Cesare Cremonini e Gianni Morandi insieme per la storica torre Garisenda, a rischio crollo. Sono infatti stati scelti dalla città di Bologna come testimonial della raccolta fondi lanciata dal Comune per sostenerne i lavori di restauro e messa in sicurezza. Ci potrebbe essere anche un concerto insieme per portare avanti la causa? A rispondere è Cremonini: “In questa città la musica non si è mai tirata indietro, appena avremo la possibilità di unire la parte autorale alla vita sociale della città, chissà forse faremo un concerto insieme, ma non è qua che lo possiamo decidere. Io sono a disposizione”.
Morandi gli fa eco, spiegando perché si sia prestato per Bologna nonostante non sia originario di qui: “Bologna è la città dell’accoglienza, dunque se la Garisenda ha bisogno in questo momento di essere curata bisogna incominciare a farlo. Pur essendo bolognese acquisito, mi sento molto pronto a sostenere e ad amare continuamente la mia città”.
I due artisti si sono presentati al fianco del sindaco Matteo Lepore per il lancio dell’iniziativa con l’Art Bonus, strumento rivolto a tutti, dalle imprese ai privati cittadini. Il primo cittadino ha sostenuto: “Da un euro fino a quello che si ritiene, va bene tutto. Oggi partiamo con due vere e proprie bandiere della città, Morandi e Cremonini che ci sono sempre stati a fianco nei momenti di solidarietà, offrendosi con grandissima generosità senza chiedere mai nulla in cambio”.
Per l’ex Lunapop, ora è il momento di unirsi tutti insieme per sostenere uno dei simboli di Bologna: “Bologna è nella nostra voce, nel nostro accento, nelle nostre parole e nelle nostre canzoni. Dispiace sempre quando di fronte a delle cose difficili che deve affrontare la città e la comunità intera, si sentono polemiche. È giusta la critica però c’è sempre il tempo della coesione e della costruzione: intorno alle due torri c’è un progetto che ho voluto immediatamente sostenere perché si parla di anni di cambiamento della città. Un’occasione di cambiamento per Bologna che approfitta di una sua difficoltà per potersi trasformare e fare qualcosa di meglio. Queste situazioni, se prese sul serio, aiutano una comunità a progredire”.
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