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Tecnologia

Recensione Honor Magicbook X16, da prendere al giusto prezzo

today8 Dicembre 2023 12

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In questo 2023 Honor “festeggia” i suoi primi 5 anni di presenza all’interno del mercato dei notebook; un mercato sicuramente non semplice da approcciare, popolato da anni da un elevato numero di brand ormai affermati. Per poter dire la sua all’interno di questa giungla, l’azienda cinese ha deciso di affrontare questo suo passo con una filosofia ben precisa: prodotti popolari, con buone caratteristiche e prestazioni ad un prezzo concorrenziale. Una strategia che condivido e che, insieme a quella diametralmente opposta fatta di esclusività e prezzi ovviamente molto elevati, è l’unica strada percorribile per inserirsi in un mercato già maturo.

Per qualche giorno ho provato la più recente delle proposte Honor, ovvero il nuovo Magicbook X16; un portatile con una piattaforma Intel Core H di 12esima generazione che è un po’ croce e delizia della soluzione. Ma come si comporta e, soprattutto, vale la pena? Vi racconto tutto qui sotto.

INDICE

DESIGN E MATERIALI

Iniziamo parlando di come appare e come è fatto questo notebook. Dal primo sguardo possiamo subito notare come rimanga sostanzialmente intatto lo stile dei portatili Honor sin dalla loro prima interpretazione: linee semplici e pulite, un disegno assolutamente sobrio e una chiara ispirazione al mondo Apple, almeno nelle intenzioni, per quello che riguarda un po’ tutte le scelte estetiche.

La scocca è realizzata in una lega di alluminio di colore grigio chiaro in contrasto con il nero della tastiera e della cornice in plastica che circonda il display. Strutturalmente è davvero difficile lamentarsi di questo portatile; lo chassis è bello rigido e appare assolutamente resistente in qualsiasi situazione. Andando a premere vigorosamente sulla tastiera e sul coperchio del display non si notano cedimenti e flessioni particolari e, in generale abbiamo sempre la sensazione di avere tra le mani un prodotto robusto.

A livello di dimensioni lo possiamo paragonare a qualsiasi altra soluzione moderna con display da 16 pollici. Lui entra sostanzialmente nell’impronta di un 15,6 pollici di vecchia generazione, con una larghezza di 35 cm, una profondità di 25 e uno spessore nel punto più alto che tocca i 18 mm, quindi comunque abbastanza ridotto. Non è poi certo una piuma; la bilancia si ferma a 1,75 Kg, che non sono un record in fatto di leggerezza ma che ci permettono comunque ancora di trasportarlo senza problemi dentro ad un classico zaino senza fare troppa fatica.

Queste dimensioni hanno permesso a Honor di inserire all’interno della scocca una tastiera estesa completa di tastierino numerico, una scelta a mio modo di vedere intelligente e che consente a chi lavora tanto con in numeri di essere notevolmente più comodo rispetto alle alternative che non lo contemplano. Una tastiera con cui si familiarizza abbastanza rapidamente, dotata di un layout ISO praticamente standard (ci son solo un paio di tasti più piccoli del dovuto) e caratteristiche fisiche tutto sommato buone. I tasti sono dimensioni corrette, così come la spaziatura, e anche la corsa è sufficientemente profonda.

Se proprio dovessi trovargli dei difetti vi potrei dire che la retroilluminazione è poco evidente nelle situazioni di penombra e la corsa molto morbida, ma sono finezze che non faranno la differenza per il 99% degli utenti. Ho invece molto apprezzato la presenza di un lettore di impronte molto rapido e preciso, inserito nel tasto accensione. Si tratta, tra le altre cose, dell’unico metodo di accesso tramite riconoscimento biometrico.

Sono invece rimasto deluso dal trackpad. Ma non vi parlo di reattività o scorrevolezza, quelle sono comunque buone, così come la precisione nel riconoscimento del tocco. Tanto che è possibile sfruttare senza alcun problema anche le gesture di sistema che richiedono tocchi multipli.

La caratteristica che non mi ha per nulla convinto è la dimensione. Nella scocca di un 16 pollici, con tutto lo spazio del mondo a disposizione, troviamo infatti un trackpad che potrebbe andar bene a bordo di una soluzione da 14. Dettagli che mi portano a pensare che, per una questione di riduzione dei costi, questo sia proprio il trackpad che troviamo sui modelli Huawei e Honor da 14 pollici. Ora, non dico di arrivare alle dimensione dei trackpad dei modelli Apple, ma una via di mezzo sarebbe stata certamente apprezzata.


E chiudo questo capitolo parlandovi delle porte di espansione che qui sono in numero discreto. Lungo i lati della scocca troviamo infatti due USB-A, ormai quasi una rarità, una HDMI standard, il jack audio per microfono e cuffie e una USB-C. Peccato davvero che l’USB-C sia una soltanto, quando quest’ultima è occupata dal cavo dell’alimentatore, infatti, non abbiamo la possibilità di collegare altri accessori che sfruttino questo standard.

DISPLAY E AUDIO

Ed eccoci al display, un classico LCD che, come anticipato, misura 16 pollici di diagonale, e offre una risoluzione di 1920×1200 pixel. Si, avete letto bene, il rapporto tra le misure della risoluzione è di 16:10, e infatti questo pannello è un pochino più squadrato di un classico 16:9, a tutto vantaggio della produttività che è certamente favorita da uno sviluppo più verticale. Complessivamente parliamo comunque di un buon pannello, con il difetto più grande che risiede in una luminosità non elevatissima.

La luminanza massima misurata con il colorimetro è infatti di circa 345 nit, con un rapporto di contrasto di 1000:1. Non sono sicuramente dati che fanno urlare al miracolo, anzi, ci son soluzioni ben superiori da questo punto di vista, ma restano comunque numeri sufficienti a garantire una buona esperienza d’uso. Anche perchè la finitura opaca anti-riflesso svolge il suo lavoro in maniera efficacissima andando ad eliminare completamente tutti i riflessi anche nelle situazioni più complicate. Un dettaglio non di poco conto e che, in un certo modo, mitiga la presenza di una luminanza non da record.

Buona invece la precisione nella riproduzione dei colori. Questo pannello offre infatti una copertura completa dello spazio colore sRGB e anche dei Delta E medi assolutamente contenuti sia per la scala di grigi che per i colori. Da qui a definirlo un pannello per il grading ovviamente ne passa, ma diciamo che, comunque, se dovessimo avere a che fare con contenuti multimediali siamo in buone mani.


Restando in tema multimedialità spendo due parole anche per quel che riguarda il comparto audio che qui è composto da due speaker da 2W posizionati sul fondo del notebook nella parte più vicina all’utente. Devo dire che il suono prodotto ha un buon volume e una qualità tutto sommato discreta ma, come molte altre soluzioni. abbiamo una predominanza importante delle frequenze alte e medie. Non è una novità e l’assenza di bassi è un limite fisico dovuto a numero e dimensione dei driver. Per questo motivo, considerando anche il posizionamento, vi dico che quello di Honor Magicbook è comunque un audio nella media, e forse anche leggermente sopra.

HARDWARE E PRESTAZIONI

Ed eccoci a parlare di quella che è, senza dubbio, la parte più interessante quando si parla di notebook in generale ma, soprattutto di una soluzione di questo tipo, ovvero l’hardware e le prestazioni. Sotto la scocca di questo Magicbook troviamo un chipset Intel Core i5 12450H, una scelta doppiamente particolare. Da un lato abbiamo infatti una piattaforma di dodicesima generazione quando siamo già ampiamente nella tredicesima e a breve arriverà la 14, dall’altro troviamo un chip ad alte prestazioni, della serie H, contro le soluzioni U o P che si usano di solito per questo tipo di soluzioni. Il motivo di queste scelte risiede probabilmente in questioni di costi e di prestazioni. L’intento di Honor è quasi sicuramente quello di offrire un prodotto che offra comunque prestazioni buone ad un prezzo contenuto, e quindi questa è sembrata la soluzione migliore per soddisfare entrambe le esigenze.

Detto ciò il chipset è qui accompagnato da 16 GB di RAM e da un SSD da 512 GB. Quest’ultimo non ha prestazioni da capogiro; parliamo di circa 3500 MB/s in lettura e 2000 MB/s in scrittura, che sono però comunque sufficienti per compiere tutte le operazioni più comuni senza alcun tipo di problema, anzi. L’SSD è poi anche l’unico elemento accessibile e sostituibile se andiamo ad aprire la scocca ma, onestamente, con un secondo slot libero più che una sostituzione io opterei per una aggiunta.


Prima di passare a parlare di prestazioni spendo però due parole a proposito dell’app Honor PC Manager, tramite la quale possiamo gestire tutta una serie di impostazioni e di funzioni. A partire dai profili energetici, che per i nostri test abbiamo ovviamente impostato su “Massime Prestazioni” con il limite del PL2 che si alza fino a oltre 90W. Ma non solo, tramite questo software possiamo infatti andare a modificare anche le impostazioni di ricarica, per preservare le condizioni della batteria, oppure controllare alcuni strumenti come la Multiscreen Collaboration Wireless. Una funzione, quest’ultima, grazie a cui possiamo proiettare lo schermo del nostro smartphone direttamente all’interno di quello del notebook, oppure la schermata del notebook su una TV, tutto senza utilizzare cavi. Ma non poteva mancare nemmeno Honor Share, una sorta di Airdrop in salsa Honor che permette di scambiare file tra dispositivi Honor in modo veloce e, anche qui, senza utilizzare cavi.


Ma torniamo a noi spendendo due parole a proposito di questo Intel Core i5 12450H che offre un totale di 8 core, 4 Performance e 4 Efficency, e 12 Thread, oltre ad una GPU integrata Intel Iris Xe, con un TDP massimo per la sola CPU che nei nostri stress test è arrivato a sfiorare un picco di 80W. Consumi che sicuramente non ti aspetteresti da un prodotto di questo tipo e in questa fascia di prezzo ma che sono senza dubbio la caratteristica unica e distintiva di questo notebook.

La messa a punto studiata da Honor per questo Magicbook X16 è abbastanza equilibrata. Il nostro stress test che coinvolge la sola CPU ci ha mostrato frequenze medie di 3,2 GHz per i core performance e 2,6 per i core efficency, con temperature che si aggirano intorno ai 90 gradi e un consumo medio di 45W. Si tratta come sempre di condizioni limite, ma il comportamento è comunque buono e anche in queste situazioni il sistema rimane comunque reattivo e abbastanza silenzioso. La ventole si fa infatti sentire ma il fruscio resta sempre entro limiti più che accettabili, con temperature sulla scocca che non sono mai esagerate.


Lo stesso test ripetuto aggiungendo carico sulla GPU mostra poi un andamento molto simile, con delle frequenze dei core della CPU che sono però ovviamente un pochino inferiori. Parliamo in particolare di una media di 2,2 GHz per gli E-Core e 2,6 GHz per i P-Core, con un TDP che arriva però a sfiorare i 105W nel momento di massimo carico. La buona notizia è che, come in precedenza, non notiamo particolari rallentamenti nel sistema e rumorosità e temperature sulla scocca restano entro limiti più che accettabili.

Insomma, almeno per quello che riguarda la CPU siamo di fronte ad un prodotto in grado di offrire prestazioni che sono sufficienti ad affrontare il 99% delle operazioni in maniera assolutamente adeguata. Grazie a questo tipo di hardware la stragrande maggioranza degli utenti non troverà difficoltà a portare a termine le operazioni più comuni, con un margine importante anche per affrontare compiti più gravosi. Parliamo di un notebook che può tranquillamente sostituire il vecchio desktop di casa, con il vantaggio, se necessario, di poter essere portato tranquillamente anche fuori dalle mura domestiche.


Diverso il discorso dal punto di vista della GPU. Questa non è una soluzione da gaming e la presenza della sola GPU integrata è certamente determinante in questa affermazione. Con ciò non vuol dire che non si possa giocare in nessun modo; i titoli graficamente poco impegnativi girano comunque dignitosamente, basta eventualmente abbassare le impostazioni grafiche o la risoluzione di rendering per ottenere un framerate sufficiente a rendere l’esperienza godibile. Ovviamente non pensato di andare oltre questo livello di complessità o potreste rimanere delusi.

Ma non solo, anche operazioni impegnative come fotoritocco e montaggio video sono affrontabili, e con buone prestazioni. Se vi limitate ad un taglia e cuci in Premiere Pro, infatti, molto del carico che il notebook deve affrontare è sulla CPU e capirete anche voi che da questo punto di vista di potenza ne abbiamo a sufficienza. Nel momento in cui si dovessero inserire elementi grafici importanti, una color correction impegnativa, e altre operazioni che richiedono l’intervento della GPU, ecco che l’assenza di hardware dedicato si farà sicuramente sentire.

AUTONOMIA

E infine parliamo di autonomia. Dentro a questo Magicbook X16 troviamo un modulo da 60 Wh che è in grado di garantire circa 7 ore e mezzo di utilizzo lavorativo fatto principalmente di navigazione sotto rete WiFi e videoscrittura, con luminosità del display al 50%. Un dato buono, che sarà sufficiente per la maggior parte degli utenti ma che potrebbe essere sicuramente migliorato con l’utilizzo di una batteria più grande. Dopotutto lo spazio dentro la scocca non manca.

Il caricatore in confezione, infine, è molto compatto in termini di dimensioni, paragonabile a quello di uno smartphone e quindi sicuramente comodo da trasportare. Parlando di potenza di carica può erogare fino a 65W, un dato e permette di caricare circa il 50% della batteria in soli 30 minuti. Per una ricarica completa in stand by abbiamo invece bisogno di circa un’ora e venti minuti.

CONSIDERAZIONI

Partiamo come sempre dal prezzo: Magicbook X16 è già disponibile da alcuni mesi sul sito Honor ad un prezzo di listino di 899 euro. Tuttavia, le promozioni che si susseguono in maniera continuativa lo hanno portato a trovarsi stabilmente ad una cifra decisamente più bassa, diciamo intorno ai 700 euro. Di recente poi, in occasione del Black Friday, un ulteriore sconto di 50 euro lo ha portato addirittura a 649 euro, una quota a cui credo potrà tornare spesso anche nei prossimi mesi.

UTILIZZA CODICE SCONTO: AWELCOME5

Detto questo, quindi, viene davvero difficile consigliarlo al suo prezzo di listino, a mio modo di vedere già alto al momento del lancio. A 699 euro, che è invece il prezzo a cui siamo ormai abituati a vederlo spesso, direi che non si tratta di un’occasione imperdibile ma certamente di una soluzione ben posizionata. Scendendo di quegli ulteriori 50 euro, invece, siamo sicuramente di fronte ad un prodotto interessante. Notebook da 16 pollici con queste prestazioni a quella cifra sono molto difficili, se non impossibili, da trovare, e anche se la piattaforma non è più recentissima direi che diventa una alternativa da tenere assolutamente in considerazione.

PRO E CONTRO

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Scritto da: redazione

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