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SpaceX, la società di Elon Musk che gestisce la più grande costellazione di satelliti pensata per fornire connessione internet in zone non servite dalle soluzioni tradizionali, ha compiuto un passo importante nello sviluppo della sua tecnologia “direct-to-cell”. Dopo il lancio avvenuto sei giorni fa, arrivano i primi riscontri positivi sul funzionamento di questa interessante soluzione.
Ricordiamo che la missione del 4 gennaio ha portato in orbita 21 satelliti di cui sei di nuova generazione, ossia in grado di offrire la tecnologia chiamata “connettività starlink-to-cellphone”. Questa utilizza una combinazione di satelliti e torri cellulari terrestri per fornire connettività ai cellulari.
La società ha annunciato di aver testato con successo la comunicazione tra due smartphone LTE utilizzando lo spettro di frequenza dela carrier T-Mobile, bypassando completamente la necessità di utilizzare un terminale Starlink, che come noto è composto da una parabola e un router proprietario. SpaceX ha affermato che la connessione dati sarà limitata a una velocità totale compresa tra 2 e 4 megabit al secondo, e a quanto pare il primo scambio dati è avvenuto con successo, come riportato dall’azienda su X.
La tecnologia direct-to-cell di SpaceX è ancora all’inizio ma è molto promettente. Sebbene sia ancora molto lenta, secondo la società in futuro potrà raggiungere velocità fino a 100 megabit al secondo. A quel punto il servizio potrà anche essere in grado di rivaleggiare con le soluzioni basate su torri cellulari a terra, naturalmente i carrier dovranno stipulare accordi per offrire supporto.
SpaceX prevede di lanciare centinaia di satelliti Starlink direct-to-cell nel corso del 2024, con l’obiettivo di offrire servizi di testo nel corso dello stesso anno e servizi di voce, dati e Internet of Things (IoT) nel 2025. Al momento i test sono in corso solamente con la statunitense T-Mobile, ma l’azienda di Musk prevede di collaborare anche con altri fornitori di telecomunicazioni per offrire lo stesso servizio.
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