La nuova GoPro Hero 12 è disponibile sui mercati da quasi due mesi perciò è arrivato il momento di tirare le somme e valutare la bontà di questo modello, soprattutto per chiarire meglio a chi possiede una delle precedenti versioni se vale la pena fare il salto alla più recente o meno. Molto presto effettueremo un testa a testa con i principali modelli proposti dai competitor, ma prima di ciò è necessario fornire un punto di vista su quella che da molti viene considerata “la regina delle action cam”.
Sin dalla sua uscita a settembre 2023 si è creata molta divisione tra gli utenti, e come avviene quasi sempre in occasione di un aggiornamento hardware in molti si aspettavano qualcosa di più dalla nuova generazione. Sebbene la maggior parte delle novità siano sicuramente di natura software, non mancano le modifiche a livello hardware che includono miglioramenti, ma anche mancanze.
Risulta sempre difficile fornire un punto di vista univoco, poiché è il tipo di utilizzo che dobbiamo farne a decretare la scelta d’acquisto, ma possiamo mettere sul piatto tutte le modifiche che ci hanno colpito particolarmente, in modo tale da mettervi nelle migliori condizioni di decidere. Ecco ciò che faremo oggi, non una recensione completa, quella arriverà con la comparativa, ma un’analisi delle migliorie della GoPro Hero 12. Cominciamo dall’hardware!
MIGLIORIE SOTTO LA SCOCCA
Diciamolo subito, le componenti principali sono rimaste invariate. Non aspettatevi quindi un sensore migliore, un nuovo chip o altro, perché se è così potete tranquillamente tenere la vostra GoPro Hero 11. Ci sono però delle novità che impattano notevolmente sull’utilizzo quotidiano, e una di esse è la durata della batteria.
Proprio così, uno dei punti di forza della GoPro Hero 12 è la gestione di questo componente, che di fatto si traduce in un’autonomia decisamente migliorata. L’azienda afferma che è possibile arrivare a un raddoppio a seconda dell’utilizzo, ma siamo più verosimilmente vicini a un 30- 40% in più di capacità effettiva a parità di operazioni.
Non uno stravolgimento, ma per chi ha bisogno di maggiore autonomia sarà una manna dal cielo. Ma se la batteria è la medesima in capacità, come è stato possibile arrivare a questo risultato? Da una parte ci sono sicuramente delle migliorie, forse degli algoritmi di compressione video, ma sebbene non ci siano conferme ufficiali potrebbe non trattarsi di una mera questione software. La componentistica relativa all’alimentazione potrebbe essere stata rivista e migliorata. Molto probabilmente (ma questa è una nostra ipotesi) l’eliminazione del GPS ha liberato spazio per ulteriori ottimizzazioni interne, ma ciò che conta per l’utente, è che di fatto si va maggiormente sul sicuro con lunghe riprese in esterna, ritardando la necessità di ricaricare. D’altro canto, chi era abituato all’utilizzo degli adesivi con i dati telemetrici nei video, troverà invalidante l’assenza del GPS.
Tra le caratteristiche apprezzabili, sebbene possa sembrare banale, vale la pena citare anche la questione “dimensioni” della action cam, rimaste di fatto invariate rispetto agli ultimi modelli. Ciò assicura una piena compatibilità con i precedenti accessori rilasciati dalla GoPro 9 in poi. Nonostante ciò, la lente ultragrandangolare MAX Mod Lens 2.0 è tutta nuova, più contenuta anche in grandezza e nel peso, sebbene anche la vecchia versione sia compatibile con la nuova action cam. Come vedremo meglio nella parte relativa alle prestazioni video, ci sono importanti novità anche a livello qualitativo dei filmati realizzabili.
E finalmente, dopo anni di attesa, arriva anche l’attacco a vita da 1/4 di pollice direttamente sulla action cam. Richiesto a gran voce da molti utenti, semplifica l’utilizzo della GoPro Hero 12 con treppiede, vlog stick o altri accessori simili. L’inserimento nella scocca è molto intelligente e possiamo trovarlo centralmente nella parte relativa all’aggancio inferiore. C’è poi una piccola modifica estetica che da un aspetto più vissuto alla action cam, ossia la trama della plastica riciclata: stavolta non troviamo una tinta unita ma a rendere meno banale il tutto c’è la presenza di una fitta puntinatura blu di dimensioni variabili, il cui vantaggio è essenzialmente quello di far risaltare meno lo sporco.
IL SOFTWARE FA LA DIFFERENZA
In questo caso le novità sono più corpose e ciò può essere visto come un aspetto positivo o negativo, a seconda dei punti di vista. Da un lato la polemica principale sulle nuove GoPro ruota attorno al fatto che molte delle modifiche sarebbero potute arrivare con un aggiornamento software, dall’altro è innegabile che in assenza di un aggiornamento, molte caratteristiche della GoPro Hero 12 la rendono allettante molte tipologie di utenti, professionisti e non.
Voglio partire da quest’ultimi, identificando nella modalità video in HDR una delle migliorie più interessanti, della quale parleremo un po’ meglio nella parte relativa alla qualità video. Al pari di altri dispositivi, questo profilo colore fa realmente la differenza sul risultato finale, risultando ancora più sensato della sola applicazione in modalità Foto, disponibile sul precedente modello.
Anche la possibilità di girare direttamente i video in modalità verticale, nel formato 9:16, strizza l’occhio all’utenza che vuole contenuti pronti in tempi rapidi per la condivisione nei propri canali social.
Tra le nuove funzionalità dedicate ai professionisti di GoPro Hero 12, vale la pena menzionare la sincronizzazione del timecode integrata, che consente di modificare più facilmente dei filmati da diverse angolazioni. Grazie a un QR code generato nell’applicazione Quik è possibile sincronizzare i metadata da più videocamere GoPro Hero 12, allineando così l’audio e il video in post-produzione con Adobe Premiere o Final Cut Pro.
Nella nuova GoPro va a migliorare anche la stabilizzazione, con l’Hypersmooth che passa dalla versione 5.0 alla 6.0. C’è da dire che le differenze sono poco evidenti, il crop applicato è diminuito di poco, e in generale i miglioramenti sono meno evidenti di quelli riscontrati lo scorso anno nel passaggio dalla GoPro 10 alla 11. In effetti non si sentiva il bisogno di ulteriori miglioramenti nella stabilizzazione e il software dimostra così di essere giunto a maturità.
È stato infine fatto un primo passo in avanti verso il supporto dell’audio wireless da sorgente esterna, se consideriamo che con Hero 12 è possibile collegare gli AirPods o altre cuffie tramite Bluetooth per registrare un’ulteriore traccia audio. In realtà, la qualità finale è inferiore a quella dei tre microfoni incorporati, e di fatto l’utilizzo di una sorgente esterna si rivela perfetta soprattutto per impartire comandi vocali a distanza. Gli scenari di particolare utilità sono molteplici, pensiamo ad esempio quando montiamo la nostra GoPro esternamente su una vettura e non abbiamo la possibilità di agire fisicamente su di essa, o in altre situazioni simili in cui i comandi vocali risultano essenziali.
QUALIT VIDEO
Con GoPro Hero 12 ( e GoPro 11) possiamo realizzare video con risoluzione massima 5.3k a 60 fps, ma si scende a 30 con Hyperview attivo (FOV 156°) si scende a un massimo di 30 fps. A livello generale possiamo dire che le prestazioni sono molto simili a quelle del precedente modello, complice il sensore rimasto invariato, tuttavia le possibilità in più offerte dalle novità software (e dalla Max Mod Lens opzionale) consentono di godere di qualche miglioria.
GoPro Hero 12 consente di ottenere ottimi video con luce diurna, che tendono a divenire rumorosi durante le riprese notturne. Con luminosità naturale o artificiale bassa è sconsigliabile superare un valore di ISO 1600 e dunque è meglio impostare la gestione in manuale, indicazioni valide a livello generale con tutte le action cam.
Perfetta per far risaltare ogni elemento della scena anche in riprese controluce, la modalità HDR permette di realizzare dei video molto migliori da un punto di vista dei contrasti e della resa generale dei colori. Non mancano ovviamente i difetti, e così, parallelamente a una resa generale migliore, la scena appare leggermente più piatta, inoltre non è utilizzabile in modalità verticale.
Non solo, anche a livello di framerate bisogna accontentarsi di 30 fps massimi, mentre per quanto riguarda la risoluzione la scelta è limitata a 4K o 5.3K, senza possibilità di scendere a risoluzioni inferiori. Per chi vuole sin da subito un contenuto condivisibile e pronto, si tratta decisamente di una killer feature, mentre professionisti e videomaker ne faranno sicuramente volentieri a meno.
Per chi desidera la massima ampiezza nella visuale, la Max Mod Lens 2.0 rappresenta davvero una chicca, e finalmente non bisogna scendere a compromessi. Grazie a essa il campo visivo può essere esteso a 177° in modalità Max Hyperview, ma soprattutto si possono registrare video fino a 4K a 60 fps (contro i 2.7K precedenti).
CONCLUSIONI
La GoPro Hero 12 si conferma un’ottima scelta se ci troviamo di fronte all’acquisto della nostra prima action cam, ma se dobbiamo valutare il passaggio dal precedente modello, allora la questione cambia radicalmente. Come abbiamo visto, il design è fondamentalmente lo stesso, così come l’hardware principale, pertanto l’acquisto della nuova versione è strettamente legato al valore che diamo alle novità.
La durata della batteria aumentata potrebbe essere uno sprono, ma è anche vero che si può ovviare al problema dell’autonomia acquistando delle batterie aggiuntive. Molto più interessanti l’aggiunta dell’HDR nei video e il formato 9:16, mentre i professionisti potrebbero apprezzare parecchio la sincronizzazione timecode. Non c’è dubbio che per la stragrande maggioranza delle novità sarebbe bastato un aggiornamento software.
Alla luce di quanto scritto possiamo concludere dicendo che la GoPro Hero 12 resta una delle migliori action cam in commercio, tuttavia il suo acquisto è indicato maggiormente a chi non possiede uno dei modelli precedenti. Per tutti gli altri, l’upgrade resta valido solamente se non possiamo rinunciare ai miglioramenti più recenti e interessanti, con l’HDR e la durata aumentata della batteria in prima linea, ma anche la nuova Max Mod Lens 2.0 e la capacità di girare video quasi semicircolari in 4K60. E voi che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
Post comments (0)