Il numero uno di viale Mazzini respinge la versione secondo cui le reti di Mediaset battono questo servizio pubblico in tutta la giornata. Venier e gli ospiti politici, è scontro
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Ma allora questa Rai sotto il governo Meloni va bene o male? Va così male come dicono? Il passaggio di volti di spicco del servizio pubblico alla concorrenza (con ascolti boom, vedi Fazio su Nove o Bianca Berlinguer su Mediaset) continua a fa discutere, così come i flop evidenti di Bianca Guaccero e Pino Insegno rientrati in Rai proprio con il governo di destra-centro. Al giro di boa di fine anno, l’ad dell’azienda televisiva pubblica, Roberto Sergio, ha fatto il punto sugli ascolti e risposto in maniera decisa a chi parla di fallimento. Il che non esaurisce la questione. Che comprende il “caso” Domenica In. Vediamo in dettaglio.
La versione di Sergio
L’amministratore delegato Rai ha detto: “Rispetto a quanto letto di frequente anche nelle ultime settimane circa i dati di ascolto, ribadiamo che in base alla fonte Auditel, i canali generalisti Rai mantengono salda la leadership di ascolti sia da inizio anno che in questa stagione televisiva. Rai Uno, Rai Due e Rai Tre nel periodo autunnale (1° ottobre – 16 dicembre) stanno totalizzando una share complessiva pari a oltre 3 punti in più rispetto ai comparabili tre canali generalisti dei competitor (Rai 30,0% e il il principale competitor 26,7%). La leadership aumenta ulteriormente nella prima serata, difatti a fronte di uno share del 30,8% di Rai, il gap sale a quasi 5 punti. Primato che si conferma sia per l’intera giornata che per la prima serata anche sull’anno (nel periodo 1° gennaio – 16 dicembre le generaliste RAI sono al 30,4% e il principale competitor al 26,3%)”. Per Sergio quelle sul flop Rai sono “fake news che creano un danno al patrimonio comune degli italiani”. Chi critica la Rai, insiste su un’analisi dello Studio Frasi che estrae i dati Auditel del periodo settembre-ottobre e che mostra un vantaggio di Mediaset di tre punti percentuali di share. In dettaglio: 38,45 delle reti di Berlusconi contro il 35,37% del servizio pubblico. La diatriba prosegue.
I politici esclusi contro Domenica In
E’ scoppiato intanto in Commissione di Vigilanza il caso Domenica In, i rappresentanti dell’opposizione al governo Meloni accusano Mara Venier e il suo show di violare la par condicio quando si tratta di scelta degli ospiti. In particolare è nel mirino la puntata del 19 novembre, durante la quale si discusse del femminicidio di Giulia Cecchettin, sentendo su questo tema Simonetta Matone, parlamentare della Lega, e Rita Dalla Chiesa, insieme ad Alberto Matano, Matilde D’Errico e la criminologa Roberta Bruzzone. A protestare contro la selezione sbilanciata degli ospiti politici nello studio della Venier, sono stati Stefano Graziano, capogruppo Pd in Bicamerale, Maria Elena Boschi per Italia Viva e Angelo Bonelli per i Verdi. Anche su questo fronte la polemica resta molto accesa.
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