Autunno uguale castagne. L’equazione torna tutti gli anni proprio in questo periodo e si apre la caccia (commerciale o per raccolta diretta fra i boschi) di questo frutto racchiuso nei fiori femminii del castagno, che poi si trasformano in ricci che contengono il tesoro saporito di cui andiamo alla ricerca. Quando si parla di castagne, ci sono alcuni errori commessi un po’ da tutti per via dei quali le mangiamo nel modo sbagliato, o peggio nel momento sbagliato. E si rischia perfino di commettere un reato. Non stiamo esagerando, vediamo di cosa tenere conto per raccogliere e inserire al meglio le castagne nella nostra dieta autunnale.
Occhio a dove le prendi
La raccolta delle castagne si può fare solo nei terreni e boschi in cui ci sia l’autorizzazione dei proprietari o del Comune, se ci si muove in un demanio pubblico. Altrimenti si commette reato.
Come consumarle
Le castagne hanno l’effetto delle ciliegie o del pane appena sfornato. Un boccone tira l’altro, e siccome sono molto nutrienti e altrettanto energetiche, quello che facciamo quasi tutti è un errore. Le mangiamo, bollite o come caldarroste, dopo un pasto come se fossero un dolce. Ma hanno lo stesso potere calorico del pane, dunque meglio mangiarle durante i pasti proprio al posto del pane e se le consumiamo durante uno spuntino o una merenda, il pasto a seguire a fine giornata dovrà essere particolarmente leggero. Se no si mette su peso e si squilibra il quadro glicemico e la colesterolemia.
Caldarroste, le meno “sane”
Il miglior modo di consumare le castagne è dopo la bollitura in acqua salata, che le rende saporite e perfettamente digeribil. Le più popolari e croccanti caldarroste hanno il rischio di conservare una parte spesso mal cotta, con residui di amido che fanno male all’apparato digerente.
Provenienza e ricette
Con le castagne si fa di tutto, dal consumarle bollite o arrosto senza abbinarle ad altri alimenti, fino ai zuccherosissimi marrons glacés, ai castagnacci con pinoli e alle torte con glasse, cioccolato o altre guarnizioni dolci. Quando vengono presentate in modo così elaborato, le castagne sono molto più caloriche, bisogna tenerne conto. Perché comprarle italiane e non di provenienza estera? La sovranità alimentare c’entra poco, anche dall’estero arriva un prodotto di dignitosa qualità ma in Italia esistono limiti molto più severi sull’uso di fitofarmaci e antiparassitari chimici, il nostro Paese ha 750mila ettari di castagni di cui 150mila coltivati a marroni, la provenienza viene tracciata, oppure le si può comprare direttamente dai proprietari delle aziende e degli appezzamenti. Il resto sta alla fantasia in cucina, ma senza esagerare con le porzioni.
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