Dopo aver vinto il Festival 2020 con Fai rumore, Diodato è pronto a tornare a Sanremo per la sua quarta partecipazione, questa volta con Ti muovi. Un brano che descrive come “una ballad, molto energica però. Ogni volta che la canto la sento proprio vibrare molto forte dentro e quindi spero questo arrivi anche a casa. È una canzone che parla di un movimento interiore, ma non voglio dire molto altro perché mi piace che ognuno possa pensare a quello che vuole, ascoltandola”.
Tornando indietro nel tempo, tutti sappiamo cosa ha simboleggiato quel Festival e come ci sia stato un “prima” e un “dopo”, dato che è arrivato a poche settimane dalla quarantena. Un brano che ha potuto suonare all’Arena, totalmente vuota: “‘Fai rumore’ all’Arena di Verona è un doppio ricordo perché c’è un primo ricordo che è legato al periodo del lockdown in cui sono andato a suonare, ero uno dei pochi che in qualche modo ha avuto la possibilità di muoversi e mi sono sentito parte di una comunità, ho sentito che non ero solo anche se fisicamente in qualche modo lì lo ero ma mi sono sentito parte di un flusso di umanità”.
Dopo, però, si è potuto rifare: “E poi dopo un anno abbiamo rifatto l’Arena, questa volta con la gente intorno ed è stato bellissimo, probabilmente uno dei concerti più belli che io abbia mai vissuto. Quindi per me è un posto che è casa, è un posto in cui c’è un pezzo di cuore”. Insomma, una soddisfazione enorme, ma se la sua carriera nel mondo della musica non fosse decollata, da sempre ha un piano B.
“Se non avessi fatto il musicista avrei provato probabilmente a fare cinema e, in qualche modo, ultimamente qualcosa con il cinema è successo perché ho avuto molte collaborazioni con registi anche molto importanti – ha detto – È da poco uscito un film anche di Michele Riondino, ‘Palazzina Laf’, in cui c’è una mia canzone, ‘La mia terra’. Ed è un brano a cui tengo particolarmente anche quello, sono molto contento quando riesco a interagire col cinema, perché si uniscono due mondi e due passioni che mi porto dietro da quando ero bambino”.
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