I cinecomic dell’era pre-Marvel Cinematic Universe non erano così fortunati da poter contare per molto tempo sugli stessi attori e gli stessi registi: Superman Returns fu uno degli ultimi esempi di quel modo di intendere i supereroi al cinema, prima che la DC stessa andasse incontro alla nascita dell’ormai defunto DC Extended Universe.
DC Extended Universe che prese il via proprio con quel L’Uomo d’Acciaio che non solo vide in lizza attrici come Kristen Stewart per il ruolo di Lois Lane, ma al quale proprio Brandon Routh e Bryan Singer, rispettivamente attore protagonista e regista del già citato Superman Returns, erano effettivamente interessati a prendere parte.
Perché, allora, i due non furono considerati da Warner per riprendere laddove si era lasciato e provare, già in partenza, a dare un po’ di continuità con il passato? La spiegazione è molto semplice, e parla di una Warner Bros. intenzionata a fare effettivamente l’esatto opposto: l’intenzione della produzione era infatti quella di dare un taglio netto con quanto fatto negli anni precedenti, dando vita a un franchise che potesse ripartire liberamente da zero.
Certo, come ben sappiamo le cose non sono andate proprio nel migliore dei modi, nonostante il DC Extended Universe abbia comunque goduto di una certa longevità: cosa ne dite? James Gunn e Peter Safran riusciranno a fare meglio? Diteci la vostra nei commenti!
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