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Tecnologia

la recensione della CPU entry level Raptor Lake Refresh

today6 Novembre 2023 8

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Dopo aver messo alla prova il pezzo forte della nuova serie di processori Intel Core di 14a generazione, spostiamo la nostra attenzione sul terzo modello della serie: l’Intel Core i5-14600K. Ed è il meno potente dei primi tre modelli con architettura Raptor Lake Refresh, disponibili dal 17 ottobre, ma anche il più economico nonostante sia comunque dotato di 14 core che possono esprimere una potenza bruta decisamente elevata in relazione alla fascia media. Il tutto a un prezzo che ne fa l’opzione di riferimento per le tipiche configurazioni da gioco, parlando ovviamente della specifica offerta Intel.

Resta però da vedere cosa abbia da offrire in più del Core i 5-13600K. D’altronde parliamo di un refresh dell’architettura precedente che non prevede differenze in termini di core, Thread Director, design dei core, cache, GPU integrata, supporto in termini di codec, supporto della memoria e piattaforma. Ed è lo stesso anche il numero di core che con la nuova serie cambia solo nel caso del Core i7-14700K. Aumentano però le velocità, con 200 MHz in più per i 6 P-Core e 100 MHz per gli 8 E-Core, e aumentano i margini di overclock a fronte di consumi su carta invariati rispetto al modello precedente. Ed è invariato anche il prezzo consigliato, almeno per quanto riguarda il mercato statunitense.

INDICE

CARATTERISTICHE HARDWARE

Come il Core i9-14900K, il Core i5-14600K non è certo pensato per un upgrade diretto dal suo predecessore, in questo caso il Core i5-13600K. D’altronde, lo abbiamo detto, non porta con sé novità salienti e si accontenta di offrire qualcosa in più senza aumenti di prezzo in attesa dell’arrivo dei processori desktop Arrow Lake. Parliamo, in sostanza, di una serie di transizione, un riempitivo pensato per chi apprezza particolarmente frequenze elevato oppure overclock, ha bisogno di un processore di fascia media Intel in tempi brevi o punta all’upgrade da un modello di fascia inferiore delle due serie precedenti, Alder Lake e Raptor Lake, cosa resa appetibile dalla piena compatibilità con le schede madri delle serie 600 e 700 già in circolazione, salvo eccezioni.

Il vero salto in avanti, di conseguenza, è atteso con i processori Arrow Lake in arrivo nella seconda metà del 2024 con il promettente processo produttivo Intel 20A che potrebbe finalmente portare a una significativa riduzione dei consumi. Quelli dei processori Raptor Lake Refresh, infatti, restano elevati, anche se nel caso del 14600K che si ferma a 181 W in Turbo Boost, contro i 253 W dei fratelli maggiori, ma in quanto a Base Power è uguale agli altri modelli con 125 W. Ma, lo ribadiamo, parliamo di un processore decisamente potente per la sua fascia.


Con 6 P-Core capaci di spingersi fino 5,3 GHz e 8 E-Core da 4,0 Ghz di frequenza massima, l’Intel Core i5-14600K può fare affidamento su un totale di 14 core e 20 thread, offrendo una dotazione decisamente superiore a quella dei modelli di fascia similare della concorrenza. Inoltre dietro all’aumento di frequenza c’è un’ulteriore rifinitura del processo produttivo Intel 7 che, lo abbiamo detto, comporta anche margini di overclock superiori, uno dei punti forti della serie. Inoltre i nuovi BIOS per le schede madri esistenti e le nuove schede madri includono nuovi profili per memorie sempre più veloci, con i modelli di fascia estrema come la ASUS Formula Encore fino a 8400 MT/s.

Per il resto i cambiamenti sono vincolati alla sfera software e includono una nuova versione del software di overclock XTU che oltre a consentire di ritoccare ogni parametro di alimentazione e frequenze di CPU e memorie da Windows, include ora il nuovo sistema di overclock automatico AI Assist che spreme il processore all’osso utilizzando un modello addestrato con centinaia di CPU. Il problema è che per il momento funziona esclusivamente con il 14900K, cosa che ci ha impedito di sfruttarla con un processore che essendo meno spinto risulta particolarmente interessante proprio nell’ottica dell’overclock. Ci siamo quindi affidati al comunque efficace Intel Optimizer e, ovviamente, all’overclock manuale.


L’altro strumento software introdotto da Intel per migliorare le prestazioni dei suoi processori, escludendo le ottimizzazioni all’ecosistema di applicazioni professionali legate all’intelligenza artificiale, è l’Intel Application Optimization (APO) ed è molto interessante nell’ottica di una configurazione da gioco. Migliora infatti la gestione dei thread con alcuni videogiochi, con un incremento dichiarato delle prestazioni del 13% in Rainbow Six Siege e del 16% in Metro Exodus.

Non è stato però ancora implementato in tutte le schede madri, risultando assente anche nel caso della TUF con BIOS 1403 usata per i test (in questi giorni è arrivata la versione 1503 che potrebbe includere diverse novità rilevanti). Inoltre i giochi supportati sono una manciata e per quanto la lista sia destinata ad ampliarsi, non tutti i titoli trarranno benefici da questa tecnologia. Ma la possibilità che un costruttore di chip possa ottimizzare il sistema in funzione dei giochi, in un mercato come quello PC in cui l’ottimizzazione è sempre più rara, è senza dubbio interessante.

SCHEDA MADRE

La ASUS TUF Gaming Z790-PRO WiFi è una scheda pensata in funzione della robustezza e non per l’overclock estremo ed è la meno costosa dei modelli lanciati da ASUS per la serie Raptor Lake Refresh. Ma ha comunque un prezzo di oltre 350 euro e di conseguenza risulta sovradimensionata per una tipica configurazione incentrata su un processore di fascia media che può dare buone soddisfazioni in overclock anche su Z790 più economiche. Può però risultare comunque interessante in combinazione con l’Intel Core 14600K pensando all’uso quotidiano con overclock elevato. Non è invece adatta a chi cerca uno spettacolo di luci o extra in quantità.

La relativa economia rispetto ai modelli più lussuosi si ripercuote sull’illuminazione RGB, quasi del tutto assente, e sulla mancanza, a differenza degli altri modelli ASUS lanciati per l’occasione, di modulo Wi-Fi 7 e dell’overclock della memoria fino a 8000 MT/s, anche se si parla comunque della possibilità di superare i 7800 MT/s.

Ma possiede tutto quello che serve per sfruttare i nuovi processori Intel, incluso l’Intel Core i9-14900K. Non manca infatti di doppio connettore ausiliario di alimentazione per spingere la CPU ben oltre i livelli stock, gode di un’alimentazione da 16+1+1 fasi da 60 ampere sormontata da ampi dissipatori passivi e non manca delle tecnologie ASUS per spingere sfruttare al massimo una GPU.


Il BIOS include infatti funzione di rollback in caso di problemi, ASUS Ai Overclocking e ASUS MultiCore Enhancement, in grado di aumentare effettivamente le prestazioni della CPU, ma anche di incrementarne consumi e temperature. Può però essere disattivata oppure impostata in una modalità che prevede un limite di 90 gradi alla temperatura della CPU.

Per quanto riguarda la connettività, quella wireless si ferma come anticipato al Wi-Fi 6E e nel caso di quella fisica non c’è traccia di porte Thunderbolt 4. Ma ci sono 8 porte USB di cui una Type-C da 20 Gbps con 30 W di ricarica, connettori interni per 7 porte USB aggiuntive in funzione del pannello frontale, ethernet da 2.5 GB e audio Surround 7.1 reale, anche se soggetto a una limitazione alla qualità massima a causa della banda passante, grazie a 5 porte per jack da 3.5 mm.


Per quanto concerne il supporto per gli storage la dotazione non include slot M.2 di tipo PCIe 5.0, ma non è un elemento essenziale nell’ottica di una configurazione da gioco e neppure per la maggior parte delle configurazioni per creatori di contenuti che possono contare su un totale di 4 slot M.2 PCIe 4.0 e di 4 porte SATA da 6 GB/s. Ed è una dotazione più che sufficiente per la stragrande maggioranza degli acquirenti di un Core i5-14600K immaginabili. Inoltre le linee PCIe 5.0 del processore non vengono sprecate. Sono infatti disponibili attraverso lo slot PCIe principale, in modo da garantire la possibilità di eventuali GPU future dotate di questa interfaccia. Ed è tra l’altro parte di una dotazione complessiva che conta ben 5 slot PCIe e offre ampie possibilità di arricchire il sistema con schede di espansione di vario genere.

SCHEDA TECNICA ASUS TUF GAMING Z790 PRO-WIFI

  • Socket: Intel LGA 1700
  • Supporto CPU: Intel 12a, 13a e 14a generazione
  • Form factor: ATX
  • Supporto memoria: DDR5-7800+ (OC) fino a 196 GB – 3 profili XMP
  • Archiviazione: 4x slot M.2 PCIe 4.0, 4x porte SATA 6GB/s
  • Slot di espansione: 1x PCIe 5.0 x16, 1x PCIe 4.0 x16 (max x4), 1x PCIe 4.0 x4, 1x PCIe 3.0 x16 (max x1)
  • USB backpanel: 1x USB-C 20 Gbps (30 W Fast-charge), 1x USB-C 10 Gbps, 2x USB-A 10 Gbps, 4x USB 5 Gbps
  • USB interni: 1x USB-C 20 Gbps (30 W Fast-charge), 2x USB 5 Gbps, 4x USB 2.0
  • Uscite video: 1x HDMI 2.1 (4096×2160@60 Hz), 1x DP 1.2 (4096×2160@60 Hz)
  • LAN: 2.5 Gb Ethernet con TUF LANGuard
  • Wireless: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3
  • Audio: Codec Realtek S1220A 7.1 Surround, 5x jack audio 3.5 mm
  • Prezzo: 369 euro (Next)

PIATTAFORMA DI TEST

La piattaforma di test è la stessa che abbiamo utilizzato per il Core i9-14900. Oltre alla scheda madre conta quindi 32 GB di memoria Fury da 6000 MHz e CL40, una potente GeForce RTX 4090 senza alcun dubbio sovradimensionata per un processore come il 14600K ma per questo utile per evidenziarne i limiti e un dissipatore a liquido ASUS TUF Gaming LC II 360 ARGB che ci aspettiamo sia più che sufficiente per una CPU di questo tipo. Di seguito la configurazione di test utilizzata per il Core i9-14900K e quelle dei test precedenti.

Configurazione test Core i5-14600K:

Scheda madre: ASUS TUF Gaming Z790 PRO-WIFI (BIOS 1403)

Processore: Intel Core i5-14600K

Dissipatore CPU: ASUS TUF Gaming LC II 360 ARGB (AIO 360 mm)

Memorie: Kingston FURY Beast DDR5 – 32GB / 6000 MHz / CL40

Scheda video: GeForce RTX 4090 Founders Edition (driver 537.42)

Storage SSD: Corsair MP700 PRO PCIe 5.0 2TB

Alimentatore: Corsair RM1000x 1000W

Sistema Operativo: Windows 11 Pro

Processori:

AMD Ryzen 5 7600X, Ryzen 9 7900X, Ryzen 9 7950X3D

AMD Ryzen 5 5600X, Ryzen 7 5800X e 5800X3D, Ryzen 9 5900X, Ryzen 9 5950X

Intel Core i9-13900K, Intel Core i5-12600K, Core i7-12700K, Core i9-12900K

Intel Core i5-11600K, Core i7-11700K, Core i9 11900K

Dissipatori:

ASUS ROG RYUJIN II 360 per AMD AM5, LGA 1718, Intel LGA 1700 e Ryzen 7 5800X3D

NZXT Kraken X63 per Intel LGA 1200 e AMD AM4

Schede madri:

ASUS ROG Strix Z790-E Gaming WiFi per Core i9-13900K

ASUS ROG Crosshair X670E Hero per Ryzen 9 7950X

Gigabyte X670E AORUS Master per Ryzen 7900X e 7600X

ASUS ProArt X570 Creator WiFi per Ryzen 7 5800X3D

ASUS ROG Strix Z690-E Gaming WiFi per Intel Core 12a gen

ASUS ROG MAXIMUS XIII HERO per Intel 11a gen

ASUS Prime X570 PRO per AMD Ryzen serie 5000

Memorie:

G.Skill Trident Z5 32GB 6000@6200 MT/s C30 (Per Ryzen 7000)

Corsair Vengeance RGB PRO 32GB 3600 MT/s CL16 (Ryzen 5000 e Intel 11a gen)

Kingston FURY Beast 32GB 5200 MT/s CL40 (12600K, 12900K)

Corsair Vengeance DDR5 32GB 6200 MHz CL36 (Core i7-12700K e Core i9-13900K)

Software:

CPU-Z Benchmark integrato

Cinebench R15

Cinebench R23

Corona Benchmark

Indigo Benchmark

7-Zip Benchmark 32MB

WinRAR test Multi-thread

3DMark Time Spy CPU Test

AIDA64 Extreme Crittografia AES e SH3

Mozilla Kraken (Web browsing)

Cyberpunk 2077 2.0

Far Cry 6

Watch Dogs: Legion

Gears 5

Red Dead Redemption 2

Horizon Zero Dawn

Shadow of The Tomb Raider

TEMPERATURE – CONSUMI – OVERCLOCK

Partiamo col dire che impostare la modalità MCE su attivo o automatico, con un processore decisamente meno spinto del Core i9-14900K, produce differenze minime. Di conseguenza abbiamo puntato direttamente sulla modalità MCE On laddove la CPU a piena potenza, in Cinebench R23, si è fermata a 170 W di consumo di picco, la metà del 14900K a fronte di prestazioni superiori alla metà di quelle del top di gamma, per 76 gradi di temperatura. Lo scenario peggiore risulta più che gestibile quindi, anche con un AIO di fascia più bassa. E si scende a 67 gradi in 7-Zip e a una media di 56 gradi in gioco a fronte di un consumo medio di 99 W. Alto per una CPU di fascia media, ma largamente inferiore ai 164 W del 13900K.

In overclock automatico, con il software XTU che ha impostato le frequenze su 5,4GHz per core principali e su 4,1GHz per quelli secondari, ci siamo inevitabilmente trovati di fronte a un aumento di consumi e temperature, seppur non drastico. Con Cinebench R23, infatti, abbiamo toccato il limite di 181 W a fronte di 79 gradi di picco massimo. Il tutto, vedremo, con guadagni prestazionali non enormi ma nemmeno trascurabili.


Diversa la questione in gioco laddove l’overclock automatico non porta benefici in termini di prestazioni se non in rari casi. Limitando invece l’overclock ai soli P-Core, nel nostro caso spinti a 5,5 GHz nell’ottica di una frequenza da mantenere per giocare quotidianamente, abbiamo rilevato guadagni prestazionali tangibili a fronte di consumi complessivi più bassi rispetto alle impostazioni automatiche.

Di contro, come risulta evidente dal grafico, si è alzata la temperatura media, ma il motivo riguarda esclusivamente valori più elevati registrati con un solo gioco: Shadow of the Tomb Raider. Ed è bene specificare che parliamo comunque di valori contenuti per un sistema può essere spinto a frequenze decisamente superiori, anche se il breve tempo che ci è stato concesso non ci ha permesso di valutarne i limiti.

PRESTAZIONI

Come già visto con la recensione del Core i9-14900K, l’utilizzo di una memoria più lenta rispetto a quella utilizzata con il Core i9-13900K inficia i punteggi relativi a Time Spy e AIDA64. Inoltre il punteggio single thread in Cinebench R15 risulta inferiore alle aspettative. Ma nel complesso l’insieme dei benchmark è sufficiente per darci una misura complessiva dell’incremento prestazionale del Core i5-14600K sul Core i5-13600K, come previsto non certo elevato.

Con CPU-Z il miglioramento risulta essere del 4,1% in single thread ed è quindi leggermente superiore al 3,6% guadagnato dal Core i9-14900K rispetto al Core i9-13900K, mentre in multithread è del 2,3% in multithread ed è leggermente inferiore rispetto al 2,8% ottenuto dal 14900K rispetto al 13900K. Nel test Indico Bedroom non abbiamo invece riscontrato miglioramenti, mentre nel test Indigo Supercar abbiamo rilevato il salto in avanti più elevato in assoluto, con un 10% pieno di prestazioni in più. Si tratta, però, di un caso isolato.

In Cinebench R23, infatti, l’incremento prestazionale risulta del 3,6% nel test multithreading e del 4,0 in quello single thread, mentre in 7-Zip abbiamo rilevato un incremento dell’1,7% in compressione e del 3,2% in compressione. Nessun guadagno tangibile, invece, nel test Corona che chiude una panoramica non certo esaltante, anche se è bene ricordare che parliamo di un processore che offre una potenza bruta largamente superiore rispetto a quella di tutti gli altri modelli di questa fascia, escluso ovviamente il Core i5-13600K. Ed è un processore che in overclock automatico, come abbiamo visto, non comporta aumenti drastici per quanto riguarda temperature e consumi.

Mettendoci in mano allo Speed Optimizer del software XTU, l’unica soluzione in questo caso disponibile, le frequenze del processore, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, sono salite di 100 MHz su tutti i core arrivando a 5,4 GHz per quelli ad alte prestazioni e a 4,1 GHz per quelli secondari. Ed è stato sufficiente per guadagnare in Cinebench R23 l’1,9% in multithread e il 3,6% in single thread. Non abbiamo invece rilevato incrementi apprezzabili in gioco, trovandoci in un paio di casi di fronte a framerate inferiori. Ma prima di passare ai test sui videogiochi in overclock, diamo un’occhiata alle prestazioni con le impostazioni di fabbrica.

Per mettere alla prova le prestazioni in gioco del Core i5-14600K abbiamo usato la stessa GeForce RTX 4090 utilizzata con il Core i9-14900K, anche se in questo caso parliamo di un processore che non è certo pensato per andare a braccetto con una scheda del genere che guarda al gaming in 4K e 8K. Ma proprio per questo la massiccia scheda Nvidia in grado di mettere alle corde qualsiasi processore evidenziandone limiti e capacità.

Ed è in questo caso un processore che si trova in difficoltà con Watch Dogs: Legion, probabilmente a causa del DLSS che abbassa la risoluzione nativa a poco più di 540p mettendo in maggior evidenza i limiti della CPU, e che risulta fin troppo frenato in Shadow of the Tomb Raider, forse a causa della piattaforma, ma se la cava egregiamente in tutti gli altri casi, permettendo a una scheda video pur sovradimensionata di esprimere buona parte del suo potenziale. Ed è un qualcosa che emerge anche dalle medie.


Nello specifico parliamo di 231 FPS di media per il Core i9-14900K, di 230 FPS di media per il Ryzen 9 7950X3D, come sappiamo leggermente più lento nel complesso del Ryzen 7 7800X3D, e di 207 FPS di media per il Core i 5-14600K che risulta ben distaccato, ma nonostante il punteggio di Shadow of the Tomb Raider, resta indietro del solo 10% rispetto al top di gamma dei nuovi processori Intel e guadagna terreno in overclock manuale. Spingere la frequenza massima dei P-Core a 5,5 MHz, vale infatti l’1,5% di prestazioni in più, con la media complessiva che si alza da 207 a 210 FPS senza aumenti drastici di temperature e consumi rispetto alle impostazioni base.

CONSIDERAZIONI

Il Core i5-14600K conferma in buona parte quanto rilevato con il Core i9-14900K, l’altro dei tre modelli disponibili a non portare novità rilevanti rispetto ai processori analoghi della serie precedente. Cercando qualcosa di nuovo, infatti, l’unico modello papabile è il Core i7-14700K, nonostante il prezzo invariato rispetto al Core i7-13700K equipaggiato con 4 core ad alta efficienza in più che ne migliorano in modo sensibile il rapporto tra spesa e prestazioni.

Anche il Core i5-14600K, va detto, non aumenta di prezzo, ma a differenza del modello di fascia superiore, l’abbiamo detto più volte, manca di novità salienti. Dobbiamo però considerare che mette in campo una potenza bruta superiore a quella di qualsivoglia altro modello dello stesso segmento, escluso ovviamente il Core i5-13600K. Certo, deve anche fare conti con consumi tutt’altro che bassi, benché decisamente più contenuti rispetto a quelli del top di gamma della serie, e soffre di qualche limitazione in gioco, ma compensa, almeno in parte, con ampi margini di overclock.

Di conseguenza può risultare appetibile per chi ha una piattaforma della serie 600 o 700 e un modello delle due serie precedenti inferiore al 13600K e per chi, volendo assemblare un nuovo PC, punta su un processore Intel in grado di combinare una buona potenza bruta con una spesa abbordabile. Il prezzo consigliato del Core i5-14600K, infatti, è di 319 dollari per gli Stati Uniti e risulta reperibile a circa 330 euro presso alcuni rivenditori italiani.



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Scritto da: redazione

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