Ed eccoci finalmente pronti a parlarvi delle nuove, nuovissime Google Pixel Buds Pro 2.. anzi no, sono sempre le Google Pixel Buds Pro dello scorso anno! Gag a parte, stiamo provando le Pixel Buds Pro da circa due settimane e con il nuovo aggiornamento sono praticamente degli auricolari completamente “stravolti”. Il 99% dei produttori di auricolari TWS, anziché proporre un aggiornamento così corposo, avrebbe sicuramente messo in vendita un nuovo modello limitando al nuovo modello tutte le funzioni nuove come il Bluetooth Super Wideband, il Conversation Detection, la latenza ridotta per il gaming ed il registro di ascolto.
Non solo perché, seppur pochi, gli utilizzatori di ChromeOS ora possono vantare di una Companion App dedicata. Il mio Pixelbook del 2017 che continua ad aggiornarsi ringrazia (sto scrivendo la riprova proprio da lui). Google ha intelligentemente portato queste novità su delle già ottime cuffiette, andando a confezionare un prodotto allo stato attuale pressoché perfetto. Lo street price in questo primo arco di vita degli auricolari è rimasto quasi invariato rispetto al listino di 229€, rendendo l’acquisto appetibile a tutte quelle persone che le hanno ottenute “in regalo” con i nuovi Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro. Non perdiamo altro tempo ed iniziamo a parlare subito di tutte queste novità, ricordandovi che avevamo già parlato in modo ampio e completo delle Pixel Buds Pro nella precedente recensione completa!
INDICE
CASE E DESIGN
Squadra che vince non si cambia, ma si arricchisce di una nuova maglia! Già perchè ovviamente il design rimane lo stesso, ma arrivano due nuove colorazioni: Azzurro Cielo e Grigio Creta (i nomi inglesi Bay e Porcelain rendono forse più giustizia alle colorazioni). Purtroppo le nostre sono Grigio Fumo, non andandosi ad abbinare al fantastico Azzurrino del Pixel 8 Pro, ma poco cambia nella vita di tutti i giorni.
Il case resta uno dei migliori, poco più grande di quello delle Pixel Buds A ma rifinito leggermente meglio soprattutto all’interno, grazie al trattamento opaco. Reputo lo sviluppo in verticale decisamente più pratico quando siamo in situazioni “critiche” dove dobbiamo operare il tutto con una sola mano, permettendoci di avere una presa sul case più salda. Bene la cerniera a chiusura magnetica che, sia su questo nuovo modello sia su quello che avevamo provato un anno fa, è rimasta intonsa e precisa.
COMODITÀ
Nulla di nuovo ovviamente anche lato comodità, dove confermo tutto ciò che ci aveva detto già Elena un anno fa. Posso aggiungere che, nel mio caso, dopo aver trovato i gommini giusti non ho avuto mai alcun rischio caduta degli auricolari durante sessioni di tapis roulant a circa 8-9km/h dove, con i gommini predefiniti, ho invece rischiato qualche volta. C’è ovviamente un comodo test all’interno dell’app Pixel Buds, o delle impostazioni bluetooth nel caso abbiate un Pixel, che ci va a notificare se l’aderenza degli auricolari sia da rivedere. Il consiglio è di rifare questo test 2-3 volte, sistemando al meglio gli auricolari, poiché potrebbe restituire qualche falso positivo.
Se siete dei super sportivi probabilmente le Buds-A con le loro “alette” rimangono un unicum, ma dovrete far pace con il fatto di perdere tutte le nuove funzionalità delle quali parleremo tra poco. Facendo un po’ di paragoni le ho trovate più comode e meno sporgenti delle WF-1000XM5 di Sony ma meno comode delle Freebuds Pro 2 di Huawei e soprattutto Pro 3 che ho provato per qualche giorno in studio a Milano (con lo svantaggio di avere lo stelo in questo caso però).
Funziona alla grande il multipoint ed il Fast Pair, che consente di collegare rapidamente ed automaticamente gli auricolari BT agli smartphone o tablet con il nostro account Google salvato all’interno. Ovviamente con iPhone non possiamo sfruttare questa funzione ma, una volta collegati la prima volta a lui, non abbiamo riscontrato mai problemi ad effettuare un collegamento rapido ed immediato.
LE GESTURE: MOLTO BENE.
Interagire con gli auricolari non solo è semplice, ma anche intuitivo. Con un tap abbiamo il play/pausa, con due tap passiamo alla traccia successiva e con tre tap torniamo indietro. Tenendo premuto l’auricolare destro ho impostato lo switch delle tre modalità di controllo attivo del rumore mentre tenendo premuto l’auricolare sinistro posso parlare con l’assistente. Non solo perchè scorrendo in avanti col dito posso alzare il volume, al contrario scorrendo indietro possiamo abbassare il volume. Controlli completi, facili ed intuitivi ovvero tutto ciò che dovrebbe esserci su auricolari TWS di questo tipo. Non vi capiterà praticamente mai di fare tocchi falsi o perdervi qualche gesture grazie alla sensibilità ottimale della zona soft touch.
Rimane ovviamente anche il gesto di levare uno dei due auricolari per mettere automaticamente in pausa il contenuto, come al contrario re-inserendo l’auricolare possiamo far partire di nuovo il tutto. Ho provato questa gesture più e più volte e posso dirvi che funziona alla perfezione, con un timig corretto del play/pausa, dato che spesso andando a camminare o correre col cane mi capita di essere fermato mentre ho la cancellazione del rumore attiva.
LE QUATTRO GRANDI NOVITÀ!
RILEVAMENTO DI CONVERSAZIONI
Citando quel gesto raccontato qualche riga fa, con il nuovo aggiornamento in realtà diventa quasi superfluo il dover rimuovere l’auricolare per parlare o ascoltare con persone. Tra le nuove feature, infatti, la mia preferita è sicuramente il Rilevamento di Conversazioni. In questo caso gli auricolari, essendo in grado di riconoscere la nostra voce, possono mettere in pausa la musica mentre parliamo con qualcuno, e anche attivare momentaneamente la funzione di Trasparenza, così da ascoltare le eventuali risposte a ciò che stiamo dicendo.
Tutto ciò funziona alla perfezione con un timing ottimale, ma occhio: se vi capita di canticchiare o sussurrare un comando al vostro cane la funzione di Conversation Detection può entrare in azione senza volerlo! Un particolare che risulta in alcuni casi abbastanza frustrante, anche perché non c’è ancora un modo rapido di attivare e disattivare la funzione, ad esempio con una gesture o comando vocale, dovendo ogni volta prendere il telefono per attivare o disattivare lo switch dell’impostazione.
Considerando che parliamo di una funzione “basata sull’IA” mi aspetto in futuro uno sviluppo smart nell’ottica di esclusione di determinate frasi o contesti, associando per esempio una frase con all’interno “Yuna” al mio cane, capendo quindi che non è una reale conversazione. Un altro esempio calzante è il capire che se sto canticchiando il motivetto di una canzone, in play su YouTube Music tra l’altro, molto probabilmente anche in questo caso non sto conversando.
BENESSERE UDITIVO
Molto ben fatto graficamente il nuovo menù dedicato al Benessere dell’Udito: possiamo visualizzare in tempo reale i dB attuati dal volume dei nostri auricolari in tempo reale! Non solo perchè ci viene consigliato se sia meglio abbassare il volume quando ci avviciniamo al limite (circa al 70-80% dello slider, come potete vedere nella quarta immagine). Simpatiche le percentuali delle ultime 24h e degli ultimi 7 giorni, peccato non ci siano grafici più avanzati per vedere anche gli orari di punta!
LATENZA RIDOTTA E BANDA ULTRALARGA
Ultime novità ma non per importanza sono la latenza ridotta di base, per un miglior uso gaming, e la banda ultralarga del Bluetooth per raddoppiare la larghezza di banda precedente ed avere chiamate più nitide e chiare. Non avendo mai giocato a titoli che necessitino una latenza bassa, non ho potuto notare differenze evidenti in Honkai Star Rail e Genshin Impact, ma sicuramente i giocatori di FPS come Call of Duty apprezzeranno molto.
La banda ultralarga (UWB), già attiva e funzionante sui Pixel 8, possiamo notarla all’interno del menù connettività delle impostazioni. Con questo aggiornamento dovrebbe arrivare un sensibile miglioramento della qualità con chiamate più nitide e chiare: noi le abbiamo messe alla prova al fianco delle WF-1000XM5 di Sony e Freebuds Pro 3 di Huawei in un Reel che trovate sul nostro profilo Instagram. Fateci sapere nei commenti quali sono le vostre preferite in chiamata, per ora stanno vincendo proprio le Pixel Buds Pro!
EXTRA: L’AUDIO SPAZIALE CON HEAD TRACKING
Seppur non sia una recentissima novità, nella recesione completa non avevamo ancora avuto modo di provare l’audio spaziale con tracciamento dei movimenti della testa. La funzione è arrivata circa a marzo, come vi avevamo raccontato in una news dedicata. Seppur non sia ormai una novità sensazionale, abbiamo trovato il tutto ben funzionante ed integrato. Personalmente ho tenuto disattivato il rilevamento dei movimenti, facilitato ovviamente dall’accelerometro e giroscopio presenti a bordo degli auricolari. L’effetto dell’audio spaziale è molto simile a quello che probabilmente avrete già provato col Dolby Atmos, rendendo l’atmosfera d’ascolto molto più immersiva ed appagante, vi consiglierei di lasciarla permanentemente attiva!
AUTONOMIA, MICROFONI e QUALITÀ DI ASCOLTO
AUTONOMIA
Con queste nuove funzioni ad arricchire il tutto ci si potrebbe aspettare una autonomia peggiorata, ed invece no! Ho provato vari scenari di utilizzo, sempre con ANC attivo, audio spaziale attivo, volume attorno all’80%, sensori IR per il rilevamento di indossabilità attivi e via dicendo. Con questo setup ho raggiunto il 61% di carica dalle 09:48 alle 12:38, il 63% dalle 16:19 alle 18:49 ed infine un 15/31% dalle 15:00 alle 20:39. Non ho scritto a caso 15/31%, come potete vedere dallo screen mi è capitato qualche volta di avere un consumo impari tra i due auricolari, seppur poi la scarica rientrasse sempre nei tempi dichiarati. Con ANC disattivato potete effettivamente arrivare a 11h di ascolto, quasi da record.
La ricarica avviene sia via cavo type c sia via wireless. In circa 5 minuti di carica abbiamo 1h di ascolto, mentre con 15 minuti di carica abbiamo fino a 3h di ascolto. La carica del case da 0 a 100 avviene in meno di un’ora con una ricarica generica come quella provata durante un viaggio in treno ad altà velocità. Il case può restituire circa 2-3 cariche complete agli auricolari!
MICROFONI E CHIAMATE: TOP!
Già abbiamo affrontato in precedenza il discorso chiamate, condividendo anche un Reel di test di Elena, ma vale la pena spenderci due parole in più: chiamare con le Pixel Buds Pro ad oggi è più appagante che mai. Dall’altra parte ci sentono bene, anzi benissimo, con i rumori di fondo che vengono cancellati alla perfezione e la nostra voce intatta, un po’ come abbiamo visto con la Gomma Magica Audio sui nuovi Pixel 8 Pro! Anche parlare con l’assistente vocale non risulta frustrante, riuscendo praticamente sempre a farsi capire di primo getto, anche in condizioni caotiche.
Attenzione perché a distanza di mesi è rimasto il noioso “fischio” con ANC attivo, quando andiamo ad aggiustare la posizione degli auricolari, una piccola noia che però non abbiamo trovato su auricolari simili ed è giusto segnalarlo.
QUALITÀ DI ASCOLTO: SONO LE MIGLIORI?
Una volta indossate le Pixel Buds Pro e avviato il nostro servizio servizio di streaming preferito capiamo subito che ci troviamo a che fare con degli auricolari di ottimo livello, ma non alla pari delle ultime Sony WF-1000XM5 che abbiamo provato. I driver da 11mm a disposizione di queste Buds Pro con l’audio spaziale ci permettono di avere un ascolto appagante in praticamente ogni ambito, mai però come il singolo Dynamic Driver X da 8,4mm assieme al DAC V2 delle Sony. Mettendo le due affianco in un brano come Rapper’s Delight si apprezza come il “Clap” costante ad alto volume risulti molto meno fastidioso con le Sony. Non solo, con le Sony sembra di essere molto più al centro della scena, grazie al loro audio spaziale, ed il basso ha un sound completamente differente. Money Machine dei 100 GECS è sicuramente un altro ottimo esempio: senza tuning manuale risulta a massimo volume quasi inascoltabile, mentre con aggiustamenti manuali all’equalizzazione arriviamo quasi al livello delle Sony, perfettamente usabili a massimo volume senza risultare sgradevoli.
Paragonandole invece ad altri auricolari in nostro possesso come le Nothing Ear (2), le Enco Air 3 Pro, Freebuds Pro 2 e Pixel Buds A, abbiamo preferito le Pixel Buds Pro, che staccano di poco le Nothing. Come completezza e facilità di gesture queste Pixel Buds Pro rimangono decisamente quelle da preferire. Con un po’ di pazienza e voglia potete anche andare a migliorare nettamente il suono creando un equalizzazione manuale, di stock o tramite Wavelet (ad esempio), seppur la presenza di un Bluetooth 5.0 limiti il supporto a determinati codec moderni.
CONCLUSIONI
Tirando le conclusioni di quella che potremmo chiamare a tutti gli effetti una riprova, possiamo sicuramente dire che le Pixel Buds Pro ora sono delle cuffiette molto più sensate e consigliabili! Chi ha avuto modo di ottenerne un paio in bundle con l’acquisto di Pixel 8 e Pixel 8 Pro farebbe bene a tenerle, considerata anche la perfetta integrazione con essi. Grazie all’eccellente autonomia e agli ottimi microfoni sono auricolari perfetti per chi le utilizza spesso per lavoro più che per ascolto musicale. Chi predilige l’ascolto musicale a degli ottimi microfoni potrebbe puntare ad alternative di default migliori, come le Sony citate sopra, senza comunque rimanere scontento (fate un piccolo tuning!).
Parliamo però anche di prezzi, perchè queste Buds Pro ci vengono a costare 229€ di listino (sì, c’è stato un piccolo incremento di 10€!) mentre delle top come le Sony le andiamo a pagare comunque 300€ in offerta e 320€ di listino, praticamente quasi 100 euro di differenza, un terzo del prezzo! Facendo un ragionamento globale la qualità di ascolto leggermente inferiore viene perfettamente bilanciata dai microfoni, che sono invece molto migliori sulle Pixel Buds Pro. Insomma, molto dipende dal vostro utilizzo, ma è indubbio che le nuove funzioni diano nuova vita a queste Buds Pro, portando strumenti innovativi (ma perfettibili) quali la rilevazione della conversazione. E voi, cosa ne pensate? Lasciateci un commento se avete avuto modo di provare queste Pixel Buds Pro o semplicemente per farci sapere cosa ne pensate!
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