Biagio Antonacci, nonostante abbia compiuto 60 anni lo scorso novembre, mostra di essere ancora in forma smagliante e continua a conquistare il pubblico con la sua musica. Il cantautore milanese, tra gli artisti più amati e seguiti, vanta concerti sold out in tutta Italia ed ora è nel pieno della promozione del suo ultimo progetto. Nel corso di un’intervista, ha ripercorso le tappe della sua lunga carriera, partendo dal lavoro di geometra che svolgeva all’inizio, parallelamente al sogno di affermarsi nella musica.
Ha ricordato il suo esordio a Sanremo nel 1988 e il successo ottenuto al Cantagiro del 1992, dove ha avuto l’opportunità di farsi conoscere dal grande pubblico grazie al suo talento musicale. Ha inoltre parlato degli artisti con cui ha collaborato, da Luciano Pavarotti a Laura Pausini con cui ha condiviso la passione per la musica fin dai tempi in cui la cantante si esibiva nei pianobar di Bologna insieme al padre. Per lei ha scritto il brano Tra te e il mare, consolidando ancora di più il loro legame artistico e personale.
L’occasione è stata ghiotta anche per fare i conti con il tempo che passa. Ha affermato a tal proposito: “Si cresce, si diventa donne e uomini e ringraziamo. Brindiamo alla vita e soprattutto a quello che abbiamo. Siamo stati fortunati. A 60 anni mi sento più consapevole di quello che ho fatto e di quello che vorrò fare. E adesso è venuto il tempo di restituire parte di quella fortuna che ho ricevuto”.
Non sono mancati nemmeno temi più delicati, tra cui un appello contro la violenza sulle donne partendo dal significato di una sua celebre canzone, Se io Se lei: “Ritieniti libera di poter riempire la tua vita con altre gioie, altre energie, ricordami, ma lasciami andare. Perché lasciarsi andare è anche un gesto meraviglioso, il coraggio di dire fai un’altra scelta, falla liberamente, non ti sentire in colpa, sii una donna, sii un uomo libero, perché questo insegna l’amore, questa è la vita, la libertà è la consapevolezza. Questa canzone vorrei stamparla nella testa di tutti gli uomini che non hanno questo coraggio, il coraggio di rispettare la donna che hanno amato, sono stati anche amati, ma non hanno il coraggio di lasciare andare e allora subentra questo fatto assurdo che si chiama violenza”.
Antonacci ha inoltre parlato del rapporto con il padre, a cui non è mai riuscito a dire ti voglio bene: “Ci sono dei genitori che hanno un rapporto amorevole coi figli, ma che non si danno del tutto, ecco io la chiamo timidezza, perché il bene c’era è chiaro, ma la timidezza di dire a tuo figlio magari ‘bravo, ti voglio bene’, fargli un complimento. Io non ho mai ricevuto questo da mio padre, sapevo che veniva ai miei concerti e piangeva, ma non mi ha mai detto ‘bravo, hai fatto bene, è stata una bella cosa’, non riusciva a dire ti voglio bene nemmeno a me. Quando era sul letto di morte, io volevo dirglielo ma avevo paura di fargli capire che erano i suoi ultimi giorni e me lo sono tenuto dentro. Ai miei figli lo dico sempre ‘ti voglio bene, ti voglio bene, ti amo, ti voglio bene’ perché non vorrei arrivare a quel punto di non aver regalato una sensazione così bella come il bene”.
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