Un’alimentazione squilibrata con eccessiva assunzione di zuccheri predispone al diabete, il quadro glicemico è sempre un osservato speciale e questo è un dato assodato. Ma ad ampliare i dati a disposizione e quindi gli studi sulla malattia del cattivo assorbimento insulinico, nella Giornata mondiale dedicata a questa patologia, arriva uno studio pubbicato su Mayo Clinic Proceedings (disponibile qui in inglese). Che mette sotto accusa il sale, finora associato a scompensi e patologie legati all’ipertensione, pressione alta e tendenza ad essere colpiti da ictus e infarto. Ben pochi finora collegavano un uso errato del sale a tavola con l’innesco del diabete di tipo 2.
Cosa hanno scoperto i ricercatori
Il team di ricerca alimentare ha raccolto i dati di 400mila persone presenti nella Biobank del Regno Unito, relativi alle loro abitudini a tavola per un periodo monitorato di circa 12 anni. Poi hanno suddiviso questi dati in cinque categorie principali, variabili a partire da chi dichiarava di non usare salare il cibo fino a chi ne faceva uso sporadico, poi regolare, poi intenso. Le diagnosi rispetto ai dati e alle dichiarazioni delle persone, hanno portato a riconoscere l’insorgenza di 13mila casi di diabete a partire da un uso eccessivo di sale nel proprio modo di mangiare. Con percentuali in aumento della presenza della patologia che variano dal 20% fino al 39%.
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Perché il sale danneggia il pancreas e cosa dice l’Oms
Qual è il meccanismo per cui il sodio presente nel sale danneggia il funzionamento del pancreas? Lo studio prosegue proprio per cercare di documentarlo nel modo più preciso possibile, la teoria è che l’uso di troppo sale porti all’aumento di proteina C reattiva, con infiammazione dell’organo che gestisce l’insulina. L’allarme è già scattato, però, rafforzato dagli avvisi dell’Oms. Da anni l’Organizzazione mondiale della Sanità ribadisce che nei Paesi sviluppati si consuma più del doppio della quantità media di sale, ciascuno di noi ne usa 10,78 grammi quotidiani contro i 4,3 raccomandati. E questo predispone a uno squilibrio dell’apparato digerente che favorisce il diabete 2, peggio se sono già presenti condizioni come l’obesità, una dieta che predilige il cibo spazzatura e l’inattività sportiva settimanale.
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