Ecco alcune delle esclusive Sony finite nel dimenticatoio e che oggi potrebbero essere dei veri e propri assi nella manica per rispondere alle varie acquisizioni di Xbox
Il 2023 è stato indubbiamente segnato dall’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft Games per la modica cifra di quasi 69 miliardi di dollari. La mossa di Microsoft è una di quelle che, volendo usare un termine vicino al mondo calcistico, punta a spostare gli equilibri per due motivi: l’ingresso dei nuovi talenti e l’obbligatorio cambio di marcia in casa Microsoft.
Sono tantissimi, infatti, i talenti che sono entrati nella scuderia Xbox in seguito all’acquisizione di Activision Blizzard e che avranno ora l’onore e l’onere di cacciare dal cilindro le tanto ambite esclusive per la console di Microsoft, dall’altro late, la presenza di esclusive già definite e di successo, come The Elder Scroll, Fallout, Ark, Senua e Fable, tendono a intaccare quell’equilibrio che si era ormai consolidato che vedeva Sony primeggiare grazie alle sue esclusive e Microsoft guidare il mercato dei servizi legati al gaming.
Viene da sé che il 2024 sarà l’anno in cui Sony sarà chiamata a preparare una contro risposta efficace alle esclusive Sony. Ecco quindi che abbiamo pensato a 10 vecchie saghe dimenticate alle quali Sony potrebbe dare una seconda chance e rilanciare durante il 2024.
Ape Escape
Se il ritorno di giochi come Crash Bandicoot, Spyro, Medievil e i più moderni Mario Odissey e Kirby ci hanno insegnato è che i buoni e veri platform sono ancora graditi dal pubblico. Le scimmie di uno zoo hanno messo in atto una vera e propria rivolta con l’obiettivo di conquistare il mondo e noi, nei panni del giovane Kareku, avremo l’arduo compito di catturarle e riportare tutto alla tranquillità.
Ape Escape ha tutti i presupposti per entrare a far parte della famiglia dei party games con la quale Sony si è distinta negli ultimi anni. L’idea alla base di Ape Escape si sposerebbe a meraviglia con tutta una serie di sfide che vedrebbero uno o più giocatori inseguire, cercare e affrontare le scimmie in una serie di sfide sempre diverse.
Il brand si sposerebbe alla perfezione con le capacità di Insomniac Games, già in grado di regalarci un capolavoro come Ratchet & Clank: Rift Apart e le possibilità del dual sense di PS5 si sposerebbero alla perfezione con il titolo, riprendendo magari quanto fatto con Astro’s Playroom.
Killzone
Arrivato su PlayStation 2 nel 2004 con la pesante nomea di alternativa a Halo, il primo Killzone non riuscì a fare completamente breccia nei cuori di fan e critica, tuttavia tale onore spettò al secondo e terzo capitolo per PS3. Così quando Shadow Fall è stato pubblicato come titolo di lancio di PlayStation 4, le aspettative erano alte e, purtroppo, non sono state rispettate.
Il quarto titolo della saga non era nemmeno malvagio; il gameplay era divertente e appagante, tuttavia dava la sensazione di giocare a un titolo nato già vecchio. Di conseguenza, i dati di vendita hanno portato alla decisione di chiudere la saga in soffitta.
Eppure, dal 2013 tante cose sono cambiate. Guerrilla Games è ormai uno studio affermato in grado di sfornare capolavori in serie, gli FPS stanno godendo di una seconda gioventù e Sony ha bisogno di trovare un’alternativa a Call Of Duty, che diventerà esclusiva Xbox tra 10 anni. Il tempo e le competenze per lavorarci ci sono e sparare in faccia agli Helgast è sempre divertente. Sony, facci un fischio.
Sly Cooper
Immaginate Ratchet & Clank che incontra Uncharted, figo eh? Questo era Sly Cooper; un adrenalico gioco che ci mette nei panni del procione Sly e dei suoi compagni Bentley e Murray, costantemente inseguiti dall’ispettrice Carmelita Fox.
Nonostante la grafica cartoonata e i temi scanzonati, Sly Cooper è una saga molto più matura di come si mostra e con una sua identità ben definita che hanno fatto sì che, a distanza di più di 10 anni dalla pubblicazione dell’uscito gioco, i fan siano ancora affezionati alla saga.
A ciò vanno aggiunti una serie di fattori importantissimi: in primis, Sucker Punch non è più una piccola casa di sviluppo, bensì una realtà ben consolidata in grado di dare vita a un gioiello come Ghost of Tsushima e Infamous. Vi è poi il discorso che al momento due delle storiche mascotte Sony, Crash e Spyro, non sono più esclusive Playstation, di conseguenza vi è la necessità di avere nuove mascotte.
Un ritorno di Sly Cooper sarebbe cosa buona e gradita. PlayStation 5 permetterebbe di dare alla saga una luce nuova sul piano grafico e della narrazione, mentre a livello tecnico, il gioco potrebbe decollare verticalmente con una serie di cambi nel gameplay, stile Nier Automata, non possibili su PS2 e PS3.
Parasite Eve
L’anno appena conclusosi ci ha donato i remake di Resident Evil 4 e Dead Space 2, ricordandoci come una buona storia horror e la giusta dose d’azione tirino ancora tantissimo in quello che è un periodo un po’ morto sul piano dei videogiochi horror.
Guardando infatti ai migliori giochi horror degli ultimi anni, non è possibile non notare come la classifica sia piena zeppa di capitoli della saga Capcom o di remake del passato, cui si accoderanno anche Silent Hill 2 Remake e Alone in the dark. Sembrerebbe quindi il momento giusto per Sony di ritagliarsi uno spazio nel genere horror rilanciando una delle sue saghe più amate.
Rilanciare il brand di Parasite Eve sarebbe anche un’ottima occasione per Square Enix di diversificare la sua offerta e mostrare di essere in grado di lavorare anche a qualcosa che non sia Final Fantasy, anche perché l’ultima volta che ci ha provato con Forspoken non è che sia andata tanto bene.
Forbidden Siren
Restiamo sempre in tema horror, ma trattiamolo in maniera diversa. Forbidden Siren appartiene a quella scia dei titoli horror che si sono distaccati dalla via intrapresa da Resident Evil per abbracciare un modus operandi che impattasse più sulla psiche dei giocatori.
L’ultimo titolo della saga, Forbidden Siren 2 ci mette nei panni di un gruppo di sopravvissuti che si ritrovano, dopo un naufragio, su un’isola piena zeppa di Shibito e Yamibito che vogliono risvegliare un antico essere conosciuto come Datatsushi. Particolarità di Forbidden Siren sono la sua crudezza – i litri di sangue non vengono risparmiati nel gioco – e il suo sistema Sightjack, che permette di trovare i nemici nelle vicinanze e osservare il mondo di gioco attraverso i loro occhi.
Il suo gameplay, la sua trama e le chicche che si porta dietro, fanno di Forbidden Siren uno dei candidati eccellenti al ritorno; in un momento in cui si è alla continua ricerca di innovazione e nuovi modi di narrare una storia, le modalità di cui si fa portatrice la saga di Forbidden Siren potrebbero essere una vera e propria occasione per Sony.
inFamous
Ritorniamo in casa Sucker Punch per parlare della IP che ha seguito la “chiusura” di Sly Cooper, per essere poi abbandonata a sua volta: Infamous. Pubblicato per PlayStation 3 nel 2009, l’opera di Sucker Punch fu un enorme successo, tale da dar vita a un seguito, Infamous 2, uno spin-off, Second Son, e un prequel, Infamous First Light.
Dopo il secondo capitolo, la serie ha avuto un vero e proprio decollo verticale, migliorandosi a ogni capitolo, tuttavia la necessità di focalizzarsi su Ghost of Tsushima ha fatto sì che Sucker Punch la lasciasse in un angolo a prendere polvere.
Un ritorno di Infamous sarebbe cosa gradita per vari motivi. La saga ha accompagnato PlayStation 3 e 4 e sarebbe cosa buona e giusta veder proseguire la tradizione su PlayStation 5, a ciò si aggiunge che i primi due Infamous sono giocabili solo su PlayStation 3 o su PlayStation 5 in streaming.
Un ritorno di Infamous, magari seguendo l’ottima rotta tracciata da Insomniac Games con la saga di Spider-Man sarebbe un ottima mossa da parte di PlayStation per tenere occupati i giocatori in cerca di open world caotici e divertenti.
Tombi
Più che a Microsoft, Tombi sarebbe una ottima risposta a Nintendo e Super Mario Wonder. Il gioco sviluppato nel 1997 da Whoopee Camp ci mette nei panni di Tombi, un ragazzo dai capelli rosa pronto a dichiarare guerra ai maiali Koma, colpevoli di avergli rubato il bracciale lasciatogli da suo nonno.
Il titolo nasce come in 2D per poi darsi alla tridimensionalità nel suo seguito, tuttavia, nonostante l’affetto dei fan, una serie di scellerate politiche di distribuzione, che ne hanno fatto oggi una vera e propria perla introvabile, hanno fatto sì che il gioco non riuscisse a “sfondare” del tutto facendolo finire nel cestino dei tantissimi platform colorati e originali dell’epoca.
Oggi però i tempi sono diversi e, dopo un lungo periodo di assenza, i platform 2D stanno riprendendosi una propria fetta di mercato: basti pensare al già citato Super Mario Wonder, Hollow Knight e Little Nightmares. Tombi rappresenterebbe l’occasione giusta per Sony per prendersi una sua fetta di mercato.
Syphon Filter
È il 1999, Metal Gear Solid di Konami è un successo planetario e nel seguire la scia del capolavoro di Hideo Kojima, 989 Studios pubblica Syphon Filter. Il titolo ci mette nei panni degli agenti Gabe Logan e Lian Xing alle prese con un gruppo di terroristi tedeschi intenzionati a rilasciare un potente virus in giro per il mondo.
L’avventura di Gabe Logan è quella che ha più possibilità di ritornare sulla console Sony; e lo farebbe grazie al sacrificio di un’altra IP che Sony ha deciso di sotterrare. Secondo le dichiarazioni di Jeff Ross, dopo il mancato raggiungimento degli obiettivi da parte di Days Gone, Sony avrebbe proposto a Bend Studio se vi fosse interesse a riportare in vita altre IP, tra cui Syphon Filter; proposta poi rigettata da Bend Studio.
Oggi Konami è orfana di Hideo Kojima e il remake di Metal Gear Solid 3 non sarà un’esclusiva PlayStation. Viene da sé che la console giapponese ha la necessità di aggiungere al suo elenco un’esclusiva appartenente al genere stealth; quale momento migliore per richiamare l’agente
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