Heroes of Eternal Quest è un gioco in cui un personaggio si muove in loop e recupera risorse per la propria base
Quando feci la recensione di Loop Hero, immaginai un futuro in cui a pioggia ci sarebbero state decine di cloni, cosa che non avvenne, anzi nemmeno gli autori dello stesso titolo sembrano desiderare un seguito, nonostante l’inondazione di successo di pubblico e critica, cosa che però deve aver solleticato la fantasia di Drakkar Game Studio, il cui studio ha pensato di idearne una sorta di clone, ma aggiungendo alcuni elementi alla formula per renderlo comunque piacevole, nuovo e molto divertente.
Una quest eterna è un loop?
La cosa che francamente mi fa storcere un po’ il naso, confesso, è l’estetica e per una volta parto proprio dagli elementi negativi. Va benissimo sfruttare sistemi predefiniti o sandbox per avere un lavoro semplificato, per poi puntare tutto sugli elementi al di sotto del cofano, ma qui la modellazione è un po’ pigra. Loop Hero aveva quella grafica iper-minimal che quasi sembrava fuoriuscire da un Commodore 64, eppure le carte, gli ambienti, i personaggi, hanno dimostrato un carattere e un’identità fortissimi ed immediatamente riconoscibili. Anche lo schema e il gameplay sembrano presi dal gioco di cui sopra ma, ve lo dico subito, è comunque estremamente divertente, perché tutto ciò che serve per farvi penare-divertire-riprovare è stato pensato molto bene.
In pratica siamo eroi (tra cui sceglierne uno in base alle proprie caratteristiche) che devono muoversi su un percorso predefinito e sia il movimento, sia il combattimento è automatico – sì, oggi si dice autobattler – ma il giocatore non deve restare solamente a guardare l’esito della spedizione, ha ben più di una cosa da controllare. Intanto alcuni dei poteri dell’eroe possono essere gestite da noi, inoltre si possono guadagnare carte o meglio caselle da applicare al piano di gioco per ottenere più nemici (quindi incrementare l’esperienza che si accumula sconfiggendoli) o bonus di varia natura come il recupero delle risorse base (vita e mana) per lanciare nuovamente magie o attacchi. Grazie all’equipaggiamento che troveremo lungo il percorso potremo a nostra volta migliorare le statistiche e così via, tutto questo è ben fatto e confesso che è davvero funzionale.
Una seconda considerazione tiepida però è legata a doppio-filo con ciò che accade da una parte se moriamo lungo il percorso – che come da tradizione equivale a perdere tutto il nostro bottino – dall’altra ciò che accade se scegliamo di tornare alla base.
Sì, non vi avevo ancora parlato di questa meccanica.
Ad ogni sconfitta si guadagnano risorse di vario tipo che andranno ad accumularsi nel nostro bottino (come legna, pietra, ecc.) e una volta che si torna nella casella del punto di partenza potremo o fondere alcuni oggetti duplicati per incrementare la resa, oppure tornare indietro nel nostro mondo e – sì, reggetevi forte, come in Loop Hero – sfruttare queste risorse per migliore la base di partenza, questo aiuta nei loop successivi per migliorare alcuni elementi ecc.
Questa parte però è pensata in modo anomalo, nel senso che non spinge il giocatore a fare più loop possibili, ma a continuare ad entrare e uscire, spezzando il ritmo di gioco, dato che potremo portare con noi poche cose ed essendoci tanti elementi che vinciamo ce li dovremo segnare quelli più utili o rischiamo di non ricordarci cosa ci serve per implementare alcune strutture… insomma, bello tutto, funziona e diverte, ma un po’ di cosette sono da sistemare. Ricordiamoci comunque che costa davvero pochissimo, quindi dategli una possibilità.
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