Natale e Capodanno si avvicinano e con essi le tavole imbandite che non possono che culminare con i tipici dolci delle feste. La varietà di dolci è vasta e variegata, con ciascuna cultura che ha le proprie tipicità. In Italia, ad esempio, non si può fare a meno di menzionare il panettone e il pandoro (qui la nostra guida) dolci soffici e ricchi di aromi, spesso arricchiti da canditi, frutta secca e uvetta. Ci sono anche i torroni, i panforti e i ricciarelli, dolcetti che portano con sé secoli di storia e tradizione. Non mancano poi i biscotti e tutta quella pasticceria secca che non può mai mancare durante le feste. Tra le preparazioni più particolari abbiamo il Buccellato in Sicilia, gli Struffoli in Campania, lo Zelten in Trentino Alto-Adige, ma anche i Mostaccioli sardi (tipici anche in altre regioni) e i Cavallucci marchigiani. Potremmo andare avanti all’infinito ma, come sempre, io sono qui per parlarvi anche e soprattutto di vino e, nello specifico, della “dolcezza” in bottiglia. Sì, perché se è vero che da anni sto cercando di suggerire abbinamenti in contrasto, in alternativa al classico (ma non sempre corretto) connubio dolce-dolce, per tutti quei vini (spumanti, frizzanti e passiti) che ricadono nella categoria “vini da dessert”, è altrettanto vero che alcune delle più importanti produzioni “dolci” del nostro paese meritano di essere protagoniste durante le festività natalizie.
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Top Ten: quelli che davvero non puoi perdere
Proprio per questo ho deciso di suggerirvi 10 vini dolci spumanti e frizzanti da non perdere per questo Natale 2023.
Recioto di Gambellara Docg Spumante– Dal Maso Vini: in pochi conoscono questa versione della storica Docg veneta ma, sono certo, vi stupirà! Prodotto da uve Garganega (dai soli e selezionati grappoli più spargoli e più sani) appassiti in “fruttaio” per circa 6 mesi, fino a perdere il 50% del loro peso. L’intensità aromatica del frutto e la percezione di freschezza data dai fiori bianchi e dalle lievi note balsamiche e speziate fanno da prelusio a un sorso avvolgente, morbido ma ben equilibrato, Vino ideale per la pasticceria secca e tutti i dolci natalizi a base di frutta secca, ma non lo disdegnerei con il Pandoro.
Moscato d’Asti Docg “Matot Vigna Manzotti” – Simone Cerruti: non poteva mancare un Moscato d’Asti Docg ma non si tratta di un vino qualunque, bensì di un vero e proprio “cru”, prodotto da un unico vigneto piantato nel 1940, il migliore dell’azienda. Scelto per le sue rese naturalmente basse e i suoi grappoli spargoli (quindi più concentrati e areati/sani). Questo vino frizzante può diventare un abile alleato per l’aperitivo della Vigilia di Natale, se pensate di portare in tavola crudi di pesce o preparazioni a base di aringhe o acciughe. Se siete, invece, più “tradizionalisti” e volete servirlo a fine pasto, provatelo con dei biscotti al burro con un pizzico di sale.
Asti Metodo Classico Docg – Marcalberto: lo spumante più rappresentativo tra le svariate interpretazioni del Moscato (in questo caso rigorosamente bianco) che abbiamo in Italia, non può che diventare protagonista durante le festività. Pochi di voi, però, sapranno che l’Asti Docg non è prodotto solo con Metodo Martinotti, in quanto è possibile vinificarlo anche in Metodo Classico. Proprio per questo ho voluto rendere onore al virtuosismo tecnico (è molto più complesso vinificare un Moscato Dolce metodo classico che produrre un classico spumante m.c. secco) della famiglia Cane che, forte della propria competenza tecnica e della rimprobata esperienza, ha fortemente voluto questo ritorno alle origini. Infatti, la tradizione della seconda metà dell’800, prima dell’avvento del metodo Martinotti, il Moscato Bianco veniva spumantizzato con la rifermentazione in bottiglia. Ne scaturisce un vino di grande finezza olfattiva, con lo spettro varietale tipico del vitigno che viene reso ancor più armonico, complesso ed elegante dalla complicità dall’incidenza dei lieviti. Grande agilità di beva e lungo il finale, per nulla stucchevole. Un vino buono oggi, ma che ha già dimostrato di poter stupire con qualche anno di bottiglia alle spalle.
Canelli Docg “SiFaSol”– Scagliola: la neonata (burocraticamente parlando) ma ricca di storia Docg Canelli, rappresenta l’esaltazione delle origini di un vitigno e di un vino che hanno segnato l’enologia piemontese e che, proprio grazie all’ottenimento della denominazione di origine controllata e garantina, vuole rivendicare la sua identità territoriale. Per rendere onore a questo traguardo raggiunto dai produttori dei 17 comuni nel circodario di Canelli inclusi nell’areale di produzione del Canelli Docg, ho selezionato il Moscato Canelli Docg di Scagliola “SiFaSol”. Frutto di un’accorta raccolta (anticipata per preservare la freschezza del frutto e degli aromi) e di un’attenta vinificazione, questo vino frizzante dolce si esalta con dolci a base di nocciole, mandorle e miele, ma non rifugge sfide speziate come quelle del pan di zenzero.
Brachetto d’Acqui Docg “Pineto” – Marenco: altra denominazione piemontese che merita grande attenzione per produzioni, ormai, di nicchia come quella del Brachetto d’Acqui Docg “tappo raso”, ovvero il vino frizzante dolce prodotto da uve Brachetto così esigenti in vigna e in cantina. Anche in questo caso parliamo di un vero e proprio “cru”, dal quale vengono raccolte rigorosamente a mano le uve atte a produrre un vino intenso nell’espressività varietale, con le tipiche note floreali e speziate, tra rosa, chiodi di garofano e pepe nero, ad adornare il frutto maturo. Se siete amanti del cioccolato questo vino fa al caso vostro! Che si tratti di un torrone o di un dolce con base cioccolato fondente o gianduia, il godimento è assicurato!
Malvasia Dolce Vino Frizzante “Nebbie d’Autunno” – Medici Ermete: altra varietà di cui tenere sempre conto quando si parla di vini dolci è, sicuramente, la Malvasia e in particolare la Malvasia di Candia Aromatica. E’ proprio da queste uve, così ricche di profumi e così predisposte alla dolcezza, che nasce il vino frizzante “Nebbie d’Autunno” di Medici Ermete. La storica cantina emiliana porta in bottiglia un’interpretazione della varietà tipica nelle dotazioni olfattive, ma decisamente più snella e dinamica nella beva di altre versioni, talvolta troppo ridondanti. Ottima con il panettone e ma anche con dolci a base di frutta (strudel ad esempio) e creme (come la zuppa inglese).
Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc – Cascina Gilli: purtroppo una vera rarità, oramai, questa Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc. Prodotto in gran parte con l’intrigante Malvasia di Schierano (con un saldo di Malvasia Nera lunga) è un vino dolce che può, però, definirsi agile ed equilibrato, perciò dissetante. Vino da “merenda” per eccellenza grazie alla sua freschezza, ma grazie alla sua aromaticità e alla bilanciata dolcezza mostra una certa attitudine all’abbinamento con dolci da forno e biscotti a base di frutta secca.
Vernaccia Nera di Serrapetrona Docg Spumante Dolce – Alberto Quacquarini: notevole esempio di una delle più rare e complesse spumantizzazioni al mondo, ovvero quella della Vernaccia Nera di Serrapetrona Docg spumante rosso dolce. Si tratta, infatti, dell’unico vino spumante al mondo prodotto da ben 3 fermentazioni (la prima in vendemmia, la seconda dopo l’appassimento naturale delle uve selezionate allo scopo, la terza in autoclave, per la presa di spuma.), con il 60% delle uve che vengono lasciate appassire in delle stanze con ventilazione naturale per tre mesi, prima di ottenere una bottiglia che esalta come pochi i profumi primari tipici del vitigno.
Un inno alla giovialità e alla festa, con toni fruttati, floreali e speziati caldi, avvolgenti e intriganti, per nulla scontati. Il sorso è ampio, morbido e la chiusura dolce è ben bilanciata dalla sapidità e dal ritorno speziato di pepe nero tipico della varietà. Un vino unico del quale potrete godere con i vostri dolci natalizi e in particolare con quelli a base di cioccolato e di pastafrolla, oltre al panettone, ça va sans dire!
Colli euganei Fior d’arancio Docg Spumante Dolce– Vigne al Colle: la D.O.C.G. “Fior d’Arancio Colli Euganei” o “Colli Euganei Fior d’Arancio” rappresenta la massima espressione della spumantizzazione dolce del Moscato Giallo, vitigno storicamente soprannominato “fior d’arancio” in questo territorio. La versione di Vigne al Colle offre l’autenticità dello spettro olfattivo varietale in cui note di tiglio, erbe officinali, origano, salvia e, soprattutto, zagara e miele vengono avvolte da una folata balsamica e minerale. Sorso di grande levità, con una buona percezione di freschezza e persistenza da vendere. Grazie al suo equilibrio, anche in questo caso potremmo azzardare abbinamenti in contrasto con formaggi erborinati o crudità di pesce, ma a Natale vi darà grandi soddisfazioni anche con il panettone e con tutti i dolci con agrumi canditi.
Metodo Classico Demi-Sec VSDQ “L’Erede Rosso” – Cupelli: concludo con un vino che farà felici tutti coloro che non amano i vini “troppo” dolci e che vorrebbero poter optare per un fine pasto con un moderato residuo zuccherino, senza privarsi della possibilità di stappare uno spumante importante. Parliamo di un Metodo Classico, 40 mesi sui lieviti, “Demi-Sec” (tra 32 e 50g/l di zucchero) prodotto in Toscana, da una realtà specializzata nella spumantizzazione di vitigni autoctoni. Per questo Erede Rosso, Cupelli, ha optato per un 60% di Ciliegiolo e un 40% di Sangiovese, varietà tipiche dell’arelae delle Terre di Pisa e, in particolare, di San Miniato, suggestica e vocata località in cui ha sede l’azienda. Uno spettro aromatico intenso in cui le peculiarità delle due varietà vengono rispettate e armonizzate, con ciliegia, visciola, mirtillo e arancia sanguinella res intriganti da ben definite note speziate. Il bilanciamento fra acidità e materia e il ridotto residuo zuccherino donano a questo vino un’estrema versatilità, ma provatelo dolci a base di cioccolato e nocciole o, magari, con dolci tipici a base di mosto cotto e, di certo, non rimarrete delusi.
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