Andy Stone, portavoce del colosso tecnologico americano, è tra i ricercati del governo russo. Nel paese Instagram, Facebook e WhatsApp sono vietati
Il Ministero dell’Interno russo ha recentemente inserito nella sua lista di ricercati Andy Stone, portavoce del colosso tecnologico americano Meta, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa governativa TASS. La decisione di inserire Stone nella lista è stata presa in base a una specifica normativa del Codice Penale della Federazione Russa, ma i dettagli specifici dell’accusa non sono stati resi noti. Dopo l’inizio della guerra russo-ucraina, il governo di Putin ha classificato Meta Platforms, proprietaria di come Facebook, Instagram e WhatsApp, come un’entità “terrorista ed estremista”. La mossa ha avuto gravi ripercussioni legali per gli utenti di queste piattaforme in Russia.
Inoltre, la Russia ha imposto il bando di importanti piattaforme di social media occidentali, tra cui Facebook, Instagram e X (precedentemente conosciuta come Twitter), rendendole accessibili nel paese solo attraverso l’uso di reti VPN. In un contesto più ampio di tensioni militari, le autorità russe hanno anche riferito di aver abbattuto 24 droni ucraini durante il fine settimana. L’azione segue un significativo attacco aereo lanciato dalla Russia contro l’Ucraina, che ha visto l’impiego di 75 droni Shahed, marcando uno degli attacchi più intensi dall’inizio del conflitto. Questi sviluppi evidenziano un’escalation continua nel conflitto tra Russia e Ucraina, influenzando non solo la geopolitica regionale ma anche il panorama digitale e tecnologico a livello globale.
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