Intesa Sanpaolo, Confesercenti Toscana e Cna Toscana hanno lanciato il Laboratorio Esg “Toscana – Environmental Social Governance”. L’iniziativa, presentata oggi a Firenze nella sede del gruppo bancario che ospiterà il nuovo Laboratorio Esg, promuoverà progetti e temi a impatto sociale con un focus sull’innovazione e l’inclusione, accompagnando le piccole e medie imprese in questo percorso.
Intesa Sanpaolo ha già avviato iniziative simili a Bari, Taranto, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Brescia, Padova, Venezia, Cuneo e Bergamo. Questi laboratori Esg fungono da punti di riferimento locali per quelle Pmi che mirano a migliorare i propri profili di sostenibilità, allineandosi al più ampio piano di supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo per gli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Per supportare al meglio le aziende, i laboratori cercano di creare il massimo coinvolgimento del capitale umano nelle imprese e promuovono la collaborazione con startup innovative puntando sulla trasformazione digitale.
L’impatto della sostenibilità sulle aziende
D’altronde essere sostenibili non conviene (più) solo all’ambiente e alla società, ma anche alle imprese. I consumatori fanno sempre più attenzione alle scelte fatte dalle aziende in ottica Esg, anche se, davanti al bancone, è ancora complicato individuare l’impegno dei vari brand in ottica sociale e di governance, a differenza di quello ambientale.
L’attenzione dei consumatori, degli investitori e dei vari stakeholder produce importanti effetti economici: tra il 2019 e il 2022 le imprese manufatturiere con certificazioni ambientali hanno aumentato il loro fatturato del 28,3%. Non solo: essere green e innovativi ha consentito a molte imprese una migliore resilienza dal punto di vista della redditività, elemento fondamentale per in un periodo storico contraddistinto dall’incertezza ambientale e gepolitica. Nel 2022, il margine operativo lordo delle imprese con brevetti è stato del 9,6%, circa +1% rispetto al resto del campione. Anche in Borsa le società più ‘green’ viaggiano a una velocità maggiore rispetto alle altre.
Gli investimenti Esg di Intesa
Per supportare questo settore, con il nuovo Piano d’Impresa 2022-2025, Intesa Sanpaolo ha allocato un budget di 8 miliardi di euro per gli investimenti nell’Economia circolare. Oltre 7 miliardi di euro di S-Loans, ovvero finanziamenti a medio-lungo termine che assistono le imprese nel raggiungimento di una maggiore sostenibilità, sono già stati erogati, con tassi di interesse legati agli obiettivi Esg.
Sul fronte delle energie rinnovabili, il Gruppo ha reso disponibili ben 76 miliardi di euro per sostenere le imprese che investono nelle energie rinnovabili, impegno importante assunto con il Pnrr.
Le due strade, quella dell’economia circolare e quella delle energie rinnovabili si incontrano in una innovativa linea di finanziamento, la S-Loan Cer, che prevede uno sconto di tasso per quelle imprese che non solo investono nelle rinnovabili, ma si impegnano anche a mettere a disposizione della collettività l’energia non consumata. Oltra al supporto economico, i clienti possono accedere a servizi di consulenza, erogati con il supporto di partner tecnici, per sviluppare il miglior investimento e costituire nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), beneficiando anche di attività di informazione e divulgazione con partner istituzionali. Una presa di posizione importante, considerando che nel solo 2022 l’energia rinnovabile ha permesso un
risparmio di 521 miliardi di dollari a livello globale
.
Nel contesto economico e sociale attuale, il Laboratorio Esg di Intesa Sanpaolo si configura come un acceleratore per la crescita sostenibile delle Pmi e la creazione di valore sociale ed ambientale collettivo. L’obiettivo è promuovere e sostenere investimenti e opportunità di crescita che non possono più essere rinviati nella fase attuale del rilancio dell’economia italiana.
La formula consiste nell’avvicinare le Pmi a grandi stakeholder che collaborano con Intesa e navigano da anni nell’ambito Esg.
In particolare, il Laboratorio Esg della Toscana offrirà consulenza, informazioni, valutazioni e identificazione delle azioni per supportare l’intero percorso che le Pmi devono intraprendere. Questo supporto proviene dalla collaborazione con enti quali:
• Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’economia circolare in Italia, che supporta le imprese nell’integrare principi di sostenibilità ed economia circolare nel proprio business;
• Nativa, la prima B Corp e Società Benefit in Europa che incorpora lo scopo nel DNA delle organizzazioni per migliorarne i risultati aziendali e creare prosperità duratura e condivisa;
• Ce Lab, nato dalla partnership tra Innovation Center Intesa Sanpaolo e Cariplo Factory per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e promuovere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare;
• Lexacta, una società di consulenza specializzata in governance
L’attenzione ai temi Esg in Toscana
Il laboratorio Esg di Firenze nasce in un contesto già attento alle tematiche Esg, dato che il 79,8% delle imprese toscane ha intrapreso almeno un’azione di sostenibilità ambientale e/o sociale e/o sicurezza ambientale (dal 98,5% delle grandi imprese al 77,7% delle microimprese). Si riscontrano ampi margini di miglioramento per quanto riguarda le imprese che riutilizzano o riciclano le acque di scarico o utilizzano materie prime seconde e in termini di inclusione sociale e governance.
Per questo, tra gli investimenti più urgenti ci sono sicuramente quelli rivolti al capitale umano, anche per far incontrare domanda e offerta, sempre più distanti nel mondo del lavoro. Come stima Unioncamere-Anpal, infatti, a settembre 2023, il 55% delle assunzioni previste in Toscana è stato di difficile reperimento, con picchi del 66% per gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine. Già oggi le aziende puntano su obiettivi Esg ma non c’è ababstanza personale preparato e la situazione potrebbe peggiorare in futuro quando le competenze green e digitali diventeranno indispensabili e la crisi demografica renderà ancora più complesso trovare personale da inserire in azienda.
Per tutti gli aggiornamenti sulla crisi demografica e sulle azioni messe in campo per contrastarla, scopri il nostro progetto dedicato.
Le dichiarazioni dei protagonisti
A margine della presentazione del laboratorio Esg di Intesa San Paolo a Firenze, Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Il lancio del Laboratorio Esg a Firenze si propone di dare supporto alle Pmi del nostro territorio affinché raggiungano gli obiettivi di sostenibilità indispensabili allo sviluppo del proprio business, grazie a consulenza mirata e al confronto con le migliori pratiche di sistema.
Competitività, internazionalizzazione, sostenibilità e qualità sono correlate in maniera sempre più stretta, e in un prossimo futuro avranno riflessi anche sul rating. Il Laboratorio ci aiuta a preparare per tempo le aziende, grazie anche alla collaborazione di Confesercenti Toscana e Cna Toscana, da sempre a fianco anche delle micro e piccole imprese, quelle che necessitano di più sensibilizzazione sul fronte Esg”.
Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, ha affermato: “Ormai da tempo l’impegno di Confesercenti Toscana sulla diffusione e la conoscenza delle profonde trasformazioni del sistema finanziario e del credito è costante. Le Pmi, in particolare, hanno un bisogno vitale di strumenti a misura di impresa per affrontare le sfide di mercato che oggi ci sono. L’ecosistema costruito dal Gruppo Intesa Sanpaolo serve ad affrontare per tempo e con strumenti concreti i temi legati alla sostenibilità che sempre più, in relazione al mondo del credito, qualificheranno le scelte di banche e imprese. Il laboratorio Esg toscano assume un ruolo strategico per le imprese di questa regione e come Confesercenti Toscana contribuiremo alla costruzione e alla diffusione di questo strumento”.
Luca Tonini, presidente di Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) Toscana, ha quindi concluso: “Cna Toscana da sempre lavora per preparare le imprese associate ad affrontare il futuro. I temi sui quali stiamo ponendo maggiore attenzione sono quelli legati alla transizione ecologica, digitale, ma anche sociale e di governance per permettere ai nostri associati di presentarsi di fronte a possibili investitori o agli istituti di credito con il giusto profilo di sostenibilità. La partecipazione al laboratorio Esg di Intesa Sanpaolo – spiega Tonini – rientra nella strategia del sistema Cna di avere imprese in grado di affrontare la transizione ecologica e sociale in corso, mettendo in atto le più adatte strategie di governance fondamentali per guidare il cambiamento”.
Il posizionamento dell’Italia
Il settore green offre numerose opportunità di sviluppo. L’Italia è ben posizionata in termini ambientali e rappresenta un benchmark europeo per temi come l’economia circolare, soprattutto per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti e la produttività delle risorse. Su questo asset, l’Ue ha deciso di investire
Allo stesso tempo, il Belpaese ha raggiunto una quota del 19% nel consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, in linea con gli attuali obiettivi europei, ma è necessario accelerare ulteriormente per raggiungere il 45% fissato dal Parlamento Europeo per il 2030.
Anche sotto il profilo della governance, la sostenibilità risulta sempre più integrata nelle aziende italiane. Dall’osservatorio Governance della sostenibilità condotto da Altis e Csr Manager Network emerge che 35 aziende italiane su 40, ovvero l’87,5% del totale analizzato, integrano la sostenibilità nelle strutture di governance avendo assegnato un comitato ad hoc all’interno del Cda. Adesso occorre alzare l’asticella.
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