James Blunt torna con il nuovo brillante album “Who We Used To Be” che è stato anticipato dal singolo up-tempo “Beside You”. Prodotto da The Six, un collettivo di Manchester che ha lavorato con Clean Bandit, Marshmello e James Arthur, “Beside You” è un brano estivo e scanzonato. “È un po’ come festeggiare il fatto di essere riuscito a stare con la persona che hai sempre desiderato da tutta la vita”, ha dichiarato il cantautore britannico.
“Who We Used To Be”
“Who We Used To Be” è il primo album in studio di Blunt dall’acclamato “Once Upon A Mind” del 2019 che aveva conquistato la Top3 della chart inglese. Questa volta ha lavorato con una varietà di produttori tra cui Jonny Coffer, Red Triangle, Jack & Coke e Steve Robson. La sua recente raccolta di grandi successi, “The Stars Beneath My Feet”, racchiude tutte le hit che lo hanno reso celebre anche nel nostro paese, dove vanta ben 8 dischi di platino e 9 d’oro.
Negli ultimi anni la fama di James Blunt è diventata qualcosa di speciale. È uno degli artisti maggiormente rispettati per la sua onestà, arguzia e fascino come mostrato nei dischi, sul palco e con il suo account Twitter sempre più coinvolgente.Il suo album di debutto del 2004 “Back To Bedlam” che conteneva la hit globale “You’re Beautiful” è uno dei primi dieci album più venduti di quel decennio in UK ed è certificato Doppio Platino in Italia. Ha vinto due Brit Awards, due Ivor Novello Awards e ha ricevuto 5 nomination ai Grammy.
James Blunt non è una delle tante meteore che si sono affacciate nella storia della musica. Il cantautore inglese è stato capace di unire una ricerca melodica efficace ad arrangiamenti semplici ma non banali. È esploso nei primi anni Duemila con il singolo “High” costruendosi una nutrita cerchia di fan fedelissimi e arrivando a vendere oltre 20 milioni di album (anche se la consacrazione vera e propria è arrivata grazie alla ballata “You are beautiful”, che ha trascinato al primo posto l’album “Back to Bedlam” scalzando addirittura il celebre “X & Y” dei Coldplay). Riuscendo anche a sfuggire alla carriera militare che come il padre, colonnello dell’esercito inglese, voleva intraprendere avendo frequentato per ben sei anni la prestigiosa accademia di Sandhurst.
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