Cosa scuote uno dei più grandi marchi alimentari italiani? Neanche un anno fa Fiorucci vinceva il Top Italian Food 2023. Riconoscimento del Gambero Rosso per le eccellene produttive del Made in Italy nel comparto agroalimentare con promozione internazionale a seguire. Ora il gigante dei salumi annuncia 200 licenziamenti e fra i lavoratori scatta lo stato di agitazione. Le ore corrono veloci perché il piano di ristrutturazione avviato dall’azienda che prevede esuberi negli stabilimenti di Pomezia (Roma) e Parma diventerà effettivo da lunedì prossimo. In risposta, le sigle sindacali Fai, Flai, Uila e le Rsu delle fabbriche accusano Fiorucci di condotta poco chiara e informazioni incomplete su un’operazione che dovrebbe “rilanciare produzioni e incrementare quote di mercato”. Ma l’azienda risponde che i dettagli mancanti verranno forniti solo dopo l’avvio della procedura di licenziamento collettivo.
L’eccellenza con i conti in rosso
Fiorucci continua ad essere uno dei marchi di punta del comparto alimentare italiano, il premio ricevuto da Gambero Rosso mesi fa, con tanto di bollino di qualità sul confezionamento del guanciale, e il riconoscimento del valore artigianale della produzione, restituirebbero il ritratto di un marchio d’eccellenza. A cui è arrivata anche un’altra attestazione, il riconoscimento della Mortadella Alta Qualità Suprema 1850 selezionata fra le 400 referenze che compongono il panorama della migliore espressione della salumeria italiana e inserita nella Guida Grandi Salumi”. Ma i risultati di esercizio e il bilancio evidentemente hanno un altro segno e sono gli stessi lavoratori e sindacati a parlare di “tendenza negativa che si protrare da un decennio”. La situazione è grave.
Da Norcia al resto del mondo, breve storia del marchio
Quella di Pomezia è la sede principale e in diversi modi storica della Fiorucci Salumi. Fondata a Norcia, in Umbria, nel 1850 da Innocenzo Fiorucci e poi diventata la Cesare Fiorucci SpA. Innocenzo Fiorucci perfezionò l’arte della salumeria prima trasferendosi a Roma e fondando una fortunata catena di norcinerie, poi passando il timone al figlio Cesare Fiorucci che unirà cura artigianale a dimensione industriale ingrandendo l’azienda e fondando la l’IRCA, Industria Romana Carni e Affini. Nel 1970 i fratelli Ferruccio ed Umberto Fiorucci realizzano la sede storica, lo stabilimento produttivo di Santa Palomba, tutt’oggi cuore pulsante delle attività della Cesare Fiorucci. Negli anni Ottanta il lancio internazionale, i salumi Fiorucci cominciano ad essere distribuiti all’estero e oggi sono venduti in 60 Paesi. Nel 2011 l’azienda alimentare è stata acquistata da Campofrio Food Group e successivamente, nel 2015, è entrata a far parte del gruppo messicano Sigma Alimentos.
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