Fedez è tornato a parlare in TV, dopo l’emorragia che l’ha colpito qualche mese fa e per cui ha avuto “abbastanza paura”. Rivivendo quegli attimi, ha ricordato: “La mattina avrei avuto un volo per Los Angeles: fortunatamente ho avuto dei sintomi la mattina. Se avessi avuto quello che ho avuto in volo, sarebbe stato fatale”. Non solo due ulcere, ma anche “un principio ischemico allo stomaco, per fortuna i medici se ne sono accorti in tempo”.
Una situazione che non l’ha provato solo fisicamente: “Ho 34 anni e ne ho viste tante. Il mio fisico ha reagito a delle cose invasive, ma se c’è il corpo da una parte, dall’altra c’è la mente e non bisogna mai sottovalutare la cosa. Si è portati a pensare che è importante che il fisico sia sano e trascuriamo la mente, ma spesso la mente è una prerogativa più importante”. Ed ecco che si è arrivati a toccare un tema molto caro al rapper: la salute mentale.
“Io posso parlare per la mia esperienza. Mi sono trovato a dover fare i conti con la possibilità di morire, devi affrontare una cosa grande e farlo in maniera così precoce non è sano per la tua mente. Dopo l’intervento, dopo aver curato la malattia ci sono stati degli strascichi. Avevo questa volontà di fare indigestione di vita, dormivo poco, uscivo sempre, ero bulimico di vita… mi sono ritrovato a prendere così sette tipi di farmaci e ho avuto un attacco ipomaniacale. Ho messo a rischio la stabilità della mia famiglia oltre che la mia stabilità”.
Siamo nel periodo post Sanremo: “Ero nel culmine della mia poca lucidità. Quindi succede che dopo qualche settimana la mia bocca smette di funzionare: inizio ad avere dei tic nervosi alla bocca e non riesco più quasi a parlare. Quindi stoppo tutti gli antidepressivi e i farmaci che prendevo, senza scalare. Ho avuto l’effetto da rebound. Non riuscivo a distinguere i sogni dalla realtà, sudori freddi, disorientamento. Ma la fase più difficile è arrivata dopo quando non avevo più farmaci e sono caduto in una depressione profonda”.
Come ne è uscito? “Facendomi seguire da professionisti e trovo assurdo sia ancora un privilegio, deve essere un diritto per tutti e non un privilegio per pochi. Così come si cura il corpo va curata la mente. Se io oggi sono ancora qua è semplicemente per la mia famiglia. Il dolore è talmente forte che pensi anche a gesti estremi per farlo finire. Il pensiero di recare un danno così grande alle persone che ami di più è una cosa che ti frena”.
Tra chi l’ha aiutato c’è stata la moglie, Chiara Ferragni. Tornando a quando si sono conosciuti: “Il primo messaggio me lo ha mandato lei ma poi io sono andato a gamba tesa. È incredibile come siamo uno l’antitesi dell’altro, lei ha un approccio alla vita completamente diverso dal mio ma ci siamo trovati su quelle due o tre cose veramente importanti, una scala di valori, cose intime che a me hanno fatto dire che, senza ombra di dubbio, fosse la persona con cui volevo stare per tutta la vita”. Infine ha rievocato la proposta di matrimonio: “La sera prima avevamo litigato moltissimo, ma proprio del tipo che anche i miei amici avevano litigato con i suoi, un Armageddon. Quindi avevo anche un po’ il dubbio sulla sua risposta, ma prova a dire di no davanti a 12.000 persone”.
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