La sospensione dell’incredulità è fondamentale quando si guarda un film, specie una commedia che non ha eccessive pretese di realismo: che il nostro cervello si ponga in automatico certe domande è però inevitabile, e ciò accade anche quando ci dedichiamo alla visione di qualcosa di assolutamente disimpegnato come Mamma, ho Perso l’Aereo.
Non giriamoci intorno: nel vedere il film che lanciò Macaulay Culkin (ma forse soprattutto il suo sequel, Mamma, ho Riperso l’Aereo: Mi Sono Smarrito a New York) tutti ci siamo chiesti almeno una volta quale fosse la disponibilità economica dei McCallister, che tra una casa enorme, viaggi a Parigi e carte di credito apparentemente illimitate non dovevano certo essere dei nullatenenti.
Ebbene, il New York Times si è posto la stessa domanda ed ha pensato di interrogare la Federal Reserve, che dal canto suo ha stimato che, in base alle spese che la famiglia di Kevin avrebbe dovuto sostenere per mantenere una casa del genere, i nostri cari McCallister andrebbero annoverati nell’1% delle famiglie più ricche dell’aerea di Chicago, con un reddito annuale di circa 300.000 dollari e rotti (che, con l’inflazione, diventerebbero oggi circa 665.000 dollari). Chiaro, ora, perché il piccolo Kevin riuscisse senza troppi problemi a spendere e spandere in giro per New York con la carta di credito di papà? Questioni economiche a parte, comunque, qui trovate la nostra recensione di Mamma, ho Perso l’Aereo.
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