i9-14900K può rappresentare un upgrade appetibile.
Diversa la questione dovendo acquistare un sistema tutto nuovo. Con un processore del genere è necessario infatti mettere in conto diversi fattori tra cui una scheda madre robusta che non sarà compatibile con la prossima generazione di processori Intel, un costoso dissipatore di fascia molto alta e un alimentatore potente. Il tutto senza considerare che i nuovi processori Intel includono il Core i7-14700K, con tutta probabilità il più interessante della serie grazie al calo di prezzo combinato con 4 core in più rispetto al predecessore.
Inoltre è probabile che l’arrivo della 14a serie di processori porti alla comparsa di offerte interessanti per i processori Intel Core di 13a generazione e AMD Ryzen 7000 e 7000X3D. E di fronte a sconti corposi, è difficile che tecnologie come AI Assist o APO possano rendere appetibile un processore come il Core i9-14900K che da noi finirà per costare ben più di 600 euro.
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