Nella bella sala tutta rivestita di legno del LAC, il centro culturale Lugano Arte Cultura, ecco le recite più vicine all’Italia di un classico del musical come “West Side Story”, con le coreografie originali di Jerome Robbins, un elemento di rilievo assoluto. Tre città italiane hanno l’ottima occasione di ascoltare una delle grandi orchestre, la Chicago Symphony con il suo direttore Riccardo Muti. Infine, arriva finalmente nel nostro Paese uno fra i maggiori pianisti, con un programma di non consueta impaginazione.
Lugano
Dal 23 al 28 al LAC “West Side Story” uno dei classici del teatro musicale, frutto del talento di figure leggendarie come il compositore e direttore Leonard Bernstein, del coreografo Jerome Robbins (cui dobbiamo l’idea originale, la coreografia e la regia), di uno dei giganti del musical come Stephen Sondheim (qui come paroliere), e del drammaturgo Arthur Laurents (dialoghi). E’ una nuova produzione, che ha debuttato nel dicembre ‘22 a Monaco di Baviera; nel ‘23 ha girato l’Europa, tra cui il parigino Théâtre du Châtelet lo scorso novembre-dicembre. Uno dei maggiori elementi di attrazione sono le coreografie originali di Jerome Robbins; questa è l’unica produzione in tournée del musical che presenti la coreografia di Robbins. La compagnia si compone di trentaquattro interpreti e l’orchestra di venti musicisti. Ricordiamo il recente film di Steven Spielberg, con sette nominations all’Oscar; Ariana DeBose (che interpretava Anita) ha vinto la statuetta come Miglior Attrice Non Protagonista.
Milano
Il 27 alla Scala occasione piuttosto speciale di ascoltare una fra le principali orchestre, la Chicago Symphony Orchestra, con il suo direttore Riccardo Muti. In programma il poema sinfonico di Richard Strauss “Aus Italien”, frutto del primo viaggio in Italia del compositore tedesco. Si articola in quattro movimenti: “Nella campagna romana”; “Tra le rovine di Roma: quadri fantastici, di uno splendore scomparso; sentimenti tristi e dolorosi nel paesaggio assolato”; ”Sulla spiaggia di Sorrento”; “Vita popolare a Napoli”, dove ascoltiamo anche Funiculì-Funiculà, allora recente ma già celebre. Il secondo pezzo è la Sinfonia n. 5 di Prokofiev, scritta nel 1944, la meno russa tra le Sinfonie e nello stesso tempo la più “tedesca” per appartenenza culturale.
Altre date: il 26 al Lingotto di Torino e il 29 al Teatro dell’Opera di Roma, concludendo così un tour europeo con altri undici concerti, toccando Parigi, Vienna, Bruxelles, Francoforte, Colonia, Budapest, Essen, Lussemburgo.
Venezia
Il 27 al Teatro Malibran il pianista Daniil Trifonov, in una rara presenza italiana, dopo alcune cancellazioni in tempi recenti. Presenta un programma impegnativo e di impaginazione non consueta. Include le “Variations sérieuses” di Mendelssohn e la Sonata op. 106 di Beethoven; preceduti da una Suite di Rameau e dalla Sonata K. 332 di Mozart. Altre date il 29 al Teatro Comunale di Ferrara e il 31 alla Scala di Milano.
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