John Frankenheimer, come moltissimi registi d’azione, ha l’abitudine di non utilizzare sui propri set la CGI o, quanto meno, trucchi di regia nelle scene d’azione. Con Ronin, pellicola con protagonista Robert De Niro, il cineasta decise di girare le scene action dal vivo, puntando sull’artigianalità.
Se le scene action di The Gray Man avrebbero quasi ucciso i Fratelli Russo, l’approccio del regista di Ronin è stato molto più rilassato nonostante, realizzare momenti d’azione così plateali, molto spesso portino a conseguenze economiche molto dispendiose. Secondo alcuni report che furono pubblicati dopo l’uscita al cinema del film, per la pellicola vennero distrutte un numero esorbitante di auto e, ogni inquadratura d’azione, venne girata dal vivo grazie al lavoro di alcuni stuntman professionisti.
Insomma, il lavoro fatto da Frankenheimer puntava alla realizzazione di scene d’azione dal vivo, rispettando la velocità, la pericolosità e il realismo di quelle scene. Il metodo utilizzato dal regista, già all’epoca, era la conseguenza del tentativo di realizzare film action reali portato avanti da Tom Cruise fin dal primo Mission Impossible. Per realizzare le scene di inseguimento di Ronin furono distrutte ben 80 auto con esplosioni, corse ed evoluzioni.
L’azione nel mondo del cinema è sempre stata presa molto sul serio. Addirittura, Harrison Ford per Indiana Jones 5 ha realizzato in prima persona la maggior parte dei suoi stunt. Cosa ne pensate? Raccontatecelo nei commenti!
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